santo più decente cappella. Ciò eseguito, alacremente i confrati si adoprarono per ottenere il corpo della santa, die vene-r.ivasi nella chiesa di s. Antonio di Torcello, ma nel i442 il consiglio de’Dieci 10 proibì.Dopo ciò, la confraternita quantunque istituita sotto gli auspicii del la Madre di Dio,non avea ancora stabilito quale de’suoi misteri celebrare; a’4agosto149^ dichiarò I’ Immacolata Concezione sua protettrice e patrona, ed ottenuta conferma da detto consiglio a’20 settembre, cominciò nell’istesso anno a celebrarne con grandiosa pompa la solennità. Tanta pietà allettando! fedeli ad ascriversi alla divota unione, fece crescerne di tanto il loro numero, che l’ospizio fu incapace accoglierli nelle divote funzioni; per cui i rettori, con facoltà data nel 1498 dal consiglio de’Dieci, nel sito ove sorgeva l’ospedale,avendo disposto altre case per ricovero de’confrati poveri, chiamandole Corte della Misericordia, eressero un magnifico ospizio o scuola, con disegno del celebre J. Sansovino. Occorsero 3o anni alla fabbrica dei sontuoso edifìzio, in cui con festevole apparato si celebrò la i.a messa l’8 dicembre <532, coll’ intervento del doge e del senato. Quantunque l’ospizio fosse con tanta nobiltà costruito, mancava conveniente altare per collocarvi le copiose ss. Reliquie del sodalizio;erettol’oliare,nel 1 58g con processione solenne dall’antico luogo dell’adunauze ivi le portarono. Erano esse: Una ss. Spina, celebre per molti miracoli in Morea, da dove la recò in Venezia FhoIo Friuli, e Samaritana sua vedova la donòalla scuola. Della ss.Croce, della s. Colonna, della Porpora e del Sepolcro del Redentore. Del Velo della li. Vergine. Un osso di s. Venereo martire. Delle ossa de’ss. Paolo, Andrea e Matteo Apostoli, e di altri ss. Martiri e Confessori, 11 tulio disposto in nobili reliquiari d’argento. Nella scuola si venerava pure la divotissima immagine del la Madre di Dio, dipinta nel 421 lu Gerusalemme, e pi* 301 rinnovata dal santo pittore e monaco Lazzaro, perciò e per nitri simili lavori tanto tormentato dagl’iconoclasti. La ss. Immagine portata a Corone, e presa questa da’lurchi, fu data agli schiavi cristiani ed operò molti miracoli. I veneziani a-vendo nel 1665 ripresa Corone, Domenico Luigi l’ornò riccamente e poi donò alla scuola di s. Maria di Misericordia. Questa, come le altre confraternite e pie corporazioni, fu soppressa con decreto de’23 aprile 1810. Dice l’encomialo Fontana : Sansovino disegnò il sontuoso torreggiarne edifizio della scuola della Misericordia, di marmi adorno e di statue, e tulto il piano superiore dipinto dalTinlo-retlo, a compiersi il q^iale fu necessaria un’intera età. 1. Altre due chiese non dipendenti dalla giurisdizione patriarcale sono in Venezia: quella di s. Biagio di Castello, appropriatasi ad uso di parrocchia dalla marina militare da guerra, della quale come stala anche prima parrocchia già parlai nel n. 2 del § Vili, e la seguente. 3. Chiesa di s. Giovanni Ballista, de’ cavalieri del sagro mil ilare ordine Gerosolimitano (F.),po\ dalle residenze denominati pure di Rodi ( F.) e quindi di Malta (F.),chiesadetla comunemente ¿a Coni-menda.La chiesa di s.Gio.Battista collea-diaceuti sue fabbriche già della cominen-daGeiosolimilana,ed ora del gran priora- io del regno Lombardo-Veneto, volgarmente s. Gio. Ballista del Tempio o s. Zuane de'Furlani, trovasi dentro il circondario della parrocchia di s. Francesco della Vigna, senza dipendervi, e perciò nel sestiere di Castello. Il Corner ragio-nando della chiesa di s. Gio. Ballista de' cavalieri di Malta, dice che l’insigne ordine de’ cavalieri Templari, già tanto celebre nella cristiana milizia, eretto in religione nel 1 i 18,sotto Baldovino 11 re crociato di Gerusalemme, ottenne in Venezia due chiese con fabbriche contigue ad uso di chiostro o monastero, l’una delle quali era chiamata s. Maria in Broglio