602 provincie, e ritornali poscia in pall ia lo comunicavano anche ad alcuni de’ loro concittadini. Al ricovero di que’ miserabili, che oppressi da tale schifosa infermità non avevano il modo di curarsi nelle loro case, fu destinata una casa nella parrocchia de’ss. Gervasio e Protasio, il cui luogo prese il nome di Corte di s. Lazzaro, così denominata e perchè in dialetto veneziano soleva dirsi la lebbra mal di s. L,azzaro, e perchè nell’antiche pitture, che rappresentano il santo mendico Lazzaro della parabola evangelica, e fors’ anche storia, egli si vede tutto coperto di piaghe e di lebbra; ovvero esprimono quel povero lebbroso dal Salvatore guarito. Riuscendo angusta una sola casa al ricovero di molti infermi, LeonePaolini, distinto per pietà, in un’isola delle venete Lagune, ricevuta in dono da Uberto abbate di s. 1 la rio, fondò un ospedale e una chiesa solto l’invocazione dì s. Leone Papa, che offrì poi nel i 182 in libero dono alla cattedrale di Castello, acciocché restasse per sempre nella sua giurisdizione e podestà. Destinò anche un priore per la custodia e direzione del pio luogo , i di cui successori furono poi ne’ tempi successivi diversamente eletti. Nel 1264Ì conversi o serventi gl’ infermi e I' inferme dell’ ospedale, vacando la carica di priore, chiamarono ad essa fr. Vittilino dell’ospedale dis. Maria de’Crociferi; ma opponendosi a tale elezione, come lesiva di sua autorità,il vescovo di CastelloTommasoFran-co, rinunziarono i poveri a qualunque loro prerogativa, e Vittilino aU’ollenuta carica; onde rimasta libera al vescovo la destinazionedel priore, scelse egli col consiglio de’suoi canonici a’5 luglio il medesimo fr. Villilino, e formalmente lo costituì priore del priorato di s. Lazzaro, nel di cui nome erasi cambiato il i.° titolo di s. Leone. Essendo poi succeduto a Vittilino nell’ uffizio Pancrazio, perla traslazione di questo ad altra carica, a’ 2g gennaio 1269 il capitolo o conven- to de’ frali e suore dell’ ospedale di s. Lazzaro, ossia i poveri e le povere del medesimo, elessero concordemente priore il loro confratello Boualbergo sacerdote, e fu confermato dal vicarioe capitolo della chiesa Castellana vacante. In seguito i soli vescovi continuarono a nominare i priori, come fecero Bartolomeo Quii ini nel 1281 eleggendo Antonio prete, e nel i32g Angelo Delfino che nominò Romano prete. Dipoi la facoltà d’eleggere i priori passò ne’governatori dell’ospedale, i quali nel i479 costituirono priore del pio luogo Giacomo Rinaldi, che rinunziando nel 1482 gli sostituirono Filippo Corner, coll’obbligo di render loro conto dell’ amministrazione. Forse mancò al suo dovere,poiché i governatori neli490 lo rimossero e gli surro-garonoGirolamodeTommasi. Ma il pa-IriarcaMalfeoGerardo,sollecito di ricuperar l’autiche prerogative, dichiarò nulla I elezione, e nominò priore fr. Secondo Contarmi, agostiniano. Nondimeno il Tommasi continuò nella carica, e uel l4g6 i governatori gli aumentarono lo stipendio, e in gratificazione di sue benemerenze lo confermarono poi priore a vi-ta.RestòilConlarini ptioredi nome, titolo che alla sua morte il patriarca Girolamo Quirini conferì a Marco Baldigaro canonico di Castello. Frattanto, quasi cessando la lebbra ad affliggere I’ umanità, diminuirono tanto i lebbrosi, che ormai nell’ospedale vi abitavano appena unoo due infermieri, onde i governatori ne abbandonarono la direzione. Allora il magistrato presidente degli spedali, credè vantaggioso alla città trasformare l’istituto nel ricovero de’molti poveri che col giornaliero mendicare erano d' aggravio a’ cittadini e di disturbo alle chiese. Pertanto il senato decretò neh 594, che riservato prima 1’ occorrente al mantenimento de’ lebbrosi, il resto delle rendite si erogasse al sostentamento de’ poveri mendicanti, pel ricovero de’quali si dovesse risarcire le danneggiate fabbriche