cioè di porre innanzi agli studiosi i materiali della storia veneta universale, gli (Invano agio altresì di attuare l’eccellente tra’metodi bibliografici, ch’è a dire l’associazione ddl’oidine alfabetico alla disposizione ragionata de’ libri. Il solo indice copiosissimo occupa i 15 pagine e contiene l'indicazioni delle materie, de’nomi e cognomi degli autori. Quest' immensa raccolta presenta 5g4"i produzioni rife-rentisi al territorio e città di Venezia,alle sue isole e lagune, non die al suo antico dominio di terra e eli mare, quasi tutte dall’autore vedute ed esaminate! Mentre il celebre Coleli nel suo catalogodellesto-rie particolari,civili ed ecclesiastiche d’Italia impresso nel 1779, registrò per Venezia soli 363 articoli, il cav. Cicogna ne riporta 1694, compresi i moderni lavori storici. Non meno preziose sono le annotazioni critiche e filosofiche die corredano i titoli d’ ogni libro. Egli così svelò le glorie, la potenza, la coltura che fecero splendida Venezia durante la sua indipendenza. Io pure per questo articolo I10 formato una raccolta di notizie bibliografiche (come amatore di questo prezioso ramo della filologia, anro per rispetto al principe degl’ italiani filologi della sua epoca, il gran Cancellieri, il quale tie’ miei verdi anni amorevolmente sempre m’insinuava di coltivarlo, quasi presago del bisogno che ne avrei avuto; non prevedendo peraltro 1’ angustia de’ limili die ora m’impediscono liberamente giovarmene, come rimarcai nel voi. LXXXlI,p. 297), oltre l’opere che posseggo. Ma allorquando il dotto domenicano p. m. Alberto Guglielmotti, autore d’ opere pregiatissime, si volle servire di me pel ricapito dell’ encomiata opera del cav. Cicogna, per uso della rinomata e cospicua biblioteca Casanatense di Roma , della quale è degnissimo bibliotecario, sebbene allora non rammentassi affatto la riprodotta in parte analisi del Ruf-fiui, confesso iugeuuaincute, clic al solo 11 scorrere per brevi istanti la colossale compilazione del cav. Cigogna, ne restai tanto spaventato, da tosto chiudere il voluminoso libro, rimanendo molto dubbioso sull’uso che avrei fatto della mia povera collezione. Nondimeno, vincendo tale ripugnanza,per più riflessi e precipuamente per supplire alla mia brevità, procurerò innestarne le nozioni all’ opportunità, benché in confronto il mio sia allatto un nulla rispetto all’emporio contenuto nell’opera del laboriosissimo cavaliere, che io non dubito chiamare per le cose venete faro di luce. D’altronde se io avessi voluto profittarne, col tentare almeno di farne una scelta, avrei certamente duplicato quest’articolo che sarebbe 1 iuscilodel tutto incompatibile colle proporzioni del resto. Riferirò dunque alla sua volta un numerodiserittoridellecose ede’fasti veneti, civili ed ecclesiastici. Però di nuovo dichiaro, che quanto dirò lo tengo per una goccia d’acqua in confronto al mare magnimi dell’opera del cav. Cigogna. Or 10 non pretendo nè oso neppure in coiti -pendiodaresinoa’nostri giorni un saggio della storia veneta,cioè della celeberrima repubblica e della città, tanto nelle cose urbane clic nell’ecclesiastiche, e molto meno descrivere le splendide ricchezze artistiche della città che fu già magistralmente descritta ed illustrata con i 11-numerabili opere classiche, in che ritengo poche città e nazioni possano starle del pari. Soltanto m’ingegnerò tracciarne 11 più im-poi'tante, con indispensabile, complicata e laboriosa fusione e intessitura di tutto il più rilevante almeno. Trepidante quindi per la vastità e molteplice varietà della materia , abbagliato dal-I’ incantesimo del suo imponente complesso, protesto che non è possibile alla mia pochezza raccoglierlo e rannicchiar- lo in un articolo di Dizionario. Costretto per altro a questo dal mio dovere, genialmente, col maggior impegno e con predilezione io m’industrierò di servire aliai duo e scabroso carico; ma cou lutto