552 ra, negli Stali Uniti, nella Francia, nella Germania, nell’Austria, nel Belgio e nella Russia, alcuni mercanti di Venezia, con fervore pari a quello, ma ben piti generoso, degli appassionati del recente magnifico teatro ricostruito, convenivano nel 1837 ad istituire una società per la costruzione d’una strada ferrata da Venezia a Milano. Ottenutane dalla benignità dell’imperatore Ferdinando I, a’ 25 febbraio ('’autorizzazione, il cav. Giuseppe Reali, presidente, Francesco Zucchetti, Pietro Bigaglia, Jacopo Treves nobile de’Bonfili e Spiridione nobile Pa-padopoli, erano proclamati dilettol i della società per la sezione veneta. Unita questa beila strada a Venezia per un gran ponte da costruirsi sopra laLaguna, e lunga 166 miglia italiane, ove sia portata al suo termine (pubblicò l’opera nel i843), non può certamente contare io tutta Europa rivali ; e perchè niun ostacolo o difficoltà le presenta la topografi del terreno, e perchè destinata a legare insieme le 7 più ricche e più nobi- li città del regno Lombardo-Veneto, i cui territorii contengono una popolazione (per oltre due milioni e mezzo d’abitanti) agiata, intelligente e industriosa. Si divise la linea principale in 1 1 sezioni ; quelle del territorio veneto erano le seguenti. 1. Da Venezia a Mestre. 2,Da Mestre a Padova. 3. Da Padova a Vicenza.4, Da Vicenza a Lobia. 5. Dalla Lobia alla Roveggia presso Verona. 6. Dalla Roveg-gia alla sponda sinistra del Mincio. Pronti i mezzi, pronto chi percognizioni pratiche e scientifiche assai chiaro dovevo condurre con sicurezza e pienezza di successo la grande operq, generale l’interessamento del pubblico, sembrava ormai che io spirito delle grandi associazioni pel maggior sviluppo dell’ industria e del commercio avesse posto anche a Venezia profonde radici, e Venezia dovesse ottener in tal modo un nuovo elemento di prosperità e di nazionale ricchezza. Sventuratamente però iu ben 5 anni, cioè a tutto il 18413 tolta la costruzione del tratto di strada da Mestre a Padova, e l’esecuzione d’alcune opere preparatorie per l’innalzamento del ponte sopra la Laguna, non era ancora Venezia ammessa a partecipare del benefizio, di cui grati parie d'Europa era già in pieno godimento, e specialmen te il Belgio. Il conte Prillii nel Discorso sugli Asili, impresso nel 1840, dice a p. 56, parlando della gigantesca impresa, che si sperava in breve la sovrana patente di concessione; e che i primi promotori del progetto della ferrovia da Venezia a Milano, furono Sebastiano Wagner e Francesco Varè. Era stato pubblicato l'opuscolo; Strada ferrata da Venezia a Milano, Venezia co’tipi del Gondoliere i83g. Finalmente pubblicò la Gazzetta privilegiata di Venezia de’5 gennaio 1846 il seguente articolo, riprodotto dal n. 2 delle Notizie del Giorno di Roma. Corsa di prova sul ponte della Laguna e sulla Strada da Padova a Vicenza. Venezia, la città delle meraviglie, ne conta una di più. Il gran ponte sulla Laguna, quell’ opera immensa, che pochi anni sono si sarebbe tenuta vicin che impossibile, non pur sorge intera e compiuta miracolosamentedall’onde, ma è già volta a! fortunato suo ufficio. I primi carri tentarono già quelle pietre, corsero la rapida traccia; e per la 1." volta da che Venezia al sole risplende, senza che la natura mutasse l’oi'dinariesue leggi si varcò la Laguna, non domandando a’rerni o alle vele il tragitto. Quello spazio che lento, in podestà de’venti e de’ flutti, passo passo si misurava in una lunga ora colle più snelle barchette, si lasciò indietro in meno che 8 minuti. «Appena le fuggenti rote toccarono 1’ una soglia dei ponte; appena l'animo, amrni-ratodel soprendentespettacolo, ebbespa-zio a renderne a se stesso ragione, che ell’eranogià a capo dell’altra. A petto di tali trionfi dello spirito umano, il cuor si commuove e insuperbisce la mente : l’uor