de testimonianze di mirabili prodigi l’identità di tanto tesoro, parimenti narrati da quell’insigne storico.In seguito la scuola fu pure arricchita d’ima ss. Spiua,d'un frammento della s. Colonna, d’una gamba di s. Martino, delle teste delle ss. Mau-rina e Angelina martiri, d’un dente di s. Luca Evangelista. Nella chiesa si venera il corpo di s. Valentino martire, trovato nelle catacombe di Roma. Lo Stato personale parla della chiesa di s. Giovanni Evangelista e della scuola omonima,chiama la prima priorato laicale tuttora della nobile famiglia Badoer, rifabbricata nel secolo XVII e dopo il 1810 destinata a sussidio della parrocchia de’ Frari, con proprio rettore. Dice il Moschini che si perviene alla chiesa passando per ua grandioso e ornatissimo arco, creduto lavoro di alcuno della famiglia Lombardi (ed ecci to opera di Pietro Lombardo, come lo comprovano i documenti, ora tratti a luce). Sopra le due porte laterali ledue urne a’Bailoari si condussero dal Calta-neo, discepolo del Sansovino. Nella sagrestia vi ha grazioso lavatoio col i592 e il nome ili Nicolò Pellegrini che lo scolpì. Non vi sono pitture degne d’osservazione. Della scuola di s. Giovanni Evangelista, con annessovi oratorio non sagra-mentale, dice lo Stato personale, che serviva d’albergo alla scuola grande dello stesso nome, una delle 6 che decoravano un tempo Venezia. Si cominciò ad e-rigere nel i 34o e mano mano fu condotta a quella gran magnificenza, che ognuno può ancora ammirare. Chiusa insieme colle altre nel 1797, una società artistica si pose in animo fin dal i83o di ridonarla all’ antico splendore, e finalmente dopo 25 anni d’inutili pratiche onde ottenerla in conduzione del r. demanio, l’acquistò mediante l’emissione d’azioni non fruttanti interesse, concedendone l’uso alla Corporazione del-Ì Arti Edificatorie di mutuo Soccorso a’ poveri artieri, novellamente istituita per le cure indefesse dal capo- 395 mastro Gaspare Biondetti-Crovato, eil approvata dall’ eccelsa i. r. luogotenenza con decreto 2 1 aprile i856, la quale corporazione ne acquistò l’intera proprietà mediante I’ estinzione dell’ azioni suddette. Intanto magnificamente restaurata questa scuola si riaprì a’27 dicembre 1857, benedicendone l’oratorio mg.r Vincenzo Moro vicario generale capitolare, prolonotario apostolico, cav. della corona di ferro, arcidiacono del capitolo metropolitano. Nel i856 pubblicò la Gazzella di Venezia dell’8 febbraio, e riprodusse la Cronaca di Milano del eh. cav. Ignazio Cantù, mio amorevole e fior d’ingegno, anno 2.0, p. 142. L’ acquisto della scuola di s. Gio. Evangelista, insigne eilifizio, per parte degli artisti veneti, è un fatto compiuto. Dopo 5o anni d’abbandono poterono ottenerne il possesso, affinchè sia ridonato al culto, all’arti belle, ed istituita sia la pia opera della società ili mutuo soccorso a’ poveri artieri. Nel trattarsi nell’adunanza de’ 16 gennaio di provvedere a’ bisogni più urgenti della scuola, un valente scarpellino si esibì riparare il pavimento della sala,consideralo tra’più magnifici d’ Italia; altro a rimettere in assetto i sontuosi rami di scala alla romana. Vari distinti fabbri-ferrai accettarono il carico di somministrare gratuitamente le ferramenta occorrenti. Un benemerito dichiarò fare il restauro delle facciate. Un altro imprese la costruzione delle panche di noce. Chi offrì i propri lavoratori, chi le barche pel trasporto di materiali; ed infine tutti gli altri si proffersero di dar mano agli altri rimanenti lavori. Inquesta generosa e edificante gara, io ci vedo con ammirazione altra pubblica prova dello spirito religioso, magnifico e patrio degli antichi veneziani, trasfuso in ogni classe degli odierni ; ed una lodevole tendenza al ristabilimento felice dell’ utilissime e mai abbastanza lodale Università Artistiche (V.). 11 conte Agostino Sagredo pubbli-