circostanze narrale da’pellegrini greci, e descritte dall’abbate Francesco, che governava negli anni t 36o e i 38o, questi pel decoroso culto al s. Legno gl’inualzò apposito altare, a cui solevano i naviganti veneziani i¡correre prima d'intraprendere i viaggi, benedicendo il Signore la loro fede e divozione con molti miracoli fatti all’invocazione di questa si. Croce. Fu poi nella metà del secolo XV dal procuratore Pietro Priuli, ad onore e custodia della medesima fatta erigere una nobile cappella adorna di sceltissimi marmi, ¡I di cui aitate dipinto per mano del celebre Gio. Bellini, essendosi logorato dal tempo, nel 172a fu rinnovatodi fini mai mi dalla pietà de’monaci. Descrivendo I’ insigne monastero camaldolese di s. Croce di Fonte Avellana, ora nella diocesi di Pergola,tlissi in quell'orticolo, che la celebrata ss. Reliquia, nella soppressione fu portala via da s. Michele dal p. ab. Zurla, il quale divenuto cardinale e abbate generale di sua congregazione, la donò alla chiesa Avellánense, e ne riparlai nel voi. LXXVII, p. 124» e del monastero nel voi. LXXXVI,p. 146. Il monastero dell' Avellana era stato unito alla congregazione di s. Michele di Murano, da s. Pio V nel 1569. I generali camaldolesi successori del Delfino furono triennali, e vennero alternativamente scelti fin gli eremiti e fra'munaci,e ciò durò fino ali Gì 6, in cui la congregazione de’monaci di t. Miritele di Murano fu interamente separala dagli eremiti. I monaci ogni 5 anni eleggevano il generale, che risiedeva nel monastero de’ss. Lorenzo e Ippolito di Faeoza nella Romagna. I principali monasteri della congregazione di t. Michele di Murano erano quelli di Classe presso Ravenna, di s. Michele e dì s. Mattia di Murano, degli Angeli dì Firenze, dcll'Avcllana, di s. Biagio di Fabriano, di L Giusto e di s. Clemente di Volterra,di *. Maria d’U-rano di Bertinoro, de'ss Andrea e Glegni 10 di Roma, e molli altri io numero G3y di 35, con 8 monasteri di monache camaldolesi sotto la giurisdizione della medesima congregazione. Oltre gli 8 monasteri delle religiose camaldolesi soggette a'superiori della congregazione ili s. Michele,altri erano sottoposti agli or* dinari deluugln ov’erano situati. Furono queste monache istituite dal b. Rodolfo 4-° generale dell'01 dine. Visitando un giorno il sant’ uomo alcune terre donate «'monasteri dell’ordine, entrò nella chiesa di s. Pietro di Luco in Mugello per farvi orazione. S'iguorase propriamente ivi ebbe qualche visione o rivelazione, ed è solamente ceito che partendo «laquella chiesa meditò la fondazione d’ un monastero di religiose Camtil.ìulcsi, e come riportai in quell’ articolo, nello stesso luogo fondò loro un monastero nel 1086. Altri successivamente si eressero in diversi paesi sino al numero di 28, de’quali 20 soggetti a’propri vescovi, ed 8 alla congregazione di cui ragiono. E-rano poi immediatamente soggette al-l’uliliale di s. Michele di Murano le monache di s. Parisio di Treviso. — Fiorendo in tante guise il monastero di s. Michele di Murano, capo della cougre-gaziooe del suo nome, vi si formò una sontuosa e scelta biblioteca, della quale si ha : BUdiotheca Codiatili nuinuscri¡ito-rum Monasteri! s. Micluielis f 'furtia• rum prope Muriaiium una cimi appetì' direlihrortim ini ¡ire storimi saeculi Xfr, Opu t poitimi uni Joha imi 1 Bencdicti Mit-tare Ili «r tir tit abbati t ex getter alit bette-dictino-caiualdiiUntii, Venetiis 1779. Il celebre p. ab. Mitlarcllì dopo essersi re* so Ix-necDento della repubblica letteraria con molte opere di sagra e profana erudizione, ed air«mlirtc camaldolese in cui dilla p>ù tenera età era stato educato, co'preztosr A tinaia Camultiuleiitcì, insieme al non rocn celebre confratello d. Anseimo Costailoui, volle consngrare gli ultimi suoi anni ad illustrare 1 monumenti letterari della biblioteca di quest' lusigne monastero, in cui avea preso