120 la dotta opera e seconda tra le cufiche dell’illustre sullodato, eintitolata: Trattalo dalle simboliche rappresentanze Arabiche, e della varia generazione de’ Musulmani caratteri sopra differenti materie operati, di Michelangelo Lanci. Parigi dalla stamperia orientale di Dondey-Dupré 1846- In essa e nel t. 2, p. 26, trovasi la dichiarazione delle tavole xvii e xviii, contenuta in 5 pagine in foglio, chequi tenterò restringere, notando alcun che fra parentesi a maggior onore dell’opera stessa. Nell’antica basilica di s.Pietro di Castello io Venezia, è una marmorea cattedra che si credette ne’secoli indietro servita di scanno alla santità eaatorità di s.Pietro inAntiochia, per cui idivoti non lasciavano di piamente visitarla e di orarvi innanzi.Intravedendo alcuni essere nel suo dossale, intagliato a rilievo, ornamenti a modo di letterali sembianze di sconosciuta favella; e fondati sulla tradizione vocale, che Michele imperatore d’Orienle avesse donata questa cattedra a’ veneziani nel i3 10, colla credenza che fosse stata di s. Pietro, se ne mandò copia in Roma a Giuseppe Assemani, uno de’ più rinomati o-l'ientalisti del suo tempo, per saperne il contenuto. Dopo lungo studio, erroneamente dichiarò comprendersi in mezzo alla cattedra e all’intorno,la leggenda che suona in italiano: Città di Dio e Antiochia : chiedi a me e li darò gente in tua eredità, e il tuo potere sino a confini della terra. Reggerai quelli con verga di ferro e li stritolerai siccome stoviglia di vasellaio. Opera di Abdulla servo di Dio. La tua sede, o Dio, è a durazione di secoli, verga di giustizia si e la verga del regno tuo. Sulla fede di si autorevole testimonio,tutti si confermarono nella fallace vecchia idea: perciò con più di frequenza e divozione i fedeli buonamente continuarono a baciare le lettere, e con preci vi strofinavano rosarie coroucine. Ma viaggiando pe’veneti paesi ilTychsen (protestante) perito neli’orientali favelle, gli piacque di prendere ad esame la cattedra, ne pubblicò miseramente il disegno e l’iscrizione, con esposizione e opin ione capricciosa e fantastica. Tosto però sorse Simone Assemani, insegnatore dell’arabo in Padova (e grave autore d’opere, fra le quali : Saggio sull'origine, cullo, letteratura e costumi degli arabi avanti Maometto. G lobus coeleslis cufico-a-rabus Veliterni. Sull’influenza degli arabi sulla rima italiana. Monete effigiate maomettane. Monete cufiche del museo Mainoni.RerumArabicarum col-lectio),a temperare col suo senno la mala memoria del i.° illustratore Giuseppe suo zio; e forzandosi d’impugnare ilTychsen (la cui sedicente scoperta eia assai dispiaciuta a’veneziani, specialmente al patriarca Giovanelli),pretese aver servito la sedia a sepolcrale monumento d’illustre eroe musulmano morto sul campo di guerra.Anche questi due errarono pel rilevato su questo tesoro cufico dallo sguardo linceo e sapiente del eh. Lanci, dopo aver egli ottenuto fedelissima copia del-l’epigrafiche note a mezzo del più volle e mai abbastanza iodato Moschini, cioè prima mediante impronta di nera tinta; e poscia per aver ancora il Moschini a’ 7 dicembre 1838,coll’opera del virtuoso ed erudito ingegnereGiovaoni Casoni (la cui perdita piansi e piango, per l’amorevolezza di cui mi fu largo, e ricordo con gratitudine e ammirazione, a cagion d’onore), fatto staccare dal muro il marmo scolpito, il che produsse la scoperta del rovescio della pietra (convien dire che prima fosse isolata pel disegno memorato dal Corner prodotto, e per quanto poc’anzi ho riferito,nè si può dire che sia una riproduzione perchè l’opera d’Olao o OloufTyclisen fu impressa posteriormente a Rostock nel 1787C0I titolo-.Interpretatio inscriptionis cuficae in marmorea templi patriarcha-lis s. Petri cathedra, qua s. Apostolus Petrus sedisse ereditar. Indi nel 1790 pure in Rostock stampò il supplemento : Appendix adlnscriplionis cuficaeVene-