no 4 ordini coi intii,e fu costruita nell anno i4q6 60,1 mollo grandiosità di disegno dall'architetto Pietro Lombardo, come della scuola lombarda sono ancora le aggiuntevi ale nel principio del XVI secolo. .Sul mezzo della torre sta un quadrante magnifico, che colla sfera segna Tore del giorno, le posizioni dello zodiaco, le fasi lunari, il moto del sole, ed è mosso da meccanismo ingegnoso costruito nel i4g<)da Gio. Paolo e Gio. Carlo Raineri (e non Rinaldi, rileva Tiraboschi) da lteggio di Modena, padre e figlio. Il Cancellieri, Delle, campane e degli orologi, dice che la torre è alta piedi 82 e larga 18 per ogni facciala, posta in quadro, sostenuta da un grand’arco, che rassem-bra un portone servendo d’ingresso dalla Merceria alla piazza, e sopra di esso vi è la delta mostra. Su questa siede in una nicchia la B. Vergine col Bambino di tulio rilievo in rame dorato, di forme colossali, posta fra due porticelle. A piè di lei gira d’ intorno un mezzo cerchio su cui posano 4 statue, cioè uu Angelo iu atto di suonar la tromba e i 3 re Magi grandi quasi al naturale; i quali per la festa dell’Ascensione e perl5 giorni (prima in certe altre feste solenni eziandio) al battere delle ore, e m’incontrai ad ammirarlo, col girarsi dello slesso cerchio, escono fuori da una delle porticel-le, e dopo essersi inchinati innanzi alla Madonna rientrano per l’altra, e poi si serrano ambedue da loro stesse. Tutto quest’artificio è fatto con varie ruote. Al di sopra in campo azzurro stellato, ora del tutto rinnovato, sta scolpito di tutto rilievo un Leone alalo col Vangelo. Sulla sommila della torre sono due sta tue gigantesche di bronzo, dette volgarmente i Mori, nel cui mezzo è sostenuta una campana grossa colla croce sopra un palo di ferro, sulla quale le due statue con gran martelli a vicenda battono le ore. Tutta la torre poggia sopì a pilastri di marmo,ed e ricca di dorature adesso rinnovate. Vi furano poi aggiunte le sottoposte colonne, che non si sa cosa vi facciano, e perciò vi fu trovato un cartello con questi versi. Sto-reColonnecosa feo qua? Non lo sappiamo in verità. Fin qui il Cancellieri che cita il libro: Forestiero illuminato intorno le cose piuraredi Venezia,ivi 1788. Ma ad evitare ripetizioni, ne ho rettificata l’esposizione. Dovendosi nel secolo passato ricostruire il meccanismo mirabile dell’orologio e di tutte le figure, compresi i Mori, l’esegui il celebre ingegnere Bartolomeo Ferracina diSolagna, territorio di Bassano, che nel 1757 eresse il nuovo orologio. Andrea Camerata architetto restaurò la fabbrica nell’ anno medesimo, e vi aggiunse le censurate colonne. Le suindicate due ale laterali che servono di abitazioni, con sottoposto maestoso portico, si eseguirono dopo il i5oo dallo stesso Pietro Lombardo. Ora si atteade ad una generale riforma e perfezionamento di questa macchina, sì che mostri le ore anche in tempo di notte, e dia la meridiana esattissima. 3.Nella stessa piazza di s.Marco,in mezzo e rimpetlo all’omonima basilica, sorgono 3 meravigliosi e solidi piedistalli o pili di bronzo che sostengono altrettante antenne, sulle quali sventolavano i re-pubblicani ed ora gl’imperiali stendardi. Elegantissima n’è la composizione, e pon-no gareggiare con quanto di più bello produssero la scultura e f ornato. Una grande e ricca potenza marittima dovea spiegare con pompa le sue bandiere nella piazza principale, in faccia al tempio e alla reggia enei luogodelle principali radunanze. Opina il Sansovino, che questi volessero dire: Franchigia e libertà dipendente da Dio solo, e non da principe alcuno. Altri disse rappresentarsi ne’me-desimi i tre regni di Venezia, di Cipro, di Candia, noto essendo ad ognuno couie anche i due ultimi fossero regni, ed ampiamente dimostrandosi dagli scrittori delle cose venete cornea Venezia pure competesse tale denominazione. Altri finalmente, accordandosi meglio alla popo-