65a ncle, massime con Belluno e con Fcllre (V.). Venezia ei veneziani filialmente e nobilmente corrisposero a quello die veneravano qual padre affettuoso,e riguardavano qual amoroso concittadino. 11 commendatore Antonio nubile Molili fece scolpire e fondere egregiamente in bronzo, nella romana officina Borgognoni, il busto esprimente Gregorio XVI, ed n’a febbraio1843,anni versai io i 2.° di sua esaltazione alla cattedra apostolica, fu collocato nel coro della basilica di s. Marco , dove tuttora esiste, sopra la porta cioè die mette in sagrestia; ed il Cardinal Monico patriarca ne accompagnò la inaugurazione con eloquentissima omelia, ed encomio dell’ immortale Pontefice; quindi con letlera di tal giorno ne diè partecipazione al Papa medesimo, il quale rispose con gratitudine, non senza dichiararsi nella costante sua virtuosa u-militi, del tutto immeritevole di siffatti onori, con breve dell’8 marzo. Il benemerentissimo podestà di Venezia conte Giovanni Correr (cui mg.' Dalla Vecchia nel Discorso pel busto di mg.' Traversi, lodò per opere insigni, onde a caratteri d’oro è scritto il suo nome ne’fasli di questa città immortale. Egli è degno discendente di queH’eroico Sommo Pontefice Gregorio XII, che per amore alla slorica verità genialmente ho propugnato in tutta quanta questa mia opera,e nuovamente lo farò all’ epoca in cui fiori,nel § XIX ne’dogadi 63." e 64.°), nello stesso giorno e annoi 843 fece collocare a proprie spese iu s. Michele di Murano sopra la porta dell’ antica stanza del capitolo de’ camaldolesi che mette al coro, al dire del cav. Mulinelli, una bella lapide marmorea coll’iscrizione latina che riporta, in memoria di Gregorio XVI, per la lunga dimora ivi falla nel suo nio-nacnto,i ¡prodotta elegantemente con magnifica cornice dalla litografia Kier di Venezia. Inoltre nel giorno ed anno medesimo 1843 dalla tipografia della Gazzettaprivilegiata ili rem-zia furono slara- pate le Memorie storiche di Ile onorificenze tributale in T’enezia nel 1 febbraio i843 alla Santità ili Gregorio XFI. Contengono, oltre un’analoga lettera al compilatore di quel periodico , il lesto latino del breve ricordato, colla traduzione iu italiano; e l’iscrizione collocata in marmo nella stanza ove abitava Gregorio XVI, già monaco in s. Michele di Murano,dettata dal cav. Emmanuele Cicogna, colla traduzione in lingua italiana, la quale qui riporto. Qual che tu sia - Cittadino forassero - Queste di Michele Arcangelo - Sedi placidissime -Contempla - Cui - D. Mauro Cappella-ri - Abaie camaldolese - Per dottrina e pietà chiarissimo - Un tempo abitò - fùl ora- Pontefice OttinioMassimo-Di nome. GREGORIO XII Con paterno affetto-Ricorda. = GiovanniCorrerContc e Cavaliere- Podestà ili/ enezia-A cagione. di ossequio - Che questo monumento stes sella volutocele anno diV.S.irncccxiirr. Il valente Francesco Zanotto nella Gazzetta di Venezia dell’aprile 184i inserì questo bellissimo,eloquente e affettuoso suo articolo. » Mosso da sentimenti di divozione, di gratitudine e di amore verso il Sommo Pontefice Gregorio XVI, il tipografo Giuseppe Anlonelli, decorato della medaglia d’oro del merito civile, cavaliere deU’ordiiie del Salvatore di Grecia, ordinava, nel suo passaggio per la eterna Città, al famigeratissimo scultore Rinaldo Rinaldi il busto in eletto marmo, di Lui, che le veci sostiene iu terra di Cristo, onde siccome avea sempre le venerate sembianze presenti alla niente, averlo agli occhi ancora in questo simulacro, sendochè il Rinaldi, informalo alla scuola del vero e del bello, è per avventura uno de’ piò distinti che l’onore in Roma sostiene della nostra scuola , dopo la perdila dell’ inarritabil Canova (nel suo stesso studio). E di vero compieva il Rinaldi il busto oidinato.con grande intelligenza ed amore, plasmando quel marmo siccome molle cera, e rendendolo