715 1« e (li continuo minacciale dall’ irrompenti acque del marel’isole e le Lagune, n ripararne e impedirne i danni, trovarono necessaria gli antichi e sagaci veneziani l’erezione di dighe artificiali rafforzando i deboli banchi d’arena, con molte palafitte a vari ordini, ripiene di strati compatti di sabbie e ciottoli, onde formarono de’rialzi inclinati verso il mare. Tuttavia riuscirono deboli ripari contro sì potenle elemento, precipuamente da Pelestrina fino al porto di Chioggia. Dopo i3 secoli d’incessante lolla delle forze dell’ ingegno umano contro quelle della natura, decretarono i veneziani ili apporre al mare degli argini per sempre domarne il furore. Nel i 7 16 il p. Vincenzo Coronelli ne propose la forma, indi ne diè il disegno, che fu eseguito da Bernardino Zen-drini, e la i." pietra fu posta dalla parte di Pelestrina a’24 aprile 1 744- Dopo 7 anni d’ assiduo lavoro, colla seguente iscrizione furono consagrati i Murazzi quali validi propugnacoli di Venezia, e dell’ i-sole e delle Lagune veneziane. Fi Sacra Aeslvaria - Frbis Et Libertatis Sedes -Perpelvvm Conservenlvr - Colosseas Moles - Ex Solido Marinore - Contea Mare Posvere - Cvralores Aqva-rvm - Ann. Sai. mdccu - Ab Frbe Con. itcccxxx. Altre 37 iscrizioni ricordano il progressivamente costruito e Tanno deh l’opera, compita nel 1 782. Questi Murazzi, dal lato che guardano la Laguna, sorgono dall'acqua in linea verticale come il bastione d’ una fortezza; dal lato del mare invece si dividono a piani che presentano faccie, altre verticali ed altre o-rizzontali. Il 1.' piano, eh’ è al di sotto del livello del mare, e pesca quasi sempre nell'acqua,è scompartito perlopiù in 3 scaglioni eguali; seguono indi due grandi piani, le cui linee orizzontali de-clinano alquanto verso il mare: lilialmente l’ultimo e più eminente, stretto come ciglione o cresta, torreggia e vi fa intorno Corona, quasi continuato merlo d’ una forjez/.a, e forma con certi inasti promi- nenti come un addentellato che sporge in fuori. Hanno d’ordinario i Murazzi 1 3 in i4 metri di spessore alla base, poco più d’ un metro nella parte superiore, e sorgono per metri 5 circa sulla comune alta marea. Sono costrutti di grossi massi di pietra d’Istria uniti con cemento di pozzolana, ed estendonsi per metri 4027 nel litorale di Pelestrina, e per metri 1 200 in quello di Sottomarina , in cui hanno termine. Si calcola la spesa di costruzione della repubblica, e quella del governo austriaco nelle molle riparazioni dal 1 836 al i845, a franchi 12,159,276. 34. isole rovinate o distrutte. Le Lagune di Venezia, che si distendono da settentrione delTEsluario di Grado fino dal lato di mezzogiorno a quello di Co-macchio, erano aulicamente popolate di un assai maggior numero d' isolette, essendone molle rovinate o del tutto perite in processo di tempo o per alluvioni o per altre vicissitudini, onde d’alcune appena se ne conosce il nome , coinè si vedrà dal seguente novero alfabetico in numero di 29, di altre avendone (alto parola in più luoghi di questo articolo.— A/nmiana o A mini ano, e con vocabolo corrotto Intani e de Mani, fu una delle 6 isole rese abitabili da’cittadini fug-gi t li vi d’Aitino, così denominata da una delle porte della loro patria. Molte erano le chiese in essa fabbricate, in alcuna delle quali furono sepolti i primi dogi. Fra di esse la più ragguardevole fu quella parrocchiale di s. Lorenzo, eretta in una piccola isola contigua allatto ad Ainmia* no, la quale isola fu chiamata anticamente Castrazio o Ca strazia o Castra sia, ed in cui finì santamente i suoi giorni s. Liberale, ivi ritiratosi a vivere solitario, con alcuni religiosi che ufliziavano la chiesa di s. Lorenzo. E‘ assai difficile T indagare di quale istituto fossero questi religiosi, che precedettero di molto tempo la nascita di s. Benedetto patriarca de’ monaci d’occidente, e solo si conosce dalla cronaca del Sagomino, che la chiesa di