nare d’erudizione e del vero sapere in quell’epoca, i 3 fratelli Mai-sili, il conte Campo s. Pietro, il dotto Forcellini, i due fratelli Gaspare e Carlo Gozzi, e parecchi alili. Meglio è vedere: Nuova raccolta eli operette italiane in prosa e in verso inedite o rare, Treviso 179?. Ivi trovansi le Memorie dell' Accademia Granellesca scritte da Daniele Farsetti tra gli accademici G' ranelleschi detto il Cognito. Battaggia, Dell'Accademie 1 eneziane, dissertazione storica. E di Marco Foscarini, La Storia della letteratura Veneziana. Dice il Mulinelli dell’accademia, che terminò nel 1761. »Oasi vero nel deserto l'accademia, sventuratamente anche l’oasi dovea isterilire, e diventar ben presto pur esso deserto”. Nelle sue Accademie Veneziane il Ballaggia tratta pure dell’accademiaCac-cialrice fondata già nel seminario di s. Marco; e de’coinponimenti stampali nel 1607 e nel 161 1, ragiona il cav. Cicogna, Inscrizioni Veneziane, t. 3, p. 5o5, e t. 4, p. 685. Il conte Paolino Mastai Ferretti, Notizie storiche dell’ accademie d’Europa, discorre nel cap. XV delle Accademie erette in Venezia e nello Stato. Riferisce che grande fu il numero dell’accademie fiorite in Venezia, introdotte già da Aldo Manuzio fino dal secolo XV. Si ha una confusa notizia dell’accademia Storico-Teologica, e di quella di Savotti, de Circulatione sangui nis, e di quella Geografica degli Argonauti, e cita Wesseling, Aurif. Jur. 11 Doni, Marmi Venet., racconta l’origine dell’accademie de’Platonici, de’ Pellegrini, degl’ Industriosij ma sopra tutte fiorì l’accademia della Veneziana o della Fama fondata da Federico Badoaro nel principio del 1 558, e lo rileva dalle Lettere di Bernardo Tasso. Tra questi accademici si annoverano Paolo Manuzio ed il Tasso. Il principal protettore era il Cardinal MicheleGhislieri,poi neli566 s. Pio V. L'accademia rimase annullata, previa la carcerazione del Badoaro, a’19 465 agosto 1 561 per pubblico decreto. Nondimeno aggiunge, coll’autorità d’A posto- lo Zeno, Not. al Fontan., t. 1, p. 353, e t. 2, p. 86,dopo 3o auni risorse, e fu presa solto la protezione del senato veneto, e Belisario Bulgarini accademico dedicò all’accademia nel 1608 le sue Annotazioni sulla 1.* parte della Difesa, di Dante di Jacopo Mazzoni. In Venezia nel 1617 fu pubblicato e con ritratti: Le glorie degl' Incogniti, ovvero gli Uomini illustri dell’ Accademia Veneziana. Possiede Venezia scelte e rare biblioteche, primeggiando la famosa Marciana nel palazzo ducale, di cui nel § li, 11. 3; la biblioteca de’inonaci mechitaristi, di cui nel § XVIII, 11. g; quella del Liceo, e ne parlai nel § X, n. g; la biblioteca del seminario patriarcale, della quale può vedersi il n. 65, pure del § X; del museo municipale Correr, di cui nel § XIV, n. 3; di s. Giorgio de’Greci, de’quali ragionai nel § XIII, n. g: l'ha altresì (’Ateneo, di cui nel § Vili, 11. a3: più altro se ne trovano in case religiose e particolari, di diverse delle quali già feci ricordo. Più numerose erano le librerie di Venezia,edelle sue isole come in s.Giorgio Maggiore e in s. Michele di Murano, in tempo della repubblica, e prima della fatale e generale soppressione de’conven-ti e monasteri nel nefasto 1810, andate disperse e nella più parte all’ estero, od incorporale con la Marciana (fra cui quella de'padri domenicani alle Zattere, che conteneva i libri lasciati da Apostolo Zeno), anche per avere molti religiosi nel disciogliersi portati i libri ne’luoghi dove si trasferirono. Le librerie antiche esistenti a tempo del Sansoviuo e ricordate nella sua Venelia città nobilissima et singolare, colle giùnte dello Stringa e del Martinioni, sono le seguenti. Il Sansovino intese di parlare delle librerie particolari degne di singoiar menzione e d’ essere ricordate, protestando di tacere delle pubbliche e comuni de’conventi e monasteri, de’ss, Gio, e Paolo, di s. Frauce-»