i86 auspici! della Madi e di Dio sarebbero accolli favorevolmente i di lei servi. Non andò egli ingannato nel suo pensiero, perchè quantunque Dio permettesse che al i.° loro arrivo fossero trascurati da tutti, nondimeno poco dopo il nobile e religioso Giovanni Avanzo, edificato dalle loro virtù, gli accolse in propria cosa, e si dispose alla grand’ opera di fondare un convento stabile e ben ordinalo. Co’ suoi denari i serviti acquistato nel sestiere di Canalregio un ampio sito proporzionalo, ottennero a’16 giugno1316 dal vicario dell’assente vescovo la facoltà di fondare un oratorio, ove si potè celebrare la messa a’ 26 novembre da fr. Francesco Patri?) da Siena d’esimia santità e preposto all’istituzione. 11 vescovo Alberimi approvata la licenza del vicario, permise l’erezione della chiesa e del cimile-rio, e deputò fr. Nicolò agostiniano vescovo di Scarpanlo a collocar la i.‘ pietra e benedirg il cimiterio, il che eseguì a’?4 e 25 maggio 13 j y. Tanto fu poi il credito che i servili s’acquistarono coll’e-semplarilàe lo zelo,che aiutali dalle oblazioni de’fedeli, poterono quindi fabbricare il convento capace di accogliere i padri del capitolo generale nel 1 32 1. In esso fu decretato dimostrazioni di riconoscenza al benefattore Avanzo, il quale morendo nel 1326 lasciò a’religiosi molle rendite. Da questo nuovo soccorso a-ninnati i serviti, intrapresero la fabbrica della magnifica chiesa, di cui sui precedenti si gettarono nuovi fondamenti nel i33o, ma la sua perfezione non si ottenne che verso la fine del secolo XV, e fu consagrala col maggior aliare dall’ arcivescovo di Corinto Saracco nel 1491,mentre già gli altri 8 altari lo ei ano stati nel 1414- Avendo per la fabbrica i religiosi consumato ani he il destinalo pel loro a-limenlo, già il Cardinal Pietro Riario legato, al convento avea unito il priorato di s. Caterina d’isola diocesi di Capodi-stria colle rendile nel 1473; e lo zio Sislo IV per lo slabilituenlo delle cappelle mae- siose, avea concesso indulgenza plenaria nella festa della ss. Annunziata del 1476, a chi visitando la chiesa porgesse limo-sine. Ma intanto la regolare disciplina a -vea patito sensibile discapito, onde i! doge Vendramin indusse il senato a implorare da detto Papa, che il convento fosse dato a’servili della congregazione osservante del Monte Senario mirabilmente propagala in Italia; e fu pienamente e-saudito nel 1476, allontanandosi que’religiosi che non vollero abbracciare la riforma, e ponendosi il convento nella dipendenza del patriarca. Questa poi tolse nel 15 1 3 Leone X, dichiara rido il convento soggetto immediatamente al priore genei ale dell’ordine, a condizione di mantenersi nella regolare osservanza. Avendo poi s. Pio V abolita la congregazione dell’ osservanza, il successore Gregorio XIII istituì le due provincie de’servi di Maria, di Venezia e di Mantova,dichiarando capo principale delle 1/ il veneto convento di s. Maria, detto comunemente Convento Maggiore, per distinguerlo dall’altro di s. Giacomo de’Servi della Giudecca, denominato Convento Minore. La magnifica chiesa, una delle più ragguardevoli di Venezia per la vastità, composta d’una sola nave, giunse ad avere 22 altari; fu pure rinomata per insigni opere di scultura, d’architettura e pittura, non meno pe’tnonumenti di uomini illusili che racchiuse; ma più di lutto pe’ tesori ecclesiaslici delle ss. Reliquie, le quali onde collocarle onorevolmente, fr. Anseimo Gradenigo nel I 533 eresse un nobile altare con disegno del Sansovino , poi consagrato da Vincenzo Massari vescovo di Melipotamo. Dalla chiesa di s. Marcello di Roma, residenza del priore generale e del procuratore generale , con permesso di Giovanni XXIli nel 14 13 , furono portate in questa : il corpo di s. Giovanni 1 Papa e martire (che il Diario Romano dice riposate nel Vaticano), una mascella di s. Longino vescovo e martire, un osso di s. Giovati-