sua qualifica d’esecutore testamentario per Roma, e per ricevere in consegna i superstiti effetti dell’eredità, a lui venisse riunita ad istanza de’nobili eredi, con facoltà del Papa Pio IX, il quale lo decorò del suo ordine Piano in rimunerazione di servigi resi alla propaganda fide, lo non posso nominare sì gentile e rispettabile signore, senza vantarmi di possederne la piena grazia. Benemerito col suo ordine Gerosolimitano, questo di recente gli mostrò la sua riconoscenza con decorosa scatola d’oro adorna di brillanti. Nel voi. XLII,p. 75, narrai i comizi tenuti in Roma per l’elezione del nnovo luogotenente del magistero, a’quali intervenne il gran priore Cappellari della Colomba, col commendatore del medesimo gran priorato fr. Filippo Colloredo (nel voi. LXXX11, p. i o3, l’illustre suo ascendente conte Ermes lo dissi vivente; qui lodichiaro morto nel 1692, correggendo il fallo, non del tutto mio. Le ivi discorse sue poesie stampate in Udine lai.* volta nel 1785, confermo che furono ristampate con aggiunte dal vivente altro poeta friulano e di grido Pietro Zorutti), che restò eletto, ed è il presente venerando luogotenente. Così da questo gran priorato uscì il supremo reggitore dell’ordine. Accennai nel più volte rammentato artico- lo a p. 3oo, col Bnulo, il numero de’suoi cavalieri, dignità, commende co’loro nomi, cappellani, grancroci d’ambo i sessi co’loro nomi,ed il numerode’cavalieri di divozione. Comprendendo dunque anche questo gran priorato lesuedamedecorate della grancroce di divozione persone reali e al tre nobilissime signore,intendo ingemmare questo periodo o numero di paragrafo,con inserirvi il riferito dal n.° 94 del Giornale di fio/nade’27 api ile 1858.» lu Venezia fu celebrata oeil’aule del palazzo reale una solenne ceremonia, cheaggiun-se un bellissimo fregio all’ordine Gerosolimitano. Il gran priore bali Cappellari della Colomba , delegato dal magistero dell'ordine, alla testa di una deputazione 209 del gran priorato Lombardo-Veneto, ed alla presenza d’un assai numeroso stuo- lo di commendatori e cavalieri, ebbe l’onore di offerire a S. A. I. 11. la serenissima arciduchessa Carlotta (figlia del re del Belgio) la grancroce Gerosolimitana, accettata dall’ A. S. con que’modi graziosi che mettono in chiara luce i tanti suoi pregi. Al breve discorso con cui il gran priore esprimeva quanto l’ordine e-questreapprezzasse tale ambita illustrazione, S. A. I. R. il serenissimo arciduca (Ferdinando Massimiliano fratello dell'imperatore che regna), governatore generale (del regnoLombardo- Veneto), che ne vestiva le assise, si compiacque di rispondere, manifestando l’aggradimento dell’augusta consorte ed il proprio, la sua speciale affezione a così antico e glorificato ordine cavalleresco, la protezione ad esso dell’imperiale sua casa, a fin di promuoverne il giovevole incremento, e la propria lietezza nel trovarsi circondalo da eletto numero di cavalieri, ch’egli benignamente chiamò confratelli. Le LL, AA. indirizzarono poi gentili parole alle dame insignite dell’ordine ed a'cavalieri, che furono ad uno ad uno presentali, e convitati poscia alla mensa arciducale”. § X. Ordini religiosi introdotti in Venezia e in diverse sue isole, per ordine cronologico. Notizie storiche-arli-stiche-sagre delle loro chiese, conventi e monasteri : cioè di 44 chiese esistenti, delle quali 18 in cura di buona parte de’ripristinati regolari de' due sessi; e di 33 distrutte o convertile in altri usi co’ loro conventi e monasteri: essendo le. corporazioniclau-slrali soppresse, anco in allri tempi, 52 di uomini e 43 di donne. Pie it-nioni e benefiche istituzioni, annesse a’ superstiti chiese e chiostri. Altre notizie da richiamarsi a’ §§ propri. Degl’istituti regolari d’ambo i sessi, esistenti e non più esistenti, nella relitto-