24^ no, soltanto riferirò (eseguenti indicazioni. Girando la loggia terrena a destra, vi è una medaglia ed iscrizione ad onore dell’altro prof, di prospettiva Tranquillo Orsi. Indi si vedono alcuni affreschi. Salita la scala a chiocciola, verso la metà trovasi il corridoio d’ingresso alla Pinacoteca e alla Sala de Gessi, con pareti adorne di disegni originali dell’architetto Jacopo Quarenghi,eil medaglione del fu preside Leopoldo Cicognara. Per la i.a porta a destra entrasi nelle due Sale de’ Gessi, nelle quali e nell'abside dell'antica chiesa si schierano in bell’ ordine i gessi delle migliori statue e sculture antiche e moderne. Girate le sale si esce per la porta della 2.“ di esse che mette all’atrio introducente alla Pinacoteca, nel quale atrio sono 6 sculture di busti e statue. Qui cominciano i dipinti, colle pregievoli notizie di loro provenienza, anche dell’antica Accademia di Pittura, e per doni fatti da’particolari benemeriti, fra’quali molti sono del nobile Girolamo Ascanio Molili. Saladeglian-tichi dipinti: vi sono 22 quadri. Di prospetto alla scala è la Sala dell' Assunta e delle pubbliche funzioni, con 4° qu»-di i compreso quello dell’Assunta diTizia-no, dal quale capolavoro prende il nome, essendo il soffitto ricco d’eleganti intagli posti a oro, e di pitture. Nella Sala a destra di chi guarda l’Assunta, per allora destinata al ristauro de’dipinti dell’accademia e delle chiese, erano intanto stati disposti g quadri dell’accademia medesima, oltre quelli di proprietà altrui : nel pezzo centrale del soffitto sonovi pitture. Sala delle riduzioni accademiche : ha 19 tavolette di Tmauo,oltre due dell’ora defunto Giuseppe Lorenzi. Nella parete di fronte allefinestre, è un vaso di porfido colla destra di Canova posto in mezzo ad un piccolo monumento di marmo, eretto dal corpo accademico, coll’epigrafe: Dextera MagniCanovaeSoUoaWat mensa che regge il vaso, è uno de’suoi scarpelli coll’ iscrizione: Qiiod mutui amo- ris monumentimi - Idem gloriae incita-mentimi siet. Lateralmente e sulle due porte, vi sono 2 busti di marmo e 2 medaglioni di bronzo con ritratti d’illustri. Qui è una collezione di sculture in bronzo, ed altra di 169 disegni originali de’ più celebri maestri di pittura, inclusivamente a Leonardo da Vinci ed a Raffael- lo d’Urbino. Quest’ultima raccolta singolare appartenneal celebre pittore e letterato Giuseppe Bossi , ed acquistata da Francesco I ne fece dono all’accademia. Indi s’incontra la cospicua Pinacoteca Contarmi, generosamente donata dal conte Girolamo Contarmi nell’ anno l843. Nella sala maggiore sono t 10 dipinti, oltre i ricchi seggioloni, trespo- li e statue di bosso e d’ebano, opere insigni d’Andrea Brustolon, ed oltre i vasi pregiatissimi del Giappone, il tutto pure donato dal Contarmi. 11 Gabinetto Contarini contiene altri 66 dipinti. La Sala minore Contarini offre sculture in bosso e in ebano, eziandio del Brustolon, enumerate in 8 articoli. La Galleria Palladiana comprende g4 dipinti , oltre 6 busti in marmo. Lai.2 Sala nuova, dalla facciata di fronte all’altra sala, fa meravigliosa mostra di 65 dipinti: ha il soffitto con pitture e decorazioni ornamentali. La 2.“ Sala nuova, contiene 38 dipinti. Seguono le Sale Palladiane. Nella 1.’ Sala sonovi 26 dipinti. Nel mezzo ed accosto alla parete principale è il busto colossale,scolpito dal prof. Luigi Ferrari, del regnante imperatore Francesco Giuseppe I. Nella 2.a Sala Palladiana si trova la Pinacoteca Renier, che contiene i dipinti legati neli85o da M.“ Felicita Bertrand Helmann, vedova del conte Bernardino Renier (il segretario del-1’ accademia marchese Pietro Selvatico celebrò la donazione nella Gazzetta di Venezia de’ig ottobrei85o, cou quanto riprodusse il Giornale di Roma a p. 1000. Ivi leggo, che la quadreria esisteva nel palazzo di Padova, parimenti dalla contessa ereditato dal cultissiino no-