stio. Ora è succursale di s. Maria Gloriosa de’Frari. Presso l’organo sono di Jacopo Tintoretto, l’Assunzione della Madonna e la Cena del Signore , bella invenzione, piena di genio e di spirito, assai ben condotta e studiata. Nella cappella del Sagramento sono di G. del Sal-viati, i 4 quadri co’fatti della vita di Gesù Cristo. Nel coro vi ha 5 dipinti del Palma giovine, e due statue di bronzo del Vittoria. Nell’altare seguente la pala è di Paolo colle Sponsalizie di Maria Vergine. All’altra parte nel i.° altare la Predicazione di s. Paolo è del cappuccino Piazza, autore eziandio del quadro presso f organo col Battesimo di Costantino. Il s. Giovanni Nepomuceno nell’altare di mezzo è del Tiepoletto. 5i.S.Tommaso,volgarmenteToma. Sopra un fondo della famigliaTonisto,che religiosamente lo concesse,nel 917 fu fabbricata la chiesa parrocchiale di s. Tommaso Apostolo,a cui anche la stessa famiglia donò poi rendite e beni.Nondimeno alcuni attribuiscono!) meritodella fabbrica a’Miaui o Emiliani, come li chiama il Mulinelli,altri a Coriolano Tribuno. Certo è che il fondo e la dotazione devesi a’ Tonisti. Fu poi rinnovata neh3g5, e nel i5o8 dilatala dall’angusto suo sito,e finalmente nel 1625 abbellita con l’esterna facciata di marmo, per opera dell’architetto B. Longhena. Pe’ lavori in diversi tempi eseguiti, minacciando rovina nel 1742 ne fu intrapresa la rinnovazione da’ fondamenti, ne’quali collocò la 1.* pietra il patriarca Foscari a’22 febbraio dell’anno slesso. Nello scavarli furono trovati vestigi dell’antica chiesa. Fu consagrata l’i [ settembre 18o3 dal vescovo diCaorlePe* ruzzi. Antichissimo e solenne è qui il culto di s. Teodosia vergine e martire di Cesarea di Palestina, al di cui altare si venera un braccio e un piede tolti dal di lei corpo in Costantinopoli, efficace essendosene sperimentato il patrocinio. Vi si venerano ancora le leste de’ss. Abdon e Seuuen martiri persiani, portate da 161 Foligno; un osso del s. Apostolo titolare; e delle reliquie de’ss. Innocenti. Dice l’ab. Cappelletti, che anticamente era sta -ta chiesa di monache , e intitolata a’ ss. Sergio e Bacco. Fu parrocchia, collegiata, era filiale di s. Silvestro. Oggidì appartiene a’ minori conventuali , che vi hanno contigua l’abitazione, de’quali parlerò dicendo degli ordini regolari di ambo i sessi, esistenti, o non più esistenti in Venezia, nel § X, n. 21. La chiesa è architettata dal Bognolo, e inerita osservazione la tavola del maggior altare con Cristo risorto, opera d’Antonio Zucchi, marito della celebre pittrice Rauffinan, il quale dipinse in Roma tale opera. Qui rammento, aver fatto cenno nel voi. XXVI, p. 133 e t34> nel celebrare le benemerenze del mio amorevolissimo R.mo p. m. Angelo Bigoni, assai caro a Gregorio XVI, qual ministro generale de’minori conventuali, ch’egli essendo ministro provinciale accrebbe di due conventi, cioè uno in Bergamo, e l’altro in Venezia presso questa chiesa, ove edificò una magnifica cappella e vi depose una preziosa e copiosa collezione di ss. Reliquie; delle quali sono a stampa memorie e catalogo, e della cui preservazione in tempi anteriori ebbe pur merito quell’ab. Vincenzo Zenier, che fu per alcuni anni rettore nella chiesa di s. Toma ; quello stesso ab. Zenier, già morto da qualche anno fa, ch’ebbe il primo la felice idea di far apporre a sue spese iscrizioni latine, scolpite in mariqo, sulle case di Venezia, che o per nascita d’uomini illustri, o per altro fatto degno di speciale memoria , avessero meritato l’onore di perenne e pubblica ricordanza; esempio seguitato dopo lodevolmente da altri. 5a. S. Stefano, volgarmente s. Stiri, Era collegiata, filiale di s. Silvestro; fu soppressa e demolita, nè vi rimane al presente che il solo recinto. E-sisteva nel 1 1 o5 la chiesa di s. Stefano confessore, ma in quell’anno la cousua*