dell'ordine l'abbate Paolo Venier o stabilì o ristabilì la disciplina monastica ; per cui la particolare congregazione detta de’jVotr luoghi, fondata poi nel 144^ sotto Eugenio IV, nel breve tempo ch’ella durò lo riconobbe per padre e fondatore. Ma ora in vece coll’Helyot di commentare il Corner, con questo commenterò quello. Tratta il p. Helyot nel cap. a a : De" monaci camaldolesi di s. Michele di Murano, e delle religiose camaldolesi. L’ordine comnldolesesi compone di cenobiti o monaci, e di eremiti, approvati nel 1073 da Alessandro 11, e la congregazione di s. Michele di Murano d’origine fu eremitica. Questo monastero, che diè il nome alla congregazione camaldolese omonima, ebbe religiosi che in principio vivevano in 1111 estremo ritiro, ma il frequente concorso de’secola-ri per la vicinanza di Venezia, avendo loro fatto pei dei e lo »pii ilo della solitudine, abbracciarono la vita cenobitica verso il 1 3oo, come fecero molti monasteri di quest’ordine fabbiicati nelle città o ne’ contorni di esse, che furono in progresso eretti in abbazie, uno de’quali fu s. Michele di Murano, che ne’principii di sua fondazione appellava»! t. Michele in Palude. Il monastero «li s. Mattia nell’isola di Murano, ch’eia uno de’prinei-pali de’camaldolesi cenobiti, iu parimenti fondato per gli eremiti ; imperocché il generale Martino 111, vedendo che il concorso di secolari impediva l’e«alla osservanza delle costituzioni dell’elenio di Ca-tnaldoli, ne prescrii«« loro alcune altre, fatte pailirolaimente pel dello monastero. Ma dopoché i monasteri, che abbracciarono la vila cenobitica, ebbero rinunziato alla rigorosa solitudine, ed alle austerità dell’ordine prescritte dalle costituzioni, non ti separarono per questo dagli eremiti, ma stettero con etti sempre uniti, rd i generali furono al* teruativ.1 mente eiemiti e cenobiti. Erano essi ancora priori di Camaldoli quantunque fossero nel numero de’ cenobiti, G35 imperocché l'uffizio de’priori di questo monastero capo d’ordine, era annesso a quello di generale. Sembra però che il numero de’monuci cenobiti, essendo divenuto maggiore di quello degli eremiti, abbiano per qualche tempo ritenuto per loro il generalato senza farne parte agli eremiti. L’ordine era ridotto in decadenza , fors'anche pel lungo scisma, e la regolare disciplina erasi del tutto rallentata, quando nel )43l d’ordine d’Eugenio IV adunatosi il capitolo generale nel monastero di t. Marie d’Urano presso licitinolo, (11 stabilita la riforma. Pel i.*la sperimentò il generale d. nenedelto da Forlì, con esser costretto oll« rinunzia. Ultimate le visite de* monasteri, fu trovato da per tutto esistere disordini, a riserva di pochi, di che ne istruisce I’/• tinerario del dotto d. Ambrogio Traversai di Portico dello il Camaldolese, che fu eletto generale in dello capitolo. Nella visita eh’ egli fece de’ monasteri, ne trovò molti di donne senta clausura, ne’ quali gli uomini entravano a piacere, ed alili donde le religiose uscivano liberamente. A lutti d. Ambrogio fece osservare la vila comune, ed a sì grand’uomo l’ordine fu debitoie di tua salutare riforma, con ristabilir ne’monatlcri un’e-talia disciplina, finché morì nel t43<), prima che la rifoima ti fosse ben radicata. Eugenio IV Cavea mandalo al concilio di ilatilea, in cui animosamente sostenne i diritti della ». Sede, e quindùli-venulo conciliabolo, intervenne a’concili) ecumenici di Ferrara e di Firenze, in cui si fece ammirare per lo tomaia chiarezza e facilità con cui si esprimeva in greco e in latino, onde fu incaricalo di »tendere il forranlario d’ unione Ira la chiesa greca e la latina. Tradusse il li-tiro della Cri tirchia telette e molte altre opeic greche. Si ha pure di lui una Cronaca di Monte Canino, una Storia del ino generalato, Orazioni, lettere, un Itinerario, un Trattato delf Eucaristia ec., secondo il p Hcljrot. Presso di