320 sola navata a croce Ialina col coro dietro alla cappella principale, e di fianco al maggior altare le sagrestie ed altri luoghi. Sulle testate del traverso della croce vi dovevano essere due tribune rotonde, e sopra il centro di essa croce doveva e-levarsi maestosa cupola, la cui sommità avrebbe arricchito di luce quella parte del tempio. Il rimanente della navata fino alla porta principale è compartito in 3 cappelle, d’ambo i lati. L’elevazione interna consiste in un bell’ordine corintio, sul cui sopraornato muove una vòlta di pieno centro che soperchia nobilmente tutta la chiesa. Meritano lode gli altari. Lo Scamozzi avea pur dato il disegno della facciata , che non fu eseguita. La loggia e la scalea che si vede fu condotta con disegno del Tirali, fiorito nel secolo passalo con distinzione, nè fa torto all’opera scamozziana, La 1/ cappella, della famiglia Pisani,è tutta opera del Procaccino, con fatti di s. Carlo Borromeo. La 3." ha una buon’opera del Peranda con l’Adorazione de’Magi. La 4-" l>a altra bell’opera, ch’è del Palma giovine, con Maria Vergine in gloria e 5 Santi. Appresso vi ha due quadri da tenersi in pregio e custodia. L’una è opera bellissima del Forabosco con s. Francesco consolalo dalla celeste melodia; l’altro con s. Girolamo visitato da un Angelo, è opera del Lys lodatissima, ed il leone ivi effigiato è uno de’più belli espressi in pittura. Nel coro l’Annunziata è buon lavoro del Giordano. Il deposilo del patriarca Morosini è del Parodi, che vi mantenne i difetti dell’arte del suo tempo, con valore di scarpello. Nella sagrestia il Deposto di Croce, con un divoto, è opera bellissima e freschissima del miglior tempo e di gran carattere. Qui vi sono pure due copie; l’una del Miracolo di s. Marco per lo Schiavo, tratta da J. Tintoretto, l’altra della Madouna della Seggiola cavata da Raffaele. All altra pat te della chiesa, anziché si arrivi al 1,° altare, il quadro con Maria Vergine e un s. Vescovo, è bell’opera di L. Bassano. Sull’ altare è bel lavoro del Peranda il s. Gaetano fra le Virtù. Sopra il pulpito il quadretto con s. Antonio è del Prete genovese. Nella vicina cappella è buon dipinto del Procaccino il Martirio di s. Cecilia. Il soffitto a fresco è del Zompini. A questa brevità, qual seguace della Guida del Moscliini del 1828 (compendio dell’altra sua del 18 1 5, come più confacente alla condizione di mia o-pera : altra più ampia e pregevole pubblicò nel 1840), può supplire il Zanotlo lodato. Egli ragiona pure de’dipinti del Bonifacio, del Damini, d’ Alvise dal Friso, dell’esimio moderno Querena e d’altri; osservando che quelli che più lavorarono in questo tempio , perchè compito nell’età in cui vivevano, sono Jacopo Palma juniore e Santo Peranda, il 1.“avendo 22 opere qual più e qual meno degne di nota, il 1° avendone 1 1 pure di qualche merito, e tutte le dichiara. Loda il magnifico tabernacolo scolpito dell’altare maggiore; e i due mausolei fatti erigere nel 1720 dal doge Cornaro,ove sono cammei con ritratti, e un bassorilievo figurante la libera offerta del regno di Cipro fatta alla repubblica veneta da Caterina Corner nel i48q; monumenti di stile manieralo, e più pregevoli per la copia de’maimi e per l’operosità, di quello sia per la purezza de’modi. 5g. Eremiti Camaldolesi di s. Clemente in isola. V. § XVIII, n. 4- 60. Cappuccini del ss. Redentore. Bonaventura degli Eminanueli minore osservante veneto, accettoall’universalede’ propri concittadini per l’apostolica sua facondia esoavitàdi costumi, eccitato da un interno amorealla solitudine,verso il i53o esortò alcune pie matrone di cui ne dirigeva la coscienza, a fabbricargli in qualche remoto luogo della città un’angusta casa a forma d’eremo, onde vivervi con alcuni compagni in penitenza. Una di esse, Fiorenza Corner sorella della regina di Cipro e moglie di Pietro Trevisan, offrì considerabile somma e impegnò il suo-