cialmente nelle maree o vicino al mare), che in questo silo era portata dalla corrente. L’ alghe mariue non solamente si fermauo all’ intorno nelle paludi di quest’ isoletta, ma anche nell’al-tre e altrove nelle basse maree della Laguna, ossia abbassamento del mare. In quest’ isola dunque della veneta Laguna la famiglia Gallura fondò una chiesa in onore di s. Giorgio martire, la di cui divozione era molto invalsa Ira’ve-neziani. Fu consagrata a’ 29 agosto del 1228 da Marco Michieli vescovo di Castello. Si ha per tradizione, che i primi abitatori dell’isola e in proprio monastero furono i monaci benedettini. Partiti poi essi dall’ isola, vi s’ introdussero gli eremitani agostiniani, del di cui antico istituto si contavano molli conventi sparsi nella Laguna. E' opinione d’al-cuni scrittori che fr. Lorenzo eremita spa-gnuolo venuto in Italia ;iel 135o,fabbricasse un conventosotto la regola di s. Agostino in quest’isola, ove visse 3 anni e adunò sotto la sua disciplina molli discepoli; donde ebbe origine la congregazione del Beato Lorenzo in Alga di Venezia, che fu poi unita nel 1579 a’girolauiini della congregazione degli eremiti di s. Girolamo, fondata dal b. Pietro da Pisa. Desideroso però fr. Lorenzo di maggior solitudine, si ritirò nella riviera occidentale di Genova, delta Sestri di Ponente, ed ivi nel 1353 fabbricate alcune cellette per se e suoi discepoli, stabilì la sua congregazione, della in Alga di Venezia. Rimase il convento dell’ isola veneta in potere deglieiemili agostiniani, finché al declinar del secolo XIV stesso, mancati a poco a poco i religiosi e I’ osservanza, essendo rimasto col solo priore fr. Beltramo, fu da Bonifacio IX ridotto in commenda, e con tale titolo concesso al patrizio veneto Lodovico Barbo, quanto giovane d’anni, altrettanto maturo per pietà e dottrina, e dui quale ivi si fondò la celebre congregazione de’ canonici secolari di s. Giorgio in Alga. Nel 14.00 i 699 giovani nobili veneti Antonio Correr o Corroro e Gabriele Condulmiero, nipoti d’Angelo Correr patriarca di Costantinopoli e poi GregorioXII, deliberarono d’abbracciare lo stalo ecclesiastico; indi Antonio fu eletto decano della chiesa di Corone, e il Condulmiero ottenne un canonicato nella cattedrale di Verona. In questa città i due cugini dimorarono insieme un anno religiosamente, e richiamati da’parentia Venezia, nelle loro case vissero con tali esempli di virtù, che molti giovani nobili si fecero loro discepoli. Adunatisi poi lutti nella casa d’Antonio Correr nella parrocchia di s. Biagio, ivi concordemente servirono con esemplarità il Siguore, finché lo zio patriarca Angelo tornato a Venezia li chiamò a stare nella sua più comoda abitazione, da dove e col suo consenso per più quieto ritiro passarono nel monastero di s. Nicolò del Lido restalo vuoto di monaci per le guerre co’ genovesi. Intanto furono dal priore di s. Giorgio in Alga Lodovico Barbo invitati a recarsi nel suo monastero a servir Dio, onde con essi vi si portarono altri 6 virtuosi in uno a Marino Quirini, per la cui santità fece altrettanto il nipote s. LorenzoGiustiniani. In tal modo e con altri 7 nobili individui, successivamente si accrebbe la nascente congregazione, ed a lutti ad istanza dal Buibo dié il titolo di canonici secolari Bonifacio IX. Così il Barbo nel suo monastero e priorato di s. Giorgio in Alga stabifi la congregazione, alla quale, per commissione pontificia, il vescovo di Cissamo Angelo Barbarigo, poi cardinale, dié le costituzioni, enei )4°4 dichiarò tutti gl’ indivìdui canonici della chiesa collegiata di s. Giorgio, col consenso del priore Barbo, assegnando loro due terze parti delle rendile del monastero pel sostentamento, l'altra lasciando al Barbo col titolo di priore. Eletto GregorioXII nel 1406, tosto chiamò a Roma i nipoti Correr e Condulmiero, a istanza de’qua-li a’27 gennaio i4°7 confermò la con-