66o — Per ultimo, a degno suggello ili tanto augusto nome, sulle bozze (li stampa, mi gode l’animo ili poter aggiungere. Parecchi periodici con giusti elogi celebrarono l’eminente, felice e dotta penna che di recente scrisse: Rimembranze degli ultimi t/iiatlro Papi e di Roma a'tempi loro del Cardinale ÌViseman.Prima versione dall'inglese, Milano i 858, presso il libraio editore Serafino M>>jocchi, tipografia di A. Valentini. Ciò fecero pure il eh. d. Domenico Zunelli nel n. 88 del Giornale di Roma del 1858, di cui è direttore , e la Civiltà Cattolica annunziando il libro a p. 102, del t. 1 1 della 3." serie, si riservò di riparlarne. L’eccellente scrittore volle pubblicare ciò che di Pio VII, Leone XII, Pio Vili e Gregorio XVI, nella sua dimora in Roma di 22 anni, cioè dal 1818 al 1840 inclusive, vide egli stesso, udì e conobbe (con (juel fino giudizio indagatore che suole distinguere i dotti stranieri che accuratamente studiano tutto quanto è in Roma, diffondendosi paiticolarmeute sull’ultimo Papa). Dice il lodato can.Zanel- li. •• A tutti sono noti gli avvenimenti del pontificato di Gregorio XVI; e il \Vi-semau ommetlendo quelli che sono nel dominio della storia generale della Chiesa, ci fa conoscere questo Pontefice nella solitudine del chiostro, fra’ porporati e nel momento di sua esaltazione alla cattedra di s. Pietro, e nelle cure del governo de’popoli poutificii, e nella suprema dil ezione del mondo cattolico ... Dopo di avere enumerate le grandi opere, che dimostrano la munificenza di Gregorio XVI, il cardinale VViseinan presenta di questo Pontefice il vero e impareggiabile carattere, e descrive la visita che gli venne fatta daU'imperatore delle Russie. Le particolarità, con che il più potente monarca del mondo viene desciitto alla presenza di un vecchio e inerme Pontefice sono della massima importanza , e l'illustre autore di questi Ricordi le ha magistralmente esposte. Questa brevissi- ma analisi,che abbiamo data, ben dimostra la importanza della nuova opera del Wiseman, come quella che non poca luce getta sulla vita privala e sugli alti degli ultimi quattro Pontefici, e può essere di granile sussidio a coloro che avessero a scriverne una storia completa ”. Ora anch’io ho potuto ammirare, con tenera commozione e diletto, la parte dell’ aureo libro che riguarda Gregorio XVI, in cui splende la storica verità, e dove a mia confusione e onore sono nominato e indicato. Dio rimuneri tanto alletto d’un amplissimo Principe della Chiesa e ornamento del sagro Collegio, verso un tanto degnissimo suo Vicario. Le sue autorevoli asserzioni, scritte e pubblicate iu una Londra, qual testimonio intelligente e grave, contribuiranno ad annichilire ed a svergognare quelle molte false inventate sfrontatamente dalia maligna ignoranza o travisate dalle riprovevoli passioni degli empii,e formeranno più floridi allori aU'immortalecorona chela storia in-tesse a gloria sempiterna ili GregorioXV I e del monaco di s. Michele di Murano. L'angusto spazio non mi permette darne saggio. Non è argomento da spigoleg-giiirsi, conviene tutto leggerlo. Solo per questo riporterò genei icnmeute (pianto con rapide e libere occhiate vi ricavo, fra parentesi notando alcune cose, per altre e per una maggiore esattezza di esposizione potendo supplire i loro articolinosi di quanto il Cardiuale 11011 ricorda. L’eccelso scrittore provò per fatto suo proprio,e ripetutamente, che l’esaltazione del monaco muranese e del Cardinal d. Mauro Cappellari, non alterò per nulla queU’amabililà e semplicità di carattere che aveo sperimentato tante volte; come non cambiò mai colore nell' abito bianco ili monaco camaldolese, di cardinale e di Papa,colore simbolicodi sue virtù, degl’illibati, innocenti ed esemplari suoi costumi (ed io posso sostenerlo in faccia a tutto il mondo, quale più ¡utimo c indivisibile testimonio del piurccoudi-