602 parecchie pi o vinciejintrodusse quindi miglioramenti fondamentali ne’ Tribunali ili Roma e del resto dello stalo pel codice giudiziario civile, per quello criminale e delle pene. Nello stessoi.° anno di violenze e di ribellione, pubblicò il mirabile e sorprendente atto, con sentimenti già propugnati da cardinale, contro Labrador invialo a Roma da Ferdinando 'VII, riconosciuto da tulli e massime dal corpo diplomatico per uno de’più ingegnosi e de’più abili uomini di sialo d’Europa, sulla concessione de’vescovi alle sedi vacanti delle repubbliche d’America, contro le pretensioni di Spagna: Che la s. Sede riconosce i governi stabiliti de facto, senza enlrare perciò nella questione di difilli attratti (ciò pose al coperto la s. Sede, eziandio per la sua condotta con Francia e Portogallo). Per quanto possa parere guerresca 1’ attitudine che Gregorio XVI fu costretto di prendere in sul cominciare del suo regno, le arti che improntarono questo del loro cai attere, furono le orli della pace. Avvi appena un alilo pontificalo sul quale esse abbiano stampalo orme più profonde e più estese. Non contento ili proseguire o ampliare l’incominciato da’predecessori, egli creò e compì quello di cui fino al tempo suo totalmente mancava. Nè si limitò già ad un solo ramo d’ arie, ma le sue cure furono comprensive e generose, non guidate dal capriccio , ma governate da un gusto perspicace. Queste prove più elevate d’ingegno sono, l’avere Gregorio XVI amplialo i confini delle raccolte artistiche di Roma , e posto in più strette connessioni i monumenti delle scuole primitive. Perciò aggiunse al Palazzo apostolico Faticano,oltre i diversi suoi abbellimenti, il Museo Etrusco, ed il Museo Egizio, che pure inaugurò^ il dìrelloree il sorvegliatole quotidiano de’lavori, il che pralicò con altri pubblici monumenti). Nello slesso Faticano con miglior collocazione stabili le gallerie de’quadri e degli arazzi, am- pliò la Biblioteca Vaticana e l’arricchì di doni, fra’quali una collezione di pitture anche bizantine;e nelle pontificie stanze collocò la raccolta di quadri esprimenti animali del celebre Peter (col quale acquisto impedì che uscissero da Roma, come cosa rara nel suo genere). Cominciò a restaurare le loggie del Valicano, conducendone a perfezione quel braccio, a preservazione altresì delle sottoposte dipinte da Raffaello. Indi restaurato il Palazzo apostolico Lateranense, vi formò il Museo Lateranense. Di certo nessun monarca si adoperò mai con maggior coscienza, e corpo ed anima, nel far felici coloro che gli erano affidati, e nel disimpegno de’suoi pubblici doveri, che non facesse il virtuoso Gregorio XVI. Riorganizzò la Segreteria (li Sialo, dividendola in due dicasteri, l’uno per gli affari dell’interno, l’altro per quelli del• I’ estero (oltre la sistemazione di altri). Per lai." volta pure creò in Roma una banca nazionale , e pubblicò un codice per tutte I’ amministrazioni pubbliche. Ridusse la Moneta con sistema decimale. Ristorò il Furo Romano, il monastero della Chiesa de’ss. Andrea eGregorio colle vie circostanti. Grandissimi lavori intraprese per tutto lo stato, e suoi Porli, come a Civitavecchia. Aprì il Cimiterio di Roma pubblico per la Sepoltura. Sia* bili le Scuole di Roma notturne. Approvò le compagnie d’assicurazioni e le cas