I’883 fino ni presente. Forse sembrerà straordinario il detto enorme numero di volumi, e non verisimile che tutti possano esser collocali negli scaffali, che si estendono a circa piedi lineari 100,000; ma quando si considera, che i libri sono doppi e posti in profilo, e pieni gli scaffali dall’alto al basso delle sale, cesserà lo stupore. Gli archivi sono divisi in 4 riparti , e ciascun riparto in divisioni , e queste in archivi propri e in sezioni, e finalmente le sezioni in classificazioni. Le cose più degne di rimarco sono: i.° Rc-gistridellaCancelleriaDucale,àa\ 1232 al 1794, pregiatissimi per ogni conto. 2.° L’Archivio della Cancelleria segreta, i cui documenti sono i più antichi ed i più preziosi. Serbano 1’ ordine cronologico. Molti sono originali; altri copie autentiche. Trattano di oggetti politici , diplomatici, ecclesiastici, militari e delle corrispondenze cogli stati esteri. Quindi vi sono i patti di varie città , i privilegi degl’imperatori d’ Oriente e d’ Occidente; lettere originali d’ imperatori, di re, di principi, di duchi, non che di Papi, cardinali, vescovi, maestri d’ordini militari ec.; trattati originali di tregua, di pace, di commercio, memorie di fatti importanti ec.; relazioni d’ ambasciatori e dispacci , e quindi autografi di Cromwel, di Carlo V imperatore, di Massimiliano II, di Maria Teresa, de’re di Francia Francesco I ed Enrico IV; di Andrea Do-ria, di Paolo Sarpi ec.; e firmani turchi miniati e coperti di drappo d’oro e d’argento. 3.° L’Archivio deJ Dieci, che ha registri comincianli dall310, ove sono-vi memorie relative al doge Marin Fa-lier.a’Carraresi signori di Padova,al Carmagnola, ad Agnolo o Angelo Simonetta cancelliere o segretario di Francesco Sforza, a Jacopo Foscarini e ad altri. Poi inventarli del tesoro e della biblioteca di s. Antonio di Padova, e dalla sala d’armi del palazzo ducale. 4 ° I Libri delle Leggi, sui quali furono compilati due volumi, u-uo nel 1678, l’altro Del 1687. 5.° Car- 2C11 te del s. Uffizio. Archivi di monasteri, couventi, confraternite, scuole pie soppresse , istituti di carità e fraglie delle arti, veramente preziosissimi per la patria storia e per quella delle belle arti, essendovi bolle pontificie e pergamene ornate deleganti miniature de’XIV eXV secoli. 6.° Registri degl’incanti delle galere, molto interessanti per conoscere il commercio veneto. 7.0 Finalmente VArchivio Notarile, ove si conservano molti testamenti di uomini illustri cominciando dal XIV secolo. — La chiesa vasta e magnifica di s. Maria Gloriosa de’Frari, è onorata struttura del celebre Nicolò Pisano, che il Moschini descrisse così, solo 10 aggiungendovi a correzione alcuna parola, giacché, ripeto, dal tempo in cui scrisse egli la sua riputatissima Guida a questa parte, accaddero vari mutamenti. Sopra la porta maggiore la statua di mezzo fu scolpita dal Vittoria, ed offre il Redentore. Le due laterali sono contemporanee alla fabbrica del tempio, e si stimano dello stesso Pisano, scultore architetto. Nel vano del volto è affresco lodato del vivente prof. Santi la Vergine immacolatamente Concetta. Quivi ha ad ogni tratto cose degne d’osservazione, oltre vari insigni depositi ; e 1." ne viene quello del Pasqualigoa fianco della porta. 11 i.° altare magnifico con ¡sculture di Curt: il gran quadro presso l’altare di s. Antonio, con un miracolo del Santo, è opera di Francesco Rosa, lodatissima presso gli scrittori. Dopo l'altare é il magnifico deposito eretto di recente dalla sovrana munificenza a Tiziano,di cui diro in seguito. Nel 2.0 altare la tavola della Presentazione della B. Vergine con vari Santi é opera di gran carattere, di molta dottrina e di forza,di G. del Salviati. Nell’altare seguente la statua di s. Girolamo del Vittoria è tale opera, che sembra in marmo non potersi raggiungere maggiore diligenza ed espressione. Di lui sono anche le due figure di stucco, ora mal collocate. La tavola dell’ ultimo altare 27