tere, dovrebbe credersi piuttosto indicato l’anno dall’origiuedella città, cbe dalla redenzione universale o nostra era. Lcggesi nella cronaca del Sanudo, esser ella stata eretta dalle famiglie Cainpoli d’ Oderzo, e Muli delle Contrade; ma incerto essendo sempre ciò che tale cronista scrive de’ tempi remoti, si può con qualche fondamento solamente asserire, che questa chiesa fu in gran parte rinnovata nel i 225 dal le famiglie Iiadoa-roe daMnla,e che insieme con alcune altre fu assoggettata alla giurisdizione de’ patriarchi di Grado, sotto de’quali rimase finché il patriarcato venne unito al vescovato di Castello. Per la 2.a volta fu restaurata la chiesa a’ tempi dello storico Sansovino, il quale descrivendone le cose più ammirevoli, singolarmente nota il pulpito formato di scelti marmi, ed una gran colonna di verde antico, per la sua rarità e grandezza pregevole quanto una gemma. Il corpo di s. Leandro martire, un osso di s. Agnese vergine e martire, e molte altre reliquie de’ss. Martiri tratte da’ sotterranei di Roma, sono gli spirituali ornamenti di questa chiesa. Fu cousagrata a’ 29 agosto, ma non si conosce 1’ epoca, e restaurata più volte. Collegiata , era filiale di s. Pietro di Castello; prosegue ad esser parrocchia, della decania di s. Silvestro , con 2g63 anime. Ha per oratorio sagramentale la chiesa di s. Giovanni Decollato, di cui feci cenno nel precedente numero. Il tempio di s. Giacomo è di stile archi acuto a tre navate. Nella parete a destra della porta maggiore sta appesa una tavola del Buon-consigli, con parecchi Santi : è di buon colore, ha armonia di tinte, e bastevole scorrevolezza di pennello. 1 4 Evangelisti ne’pennacchi della cupola del Sagramen-to sono buona opera del Padovanino. L’Addolorata, nella cappella dopo la maggiore, è del Gramiccia. La sagrestia ha soffitto e pareti con opere del Palma giovine. Sulla muraglia presso la sagrestia, sono le Virtù teologali e i 4 Dottori 15^ di s. Chiesa, di Paolo Veronese,e piùsotto la Cena in Emaus di Andrea Schiavone. Nella cappella seguente è opera del Lotto, fatta nel i546, la tavola con Maria Vergine incoronata, e con parecchi Santi. Ne’due quadri laterali, con fatti della vita di s. Lorenzo, il Palma giovine fece ne’suoi primi anni due opere che lo mettono accanto de’piùgrandi maestri. Presso il primo altare a sinistra della porta maggiore, la tavola con Maria Vergine in gloria, e al piano i ss. Gio. Battista e A-gostino con un chierico, è opera di Francesco Bassano, e vicino ad essa, v'è l’altra pala di Paolo figurante i ss. Lorenzo, Girolamo e Nicolò. Dell’accennato Bassano è pure la Predicazione del Battista, posta vicino alla cappella delSagramento) dove introdusse molte delle figure che Jacopo suo padre mise nel quadro ch’è nel palazzo ducale, col ritorno di Giacobbe in Canaan. Tuttora esistono, e già dal Sansovino riguardate tra le cose singolari della città, tuttora si pregiano per la loro mole e per quello che l’arte vi aggiunse, i lodati pulpito ottagono di fini marmi, e la colonna ionica di verde antico di straordinaria grandezza e squisito lavoro di fronte all’altare del Sagramen-to. L’organoèornatissimo per intagli posti a oro, la cui cantoria è dipinta nel prospetto, con 3 fatti della storia di Gesù Cristo e di s. Giacomo ; e di sotto, lateralmente alla porta, con due Profeti, di Andrea Schiavone. Pitture tutte guastate da’ restauratori. 47. S. Eustachio, volgarmente*.A«*«?, già intitolata a s. Isaia, e più tardi portò il titolo congiuntamente de’ss. Eustachio ed Isaia; e finalmente allorché nel 1678 fu rifabbricata da’foudamenti nell’attuale sua forma, conservò il solo nomedi s. Eustachio. La fondazione di questa chiesa dedicata a s. Eustachio e Compagni martiri , viene comunemente attribuita a merito della famiglia del Corno, che la fabbricò in tempo ignoto al Corner. Invece trovo nello Stato perso- «4