il suo atrio e la magnifica scala, e la sem plice elegantissima facciata che tiene di dietro verso s. Moisè. Tutto il palazzo così composto delle mentovate 3 parti, corre sopra 78 archi, sulla piazza di s. Marco, sulla Piazzetta e sul Molo. Questa reggia è messa a grande eleganza, ed ha stanze dipinte a fresco da’ pittori Giani, Bettolini, Santi, Moro, Borsaio, Hayez, Demin ed altri. Inoltre nelle sue pareti sono sparsi celebri dipinti di mani maestre, molli derivati da chiese e monasteri fatalissima mente soppressi sotto il medesimo regime Italico. Il Cristo morto è di CarlelloCaliari, forse tropposoavemente trattato nel suo soggetto; il Cristo mostrato al popolo è del Durerò; il Cristo morto con due Augeli piangenti, è di Paris Bordone; Maria Vergine col Bambino, della scuola lombarda. Nella sagrestia è del Cima il quadretto con Maria Vergine e il Bambino. Nelle stanze v’erano, e in parte si trovano, anche i seguenti quadri, i quali talvolta vengono trasportati altrove. Del Bonifacio, la Moltiplicazione de’pani e pesci, con figure di belle attitudini e ben ornate; la Pioggia de’cotornici e della manna ; s. Marco che dà lo stendardo a Venezia; il Giudizio di Salomone; il Bedetitore sedente ; Maria Vergine e 3 Santi, opere del Bonifazio. Cristo all’Orto, degna opera di Paolo ; Adamo ed Eva penitenti ; Venezia circondata da Ercole, Cerere e Gemi, soffitto pur dello stesso Paolo. Di Jacopo Bassano, 1’Angelo che annunzia a’ pastori il nato Gesù ; Maria Vergine, e s. Girolamo nel deserto ; l'ingresso delle bestie nell’ arca, soggetto convenientemente trattato, e con forza e sapore di colorito. Di F. Bassano, figlio del precedente, s. Giovanni che scrive l’Apo-calisse, e Cristo incontrato dalle pie donne. Di Tiziano, il Faraone sommerso, lavorogiovanile, che dicesi fatto in gara cou quello ch’è qui di Giorgione,colla discesa diGesùalLimbo.Dell’Aliense,la s. Giustina, che prega a favore de’veneti contro i turchi. Di G. Bellino, Maria Vergine col Bambino in campo aperto e paesaggio, vaghissimo dipinto. Del Zuccarelli, parecchi quadri, tra’quali vantaggiano il Ratto d’Europa, laDauza delleBaccanti intorno Sileno, le Cacce del cervo e del toro. Attiguo vi è un amenissimo e delizioso giardino, formato nel 1808,a mezzodì bagnato dal Canal grande, proprio nel suo principio, dove la uatura e Tarli olirono una prospettiva quanto svariata e bella, altrettanto singolarissima e forse unica. La Gazzetta di Penezia de’24 agosto 1857 riferisce, che il maggior viale di questo giardino, in continuazione del Molo, fu per sovrana munificenza concesso ad uso pubblico ; e così l’elegante fabbricato ad uso di caffetteria, che sorge a capo dello stesso viale. — Le Procuratie vecchie, così denominale perchè servivano anch’es-se d’abitazione a’procuratori di s. Marco, prima che fossero erette le Procuratie nuove, sorgono sul lato settentrionale del -la piazza di s. Marco, e per la leggerezza del disegno, fanno graziosissimo vedere. Questa fabbrica condotta fino ni secondo ordine da Pietro Lombardo, fu poi compiuta da Guglielmo Bergamasco, colla sopraintendenza di Mastro Buono (cicè Bartolomeo da Bergamo, che, come l’altro Buono del secolo XII, operò nel campanile : non si devono confondere per la comunanza del nome : e la Biografia degli artisti, d’ ambedue ne riporta le distinte biografie), lunga metri i52,o6 ed alta 18, ripartila in 3 ordini, de’quali il i.°è un portico di 5o archi sorretti da pilastri, troppo leggeri ed eleganti rispetto della grandiosa massa delle trabeazioni. Sostiene i due altri ordini d’archi in doppio numero, con colonne scanalate e capitelli corintii. Le Procuratie vecchie sono ora di privata ragione, e servono ad uso di particolari. — Contigua ad esse e formante nobile seguito,elevasi la Torre dell’Orologio, elegante per la forma, e ricca di marmi greci e di dorature, opera magnifica. L’adorna-