bililo per la concessione datagli ili fabbricare la chiesa ili s. Maria ile’ Carmini di Venezia nel sestiere di Dorsoduro. Promisero poi i frati nel 1288, che se riuscisse loro d’ aver un cimiterio libero per le sepolture, contribuirebbero alla chiesa di s. Margherita la metà de’ proventi e delle liniosine, che in grazia delle sepolture si potessero ricavare. Eletta dunque la chiesa e dedicata a Maria Vergine sotto il titolo della di lei gloriosa Assunzione, fu decorata nel 1290 d’indulgenze a chi la visitasse in determinati giorni da Nicolò IV, e poi a’6 aprile i348 venne consagrata da fr. Marco Morello vescovo Domocese e già priore del convento,assistito da 6 altri vescovi. L’anniversario della dedicazione si celebra la domenica fra l’8.a dell’ Assunzione. Passati pochi anni dalla fondazione della chiesa, fu in essa stabilita in onore di s. Maria del Carmelo una divota compagnia di femmine vestite del sagro abitino o scapolare del Carmine, le quali da fr. Gerardo priore generale dell’ordine furono neli3oo ammesse in perpetuo alla partecipazione delle pie opere, che ovunque si facessero nell’ordine carmelitano. Da tal pia radunanza è fama che avesse origine in Venezia l’istituto delle terziarie carmelitane, volgarmente Pizzochere dei Carmini, le quali anticamente solevano vivere separatamente nelle loro case private, e poi si ritirarono nel 1498 a vivere unite in una casa detta s. Maria della Speranza , donata loro dal pio Luigi Vieimo. Altra confraternita dell’uno e l’altro sesso sotto la proiezione dellnMadonna del Carminefu poi eretta nel 15g4,la quale in breve divenne tanto numerosa e ricca di rendite, che oltre l’aver magnificamente eretto e adornato nella chiesa l’altare dedicato a s. Maria del Carmine, alzò ancora dirimpetto al fianco della chiesa un sontuoso edifizio per esercitarvi le sue divote pratiche. Molte e insigni reliquie si collocarono in questa chiesa, fra le quali principalmente sono queste. La te- 339 sta di s. Uldai'ico vescovo; quella d’una compagna di s. Orsola; una coscia di s. Eliseo profeta proveniente nel 1325 dal priorato di s. Lorenzo in Cesarea di Ravenna, in cui dicesi riposare l’intero corpo; un osso insigne di s. Simone Stock carmelitano, tratto nel 162 1 da Bordeaux, dal veneto fr. Gregorio Canal priore generale dell’ordine. Inoltre in questo convento nel 1524 si celebrò il capitolo generale, in cui fr.Nicolò Audet fuelettoprio* re generale, eper ordinedi Clemente VII vi si stabilirono costituzioni per la riforma universale dell'ordine carmelitano. Il Corner riporta un bel numero di carmelitani calzati fioriti in questo convento e-levati all’episcopato e al supremo magistero dell’ordine. La chiesa fuuiliziata sino alla generale soppressione da’carmelitani calzati dell’antica osservanza, e con decreto patriarcale de’ 28 ottobre 1810 fu dichiarata parrocchia sotto la decania di s. Maria del Rosario; lo è tuttora con 3919 anime, ed ha per succursale la chiesa di s. Barnaba apostolo, di cui parlai nel n. 65 del § Vili delle par-rocchie.Nel suo limite parrocchiale è l’oratorio non sagramcntale di s. Lodovico IX re di Francia , che serve per un ospizio di poveri ricovrati, con suo cappellano. Quando s. Maria del Carmine fu eretta in parrocchia, vi fu trasferito il clero della chiesa parrocchiale di s. Margherita, per essere stala soppressa. La chiesa di s. Maria del Carmine è una delle maggiori della città , architettala nel secolo XIV,con facciata semplice e porta ionica, fregiata di molte belle e rare pitture. Nel-I’ altare una volta a fianco della porta, ora trasportato presso la porta della sagrestia, la Circoncisione del Signore è di Jacopo Tintorelto, il quale volle contraffare lo Schiavone : la cosa gli riuscì, se pure quella figura di donna non lo tradisce, dice il Moschini. La Nascita del Signore nel 3.°altare, è opera scelta del Cima. Nell’altro magnifico altare è opera di vigore, di Pace Pace, la tavola con