(anea comunicazione Ira’due Emisferi, non si può a meno d’aspettarsi una completa rivoluzione nel sistema degli aliali coll'America, nelle relazioni del commercio di due mondi. L’ Europa e l’America, dissero altri, sono unite dal telegrafo. Gloria a Dio Onnipotente, pace sulla terra, benevolenza tra gli uomini (boucle, voluntatis, aggiunse Gregorio XVI nel 1841 a Civita Castellana ). Ma una parte della corda telegrafica atlantica, circa dopo un mese, si guastò a’ 31 settembre, per essere penetrata l’acqua ne’ fili conduttori, se non in pili puuti almeno in uno distante da terra 220 miglia. L’ accidente cbe interruppe la comunicazione elettrica fra’due mundi sulle prime sembrò irrimediabile, ed occorrere ricominciarsi l’intrapresa. Indi si credette poter metter il telegrafo ni islalo di servire, facendo uso di potenti inaccbiueelettro-magneticlie.E un cattivo esito di quelle sperienze cbe necessariamente precedono lo svolgimento d’ogni grande problema non ¡sciolto ancora. E' un ritardo della sua soluzione, e con altro tentativo si avrà maggiore sperien-za. Quantunque la presente corda sia finita,non vi è motivo da scoraggiarsi,anzi da una compagnia si vuole estendere il beneficio da per tutto. Si può vedere nel Giornale di Roma del 1858 gli articoli : a p. 783, Il telegrafo Transatlantico; ap. 863, Telegrafo Sub-Atlantico. Nella pag. seg. è uno specchio del progresso del telegrafo sottomarino da’priini tentativi cominciati nel i85o sino e inclusive al 1858 ne’diversi stati. Inoltre 10 stesso Giornale contiene due altri articoli ; il i.° a p. 891 che dà contezza della Relazione sull' interruzione delle correnti nel cordone Atlantico; il 2.° a p. 918 è intitolato: Questioni e ragguagli fisici sul Telegrafo Atlantico. L’Enciclopedia contemporanea di Fano, an. IV, serie i.‘, t. 2, p. 193, offre l’articolo: 11 Telegrafo Transatlantico,colla figura della fune. E la Civiltà Cattolica,se- 561 rie 3.’, t. 1 2, p. 233 e seg., discorre Del Telegrafo Atlantico, e riporta la Lista de' vari Telegrafi sottomarini, colle loro lunghezze e l’epoche in cui sono stati posti in opera dal 18io all’ultimo discorso nel 1858. Intanto sta per compiersi lo stabilimento d’una linea telegrafica sottomarina da Otranto a Vallona, per congiungersi a Cattalo colle linee esistenti dell’ impero austriaco e dell’ impero ottomano; e pare che subito dopo verrà dato mano al filo sottomarino dell’ Adriatico. In tal modo il regno delle due Sicilie è il i.° paese iti Europa, dopo I’ Inghilterra, che abbia pensato di costruire i fili sottomarini pe’ propri bisogni. 5. Venezia nuova Roma del Mure, mentre Napoleone I chiamava Colonia ( !7.) la sua piccola Venezia pel complesso di sua sontuosità e per essere situata a semicircolo sulla riva sinistra del Reno, che si attraversa sopra uu ponte volante, fu canale di comunicazione fra I’ Oriente, e 1’ Occidente (V.), asilo di libertà, porto a tutti di sicurezza e di pace. Venezia non ebbe Medio Evo (V.), non soggiacque mai alle barbarie significale da quel vocabolo, poiché i veneziani riparati illesi nell’isole della Laguna e in quelle congiunte formanti la città, non riceverono il soffio de’ secoli barbari, fiorirono oon progressivo incremento in numero e prosperità, dal V fino al declinare del XVI secolo principalmente. Città dell’arti e de1 monumenti, tutta la città è un museo, una pinacoteca. Vorrei aver veduto Venezia nel 17961 Egual ardente desiderio altrove esternai per la mia Roma papale, insieme all’altra brama d’averla potuta ammirare nel 1526 ; ambedue anni precedenti a due epoche deplorabilmente memorabili I Se nulla resta del magnifico suo formale quale repubblica maestosa, nobilissima e ¡tossente, rimane in grandissima parte il suo materiale, Pritua avea, coipe ho narrato di sopra,