chiesa e monastero. Indi vi mandò 18 canonici osservanti la regola, della fiorente congregazione del ss. Salvatore di Bologna, i quali io breve vi ripristinarono l’esemplarità regolare, onde il Papa nel ,442 unì il monastero e la chiesa alla congregazione. Inoltre in tale anno il Papa liberò questa chiesa dalla figliuo-lanza di quella di s. Silvestro. Da Pio 11 e altri Papi, i canonici ottennero protezione e privilegi. Intorno all’anno i5o6, fu rinnovala la chiesa in maestosa forma e con gravissimo dispendio, ridotta a perfezione nel i665 dall’abbate Gio. Alberto de Grandis, poiché sin dal i635 i priori aveano ottenuto il titolo d’ abbati. Poscia la riconsagrò a’ 3o marzo 1789 il cappuccino France-sc’Antonio Correr patriarca di Venezia. Fu di decoro a questa canonica il b. Arcangelo Canetolo, che vi dimorò 10 anni e ne fu superiore. Il detto corpo di s. Teodoro capitano di soldati e glorioso martire d’Eraclea, fu preso in s. Sofia di Messembria, dal veneto Giacomo Dau-ro nell’espugnazione della città, indi portato a Costantinopoli nella chiesa di s. Nicolò d’Embolo,allora posseduta da’ve-neziani, da dove 10 anni dopo Marco Dauro lo tradusse in questa chiesa nel 1267, e dove Dio lo glorificò con copia di miracoli. Questo santo è veneralo nelle due Chiese latina e greca a’7 febbraio. La Chiesa veneta ne celebra la festa solenne, come di protettore della città, a’9 novembre, in cui il Breviario romano pone la memoria d’altro s. Teodoro soldato e martire sotto Massimiano imperatore, il quale probabilmente era l’antico protettore di Venezia, ed a cui Narsete ivi fabbricò la chiesa, di che più sopra. Comunque sia andata la cosa, per la pocaatlenzionede’secoli passati,per equivoco di confusione, s. Teodoro che qui si venera viene riconosciuto da Venezia come uno de’suoi protettori. Siilo da’primi tempi della fondazione di Venezia fu preso s. Teodoro per protettore r43 nella nascente città, e fu a di lui onore istituita una confraternita, il cui ospizio divampò insieme colla scuola di s. Marco, e si sciolse l’unione de’confratelli. Trasportato poi in questa chiesa il corpo di s. Teodoro, col braccio e la mascella di s. Andrea apostolo, fu ristabilita nel 1268 la divota scuola sotto l’invocazione di s. Teodoro martire; e per autorità del senato nel i45o fu comandato, che la festa di s. Teodoro, legala (sic) come dissi per equivoco a’ 9 novembre, dovesse osservarsi solennemente, come si praticava cogli altri ss. Protettori della città. Quanto alla statua di s. Teodoro eretta sopra una delle due colonne della Piazzetta, nel § 11, n. 3, seguendo Topinamente del eh. Zanotto, la dissi piuttosto esprimere s. Giorgio, ma nel § XIX, n. 8 in fine non taccio le ragioni del eh. Bomanin, che ritiene rappresentare realmente s. Teodoro, nel parlare cioè del doge Sebastiano Ziaui e dell’epoca in cui furono erette le colonne. Cresciuta poi in numero e decoro la scuola di s. Teodoro, fu nel i552, per decreto del consiglio de’Dieci, annoverata in 6.° e ultimo luogo alle scuole grandi della città. Eresse poi la confraternita nella rifabbricata magnifica chiesa di s. Salvatore, un onorevole altare al s. Martire suo protettore con decente urna di scelto marmo, in cui a’i3 dicembre 1628 con divota processione, coH’iutervento del doge e del senato, fu riposto il s. Corpo dal patriarca Tiepolo, assistito da molli vescovieabbati,a decoro della funzione. Non solamente un nobile veneziano fondò in Venezia i canonici regolari, ma due altri nobili veneziani fondarono in Francia, colla regola di s. Agostino, una congregazione di canonici regolari, detta dell’Artigia, probabilmente o verso il fine del XI1 secolo o al principio del XIII. 11 primo prioree fondatore nella diocesi di Liuioges fu il beato Marco nobile veneziano, il quale partito dalla patria col bealo Sebastiano suo