636 lui si ponno leggere gli alil i illustri camaldolesi della congregazione di s. Mi-elide. Fu nel memorato i \ \C> e nel capitolo generale tenuto nel monastero di s. Savino di Pisa che i superiori di 9 monasteri si unirono per formare la Congregazione de’ nuovi luoghi rammentata dal Corner, e fu stabilito che i stipe 1 iot i de’niedesimi non Tosterò d'indi in poi perpetui,ma triennali, i quali si adoperarono perchè Tosse osservata I’ esatta disciplina. Essi medesimi riiiuuziaro- 110 al governo per invitar gli altri a fare il medesimo sul loro esempio, e furono: il priore degli Angeli di Firenze, quello di s. Benedetto, l’abbate di s. Michele di Mitrano,il priore di s. Mattia di Murano, quello di S. Maria delle Prigioni, l'abbate di s. Savino di Pisa, il pi iore della Rosa di Siena, quello degli /ingeli di Bologna, e quello di s. Ciò. Ballista della Ciiulecca, di cui nel § X, n. 35. Appena morto nel 1447 Eugenio IV, venne meno lo zelo di questi superiori, la maggior parte de’ quali uon vollero, spirato il triennio, spogliarsi dell’autorilii, ottenendo dal nuovo Papa Nicolò V licenza di continuare nel governo. Intanto d. Paulo Vcnier abbate di •. Michele di Murano, dopo il governo di 56 anni, ottuagenario nel i44& passò a ricevere il premio di sue fatiche in cielo. Gli successe nell’abbazia il discepolo Maffeo Gerardi, Trattandosi allora in Roma di ridurre il monastero in commenda, deliberò il senato a pieni voli di conservare questa comunità esemplare nell'intero suo decoro. Per cui a'10 aprile sciisse efficacissime letterea Nicolò V ed a'cardiuali per la conferma dell'abba-le Gerardi con ¡splendido elogio di lui e de’monaci. Fu dunque confermato, e nel suo lodatissimo governo iu questo chiostro morì santamente il beato Pietro di Sai degno, di cui il Corner riporla la virtuosa vita, pei (èlio esemplare d’osservan-in monastica.Ne manifestò Dio, lui vivente, Iu sautità, poiché nienti curava in chie- sa, più volte apparvero globi e (¡anime di (uoco sul letto, dal che atterriti 1 passeggeri, che trapassavano la Laguna, temendo d’incendio nelle fabbriche discendevano ad avvisarne i monaci. I veneziani ricorrevano a lui ne’bisogni, e Dio a sua inleicessione opeiò non pochi miracoli, Ini la via vivente. Nel 1466 1’abbate Gerardi fu elevato a patriarca di Venezia, e poi crealo cardinale. Fu eletto abbate di s. Michele di Murano Pietro Donalo, fratello di Tommaso poi patriarca di Venezia, e ili Lodovico dotto camaldolese. Nel 1469ottenne da Pao- lo II, per se e pe’suoi successori, l’uso della mitra e del bastone pasturale. L’ottimo abbate Donalo pose la prima sua attenzione nel rifabbricar la chiesa, e perdi lui opera (u ampliata e resa magnifica ; nello stesso tempo che Pietro Uoldù abbate delle Carceii, fece a proprie spese innalzare una nobile sagrestia. Nè con minor diligenza adoprossi per ciò che riguai dava il decoro di sua congregazione e la buona disciplina de’ monasteri. Dappoiché non risparmiò fatiche, uè dispendi per ottenere, che si restituisse all’ordine il monastero di Classe; e considerando che la Congregazione de’ nove luoghi, fondala daH'ahbate Veuier, crasi sciolta per l’ambizione d' alcuni prelati perpetui, ottenne nell474 Per intercessione del senato veneto da Sisto IV, che i due abbati di s. Maria delle Carceri e di s. Michele di Murano, ed il priore di s. Mattia di Murano, dovessero in avvenire essere di governo triennale. Questi fu-rono i principi! della Congregazione cani alilo lese di s. Michele di Murano, che fondala sotto Sisto IV, fu poi accresciuta edoluta di privilegi da Innocenzo Vili. L'egregio abbate Donato liposò iu pace uel i479- Pietro Delfino nobile veneto, uomo per pielù, per eloquenza e per dotti ina chiarissimo, dichiaralo abbate da’ monaci ueU'elà di 34 mini, fu tosto nel 1.480 assunto olla suprema carica del suo ordine, da lui santamente esercitata