£94 perpetuo padronato de’suoi discendenti. Libera dunque essendo de’nobili Badoa-ro la facoltà di eleggere il priore, qualche volta vi destinarono uomini d’estranea famiglia, come fu Ruggero Cortesi, che poi in grata riconoscenza lasciò al-1’ ospedale stesso alcuni beni da lui posseduti nel territorio di Padova. Dopo la morte di Ruggero fu chiamato dalla famiglia patrona al priorato Geremia Ba-doaro, la cui elezione impugnata dal vescovo di Castello Morosini, che la pretendeva come diritto di sua dignità, fu con solenne giudizio di Andrea patriarca di Grado dell’ 11 dicembre 133(), dichiarala giusta e legittima, siccome appai tenente al solo padronato de’ nobili della famiglia Badoaro. Continuò sempre, dopo la morte di Geremia, il priorato fra gli uomini della di lui famiglia, de’ quali Reniero priore del 14-7 2 ottenne da Sisto IV a’ i3 luglio il singoiar privilegio, che i priori e la loro famiglia, ed anco le povere abitanti nell’ospedale potessero ricevere la ss. Eucaristia egli altri ecclesiastici sagra menti anche nel tempo pasquale da un sacerdote ullìciante nella loro chiesa. Fu poi il priorato, per concordi voti della famiglia, ridotto nel 1582 al solo termine d’un biennio,sebbene perpetuo.Frattanto per concessione de’ Badoaro, avea posto la sua sede presso questa chiesa la pia e celebre confraternita, istituita fin dal 1261 nella chiesa parrocchiale di s. Apollinare. Da questo luogo,forse tuen adattato agli esercizi di loro pietà, si erano trasferiti i confratelli con facoltà ottenuta da’nobili Badoaro, e da Ruggero Coi tesi allora priore dell’ ospedale, nel 1 3oy alla chiesa di s. Giovanni Evangelista. Concesse poi a’ confrati, Geremia Badoaro priore nel i34o una porzioue de’luoghi dell’ospedale per innalzarvi un ospizio adattato alle riduzioni della confraternita, il quale mentre si andava magnificamente fabbricando, morto il priore Geremia, il successore Giacomo Badoaro, di consenso u- naniine di tutta la famiglia, confermò le convenzioni prestabilite, e pose la scuola in perfetto possesso de’luoghi ad essa accordati. Eretto dunque nel 1344- l’ospizio nella parte superiore dell’ ospedale, fu riservata la parte inferiore per l’abitazione delle donne, che in numerodi 12 secondo la disposizione del fondatore ivi erano raccolte. Ma questa unione di diversi istituti riuscendo incomoda e molesta ad ambedue, fu con nuova convenzione stabilito, che anco le stanze soggette all’ospizio si cedessero in beneficio e dominio della scuola, con obbligo a questa d’ erigere in altro contiguo sito e tener conservato l’ospedale per le 12 poverefemmine. Ottenuto dunque il possesso dell’ intera fabbrica e dell’ospizio, i confratelli nel seguente secolo volevano innalzare nel suo luogo inferiore un altare per la celebrazione delle messe; ma il priore LodovicoBadoaro opponendosi, il patriarca Girardi a’ 3i marzo i4g3 stabilì che »olo nella parte superiore del-I’ospizio si dovessero celebrare i diviui uffizi. Mentre in esso i confrati s’impiegavano esemplarmente in di voti esercizi, pel zelo che gl’ informava vollero dedicarsi alla santificazione deH’animealtrui, cominciando ne’dì festivi ad istruire ne’ misteri e precetti di nostra s. Religione i poveri fanciulli della città, allettandoli con piccoli donativi a profittarne, tralasciando l’ozio ei divertimenti. Da quest’ insegnamento de’ rudimenti di nostra fede, ebbe origine 1’ utilissimo istituto della dottrina cristiana insegnata in tante parrocchie della città. Ammirando tanto fervore Filippo Masserio cavaliere e gran cancelliere del regno di Cipro, volle essere aggregato al sodalizio, e a suo decoro offrì un’insigne porzione del Legno della ss. Croce, a lui donata dal santo patriarca di Costantinopoli Pietro Tommaso carmelitano, di che il Corner riporta un pregevole documento (ora si venera questa preziosa reliquia nella chiesa ■vicina).VolUDioautenticare con ispleudi-