4 72 rnaux uvee le. inoius defrais possible. Un séjour si nani et si tranquille, oh ahondent toutes les comrnodités de la vie, embelli par les arts, et que. contri-buent a rendre encore plus agréable et précieux le caractère de ses habitants et la sagesse du gouvernement quiy est é talli, trouvera diffìcilement des rivaux dans aucun autre pays,—Non meno che a’nativi, il soggiorno di Venezia, lieto ed ameno, piace al forastiero, festevolmente e cordialmente accoltovi da ogni ordine di persone. Cortesissimi gli uomini, modello di gentilezza il bel sesso, i veneziani benefici,socievoli,universalmente disinvolti, adunano in se un complesso di belle doli cheincanta chiunque giunga a Venezia; poscia piacevolmente trattenendo- lo i casini, le conversazioni, i divertimenti cittadineschi e popolani. Non vi è affettazione nella loro civiltà, nou fiele negli scherzi e piacevolezze; nè la roniorosa allegria della bassa classe degenera in disordine o dà negli eccessi in que’frequen-ti ritrovi, ne’ quali l’artigiano, poco economo, scialacqua bagordando tutto il prodotto delle sue fatiche. 1 lunedì d’agosto a s. Marta (detti garangheli, cioè festeggia nienti ed allegriecheaveano luogo per il suo anniversario festivo, di che (eci paiola nel (j X, u. 3i), i lunedì di settembre al Lido (di che ragiono nel ^ XV11I, n. i 3), ed a’Giardini; le feste, dette Sagre, d’ogui Santo ne’ dintorni delle rispettive chiese, oltre quelle per le sagre Immagini delle pubbliche vie, di sopra ricordate; il Carnevale da per tutto, sono punii importuni! nel calendario de' buontemponi, e quivi a que’dati tempi trovasi bel numero di brigate intente al divertimento ed a’sollazzi, che destali piacere iu chi si compiace d’osservarle. Notò il Castellano nello Specchio geogra-fico-slorico-polilico, articolo Venezia: A li onlt; dell’allissime sventure, di che sono stali Innesto bersaglio, serbano i ve-uezi.iui la tialiva gaiezza , ed attendono lisloio sempre maggiore dall’odierno pa+ cifico reggimento.—Pergli antichi costumi de’veneziani e loro consuetudini, sarà bene che io faccia un estratto del libro intitolato: Del Costume Veneziano sino al secolo deciinosettinio, Saggio di Fabio Mulinelli, Venezia dalla tipografia del Commercio 183 i con figure, dedicato al patriarca Cardinal Monico qual presidente della commissione di pubblica beneficenza, per averne a sollievo di quella generosamente l’autore destinato l’utile, siccome argomento vagheggiato dagli amatori d’ una patria di tanta rinomanza, non meno che da’suoi stranieri ammiratori. Imperocché troppo agli uni ed agli altri riesce dilettevole il conosce-l-e le private abitudini e gli usi di que’ve-neziani, molte delle qliali assai diversificano da (jnelle degli altri popoli anche italiani, perchè nella massima parte dipendenti dall’unica posizione della loro città e dalla forma particolare del loro governo, che li rese possenti, opulenti, gloriosi, per sempre celebri. Il cav. Mulinelli culle sue laboriose ricerche , giovandosi dell’eccellenti opere di M. Francesco San-sovino, Venetia nobilissima e singolare; di Gallicciolli, Memorie Venete auliche profane ed ecclesiastiche;di Filiasi, Me-morie sloriche de Veneti primi e secondi; oltre altre e massime di vari benemeriti delle patrie cose, tutte ricordate, propriamente si propose di condurre il suo lavoro « sino alla fine del secolo se-stodecimo soltanto,epoca nella quale passando Venezia dalle ricchezze al lusso e dal lusso alla corruttela, degenerava già dall’anliche virtù e si avvicinava a gran passi all’istante del suo annientamento”. Mi è poi noto aver egli, sempre operoso scrittore patrio, pubblicato neli85i un Lessico Vertelo, cli’è un pregevole repertorio alfabetico di cose appartenenti alla storia e a’costumi di Venezia ; però non ho il piacere di conoscerlo. Ma in quanto a’ costumi de' veneziani negli antichi e ne’ moderni tempi occupò gran parte della vita u descmulic documentarli il