96 li, parlo della inel § Vili, n. 26, della 2.“nel § X, n. 5. Le chiese parrocchiali soggette alla decania sono s. Luca Evangelista, s. Stefano protomartire, ss. Salvatore, s. Maria del Giglio detta Zobeuigo, descritte nell’anzidetto § Vili, a’ n. 24, 28, 16; quanto a s. Stefano però nel § X, n. 25. Il seminario patriarcale principiato presso s. Geremia, indi trasferito a s. Cipriano di Murano, poi nel priorato de’Teutonici,ove fu eretta la chiesa di s. Maria della Salute, nel sestiere di Dorsoduro, trasferito di nuovo nell’isola diMu-rano nel monastero di s. Cipriano, di cui il patriarca è abbate commendatario perpetuo; per ultimo, nuovamente ripristinato nel 1818 ove si trova presso s. Maria della Salute, fiorisce abbellito per cura del benemerito e dotto can.GiannantonioMo-schini, con istudio filosofico e teologico, e biblioteca. Dell’istituzione e sue vicende, dell’edifizioche occupa,e della detta chie sa, a’ loro luoghi ne ragionerò, principalmente nel § X, n. 28 e 65 degli ordini religiosi, perchè l’oratorio de’Teutonici della ss. Trinità serve al seminario di oratorio, e la chiesa già de’Somaschi di s. Maria della Salute è dal medesimo uffi-ziata. Ivi pure dirò del suo stato presente. 2. Dettodell’anticocapitolo di s. Pietro e dell’odierno di s. Marco, e delle insegne loro accordate, conviene dare un cenno ulteriore dell’antico della cappella ducale di s. Marco, ossia della basilica prima che divenisse cattedrale, e del suo dignitario il primicerio, la serie de’quali trovo nell’Ughelli a p.1329 del citato t. 5: Pri-micerii s. Marci, cominciata, aumentata e continuata sino al 17 18 dal Coleti; nel Corner a p. ig8eseg., sino a della epoca; e nell’ab. Cappelletti, con l’aggiunta degli ultimi due e perciò sino ali 810, e maggiori notizie. Nell’828 recato in Venezia il corpo di s. Marco, nel luogo dove Narsete avea edificato la chiesa di s. Teodoro, fu costruita la chiesa a onore di Dio e sotto l’invocazione del s. Eran- gelista, dal doge Giustiniano Partecipa-zio, il quale come a cappella del doge e al palazzo ducale contigua, vi stabilì de’sa-gri ministri e de’cantori per lodarvi il Signore; e questa fu la primitiva origine dell’uffiziatura ecclesiastica della Marciana basilica. Nel seguente 82q divenuto doge Giovanni Partecipazio fratello del precedente , ne condusse a termine il grandioso edifizio, ove istituì il primicerio, ed ¡cappellani per la celebrazione degli uffizi divini diurni e notturni. Avverte l’ab. Cappelletti, che i ministri e cantori istituiti dal doge Giustiniano, propriamente non lo erano per la chiesa di s. Marco, ma per la cappella ducale, ch’era allora in palazzo, la quale già esisteva nel-l’8 19, come si ha da un diploma di tale anno di Angelo e Giustiniano Parlecipa-zio dogi, di donazione all’abbate di s. Servolo dell’isola del monastero di s.I lario,riportalo nell’Italia sacra a p. 1190; ed in cui si dice: Quem privilegii lextiun scribc-re praecipirnus DimitriumTribunum 110-tariuni nostrae Capellae Primicerium,. ubi et tnanibus nostris subscriptus con-firmavimus. I11 quell’anno non essendo stata cominciata la fabbrica della basilica, e non pervenuto ancora il corpo del s.Evangelista,il primicerio DemetrioTri-buno o Troii, apparteneva alla cappella ducale esistente in palazzo; donde poi fu trasferito col suo clero nella nuova basilica, ed ebbe in seguito i suoi successori. Sino ali 25o, questo primicerio non era che il primario cappellano del doge, capo degli altri che ivi uffiziavano : ma in detto anno essendo stato preso Alberico fratello del famoso Ezzelino da Romano, per allegrezza di questa vittoria il doge Morosini interessò i cardinali, venuti allora a Venezia per domandar aiuto alla repubblica, ad ottenere dal Papa Innocenzo IV il privilegio, che la basilica e il clero ducale fossero immuni dalla giurisdizione del patriarca di Grado e del vescovo di Castello; e detto Papa vi acconsentì nel 1251 colla bolla Consuevit,presso