ma di gravame di Mg.' Fr. Pietro dott. Piantoli abbate mitralo di a. Maria della Misericordia ec., Venezia nella tipografìa ili G. Gaspari i858. Dichiarò l’illustre autore, che il risultato 1’ avrebbe tutto impiegato nella continuazione del i istauro di suo diletta chiesa abbaziaìe. La Civiltà Cattolica de’ 3 luglio i858 nell’annunziare il libro a p. qg, ripetè l’aureo motivo onde fu mosso mg.‘ Piantoli n pubblicare pei'le stampe questa dotta sua scrittura, tanto onorevole per lui e edificante per tutti, siccome commendevole eziandio per sensi di pietà profonda. Consiste il motivo encomialo, nel-i’apertamente dichiarare l’ingenuità del suo pensare cattolico, la stia fermissima credenza nelle verità eterne, e il suo rispettoso attaccamento alla Cattedra ed al successore visibile del Principe degli Apostoli. Con sì esplicite e imperiture proteste il prelato intese fare una ulte-rioie solenne professione di sua costante divozione alla Sede apostolica e alla Chiesa romana ; per così amplissimamente far cessare interamente qualunque contraria dubbiezza, che forse malaugurate circostanze aveano quasi fatta insorgere presso alcuni scrittori, per altro senz’animo di volerla offendere. L’operato del prelato aumentò la stima e la venerazione presso le persone dabbene,e ne avrà merito innanzi a Dio premiatore della virtù). Vi fu eletto l’8 aprile 1828, ed ebbe solennemente nella sua chiesa a’ 6 luglio per pontificia delegazione la benedizione abbaziaìe dal patriarca di Venezia Jacopo Monico, poi cardinale, cui egli scelse a compierne il sagro rito.» Sino dal suo primo entrarvi al possesso il nuovo abbate misurò coll’ampiezza del suo cuore la vastità dell’ impresa , a cui dovevasi accingere, per essere dell’abbazia e della chiesa veramente rigeneratore. E vi si accinse animoso, e vi riuscì con tutta felicità , da destare la meraviglia di chiunque in sì pochi anni, paragonandone collo stato precedente l’odierno, vide i95 rifabbricata la residenza abbaziaìe, redento in parte il suo patrimonio, risorta dallo squallore e dall’abbandono la chiesa, decorata di marmorei altari, arricchita d’elegante cappella ad onore di s. Filomena verginee martire impreziosita da numerosi dipinti de’migliori pennelli e da stimale sculture ili valentissimi artisti, radunate di qua e di là , tolte dalla 11011 curanza e dall’ abbandono, e disotterrate persino da’ ruderi e dalle macerie.... Iddio gli conceda di vedere compiute le generose sue brame nel perfezionamento del tempio, nell’ intiera redenzione o sostituzione del dilapidato patrimonio, nella restaurazione perenne dell’ec-clesiastiche uffizialure e dell’ ospizio, in contemplazione del quale l’abbaziaìe medesima fu istituita, e fregiata di speciosissimi privilegi ”. Utinam ! fìat, fiati A questo splendido e giusto storico elogio, che grandemente onora l’illustre e benemerentissimo mg.r Pianton , anche cappellano conventuale commendatore del S.M. O. Gerosolimitano del gran priorato Lombardo-Veneto in Venezia, non menoche lostesso eli.patrio edotto scrittore il. Giuseppe Cappelletti, testimonio oculare di quanto colla sua facondia ha veridicamente narralo,da questi benignamente mi si condoni se nel fargli riverente eco, oso qui aggiungere alquante parole , che io avea preparate innanzi di ammirare le sue descrizioni (all’insaputa del prelato); e ciò per imperitura dimostrazione ossequiosa all’alFettuosa benevolenza colla quale l’animo generoso del-l’encomiato prelato mitrato mi onora dal 1S31 , per la lunga e frequente corrispondenza epistolare, passata fra noi,e-ziandio nel pontificio nome , come con altri molti personaggi veneti praticai per sì venerala parte. Ed ancora per quella stima ed amore eh’ ebbe per lui Papa Gregorio XVI, da cui fu ricolmato di particolarie pubblici attestati disingoiar distinzione; avendolo dichiarato prelato domestico, protonotarìo apostolico, able-