loggia die gli sta a piedi, le Procuratie nuove, la uuova Fabbrica cbe le continua, le Procuratie vecchie, la Torre dell"Orologio ; edilizi che mostrano in compendio la storia delle belle arti dal secolo X fino al presente, e ne segnano il risorgimento, il progresso, l’apice e la decadenza. Quanto alle Procuratie fu- * rono così chiamate da’ procuratori di s. Marco, che le abitavano. Il campanile della basilica di s. Marco è alto circa 99 metri, con i3 metri circa di base, attorniata da botteghe : la sua estrema pira-imide è sovrastata da un Angelo. Fu ope- 111 di molti architetti. Cominciato nel-l'888 o meglio nel 902, già nel 1 148 era (giunto alla cella delle campane. Nel 1 180 vi diede mano Nicolò Barattieri, e un Monlagnana l’anno i3og. Di poi nel i5io il bergamasco Mastro Bartolomeo Buono scultore e architetto, riedificò la ¡cella, ornandola di colonne di bellissimo verde antico con profusione d’altri marmi greci e orientali. Dalla sommità di questo gigantesco, solido e grave campa-' ' ni le, magica e bellissima vista si gode, dominandosi la città, che apparisce riunita, le lagune, i colli Euganei e Berici, le A Ipi e buon tratto del mare Adriatico. Leggiadra e ricca è la loggietta, adorna ili 8 colonne d’ordine composto e di ba- i, laustri,addossata alla base del campanile ■dal lato di levante, rimpetto allaportadel palazzo Ducale, degno parto nel i54o »lei fecondissimo ingegno di Sansovino; di cui pure sono opera Ie4statue di bronzo figuranti Pallade, Apollo, Mercurio e la Pace, poste entro altrettante nicchie, che spiccano in mezzo a’ marmi , alle sculture, agli altri bronzi ond’ è copiosamente ornato questo non compito e perciò piccolo edifizio. Ne^ bassorilievo di mezzo all’ attico sta scolpita Venere, figurata per la Giustizia colle bilancie e la spada in mano, e due fiumi allato; denotava 1’equità della repubblica nel governare. Giove scolpito nel bassorilievo a destra, era allusivo al regno di Candia; e Venere nell’altro a sinistra, al regno di Cipro, entrambi allora posseduti dalla repubblica. La loggia fu eretta a fine di fare un luogo ove dovessero ridursi i nobili per intrattenersi in virtuosi ragionamenti. Il rigorista Milizia descrive e loda questa loggia, che dovea circondare tutti e 4 • lati del campanile; il quale lo dice alto 33o piedi e solo lodevole per la sua solidità, ben fondato e palificato, onde da tanti secoli non mosse mai un pelo. Al tempo stesso della repubblica e fino dal i56g, era questa loggia ad uso de’ procuratori di s. Marco, che durante le sessioni del maggior consiglio a vicenda comandavano la guardia del palazzo. Ora serve all’estrazione del Lotio (nel quale articolo dissi che da Francia in Italia fu introdotto primamente a Genova e Venezia), agl’incanti per vendite alla subasta, ec. Notifica la Cronaca di Milano del 1857, a p. 126 del i.° semestre, in data di Venezia, intendere il municipio a decoro della piazza di s. Marco ed a profitto del comune, di atterrare le botteghe che circondano la gran torre, e di sostituirvi un grande caffè. Osserva il Corner, che a Dio fu gradita quest’opera dimostrandolo un fatto prodigioso. Imperocché uno degli artefici, che lavorava nella sommità dell’edificio, cadde improvvisamente, ed invocato nell’aria il protettore s. Marco, potè attaccarsi cadendo ad un legno, onde poi con l’aiuto di una fune si pose in salvo. Dice ancora che agevolò l’impresa di questa fabbrica il Barattieri, dopo aver innalzato le due colonne nella Piazzetta di s. Marco, il quale per rendere fàcile il trasporto de’ materiali, ciò ottenne col far salire e discendere certe ceste, che prima di lui non erano usate. La cella, Tattico e la piramide si attribuiscono a Mastro Buono. Non pochi furono i danni che risentì questa sacra torre campanaria. Poiché fu gravemente pregiudicata nell’annoi4oo da un incendio, causato da’ fuochi di