aa8 nal Wiseman. Perciò assunsi losto anco quella con mg.r Traversi, e ili lui posseggo! 60 preziose lettere a me dilette, tutte amorevoli e affettuosissime, non meno die lusinghiere. Recatosi a Roma a’2 giugno i832, il Papa gli fece trovare conveniente alloggio nel convento de’ss. Apostoli, presso il celebre p. Orioli poi cardinale, alle cui cure I’affidò. Ivi trovò un mio biglietto, in cui d’ordine pontificio posi a di lui disposizione un servo e cocchiere con livrea usata da’domestici del Papa nel suo cardinalato, col suo frullonecardinalizio; olli e l’invito di recarsi al più presto possibile al Vaticano, onde aver io l’onore di presentarlo al Pontefice che anelava rivederlo. Non è a dire quanto fu commovente per ambedue il rivedersi e il riabbracciarsi in Vaticano, la reciproca gioia. Subito il Papa gli prodigò le più amorose e onorevoli dimostrazioni, lo dichiarò suo prelato domestico e protono-tario apostolico. A’ 28 per comando papale gli mandai uno sturione, per farne parte al suo angelo custode, il p. Orio- li. Ricevuti vari doni dalla pontificia affezione, partì da Roma a’ i5 luglio. Nel successivo settembre mg.r Traversi fu dispensato dal duplice caricodi provveditore del liceo convitto, e di direttore degli studi filosofici. Nel luglio del seguente anno, Gregorio XVI sublimando al cardinalato il patriarca di Venezia Jacopo Mo-nico, dichiarò mg.r Traversi ablegato a-postolico per la presentazione formaledel-la berretta cardinalizia. Nell 834 il nl10' vo cardinale recandosi in Roma , fu accompagnato dal prelato Traversi, che ricevette dal Papa nuove dimostrazioni di stima e di amore. Parliti chefurono i due personaggi da Roma, nella stessa sera il Papa m’ingiunse di far troval e al prelato nel suo arrivo a Venezia una mia lettera, che tosto scrissi a’i2 luglio colla venerata disposizione. Che qualora egli volesse ogni anno scegliere Roma per villeggiatura, col restarvi un mese , non avea da far altro che a montare e smontare dalla gondola, senza verun pensiero di sorta, supplendo a tolto la generosità, l’amicizia e la clemenza con cui Sua Santità a-niorevolinente e meritamente lo riguardava. Sperare io, che tali annui viaggi non gli riuscissero incomodi, anzi vantaggiosi alla di lui sanità, trovando il suo cuore la consolante soddisfazione di rivedere con tanta frequenza la s. persona del Beatissimo Padre. Ma poi ne’primi mesi del i835 per comando sovrano, invitai mg.r Traversi a portarsi in Roma a godere le funzioni della settimana santa, per quindi stabilirvisi con permanenza. Giunto in Roma, il Papa cominciò ad esercitare verso di lui una serie di beneficenze, d’ onorificenze e di dimostrazioni amichevoli, che in parte narrai ne’voi. XVIII, p. 106, XXVIII, p. 59, LXXVII, p. 67 , celebrandone a un tempo le preclare doti. Dirò qui solo, che il Papa finché visse il pie lato io fece servire quotidianamente di carrozza, lo provvide con decoro, 1’ammise ogui giorno al geniale godimento di sua intima e familiare conversazione. Gli conferì onorevoli uffizi, il canonicato nel -la patriarcale basilica Liberiana , ove lo consagrò arcivescovo di Nazianzo, e poi promosse a patriarca di Costantinopoli. Lo visitò 3 volte nella sua abitazione, già del b. Cardinal Tornmasi, e di tanto o-noie il prelato pose memoria marmorea. Venuto a tranquilla morie a’2 1 settembre 1842, il Papa ne fu dolentissimo, e nella sua basilica Liberiana a proprie spese gli fece celebrare decoroso Funerale, e con ¡scelti marmi ivi gli eresse un nobile monumento,col busto al vivotrattodalla sua maschera, il tutto scolpito dal valente commend. Giuseppe de Fabris. Altre solenni esequ ie gli celebrò il liceo convitto, nelle quali il eh. prof, del medesimo d. Giovanni Bellomo (defunto nel passato mese di giugno di quest’anno 1858, degno continuatore del Bercastel, ed autore benemerito di un completo corso di Lezioni di storia universale), pronunziò eloquente e affettuosissimo elo-