45o ticaglie, Bartolomeo Borghesalio, e di Nicolò Renieri con grandiosa e stupenda raccolta di dipinti classici ed anche fatti da lui. Sigismondo Alberghetti, fondatore dell’artiglieria, avea una singolare raccolto di macchine e strumenti fisici e matematici. Non meno ragguardevoli furono gli studi d’armi in diverse case nobili, fra’quali primeggiarono per quantità e qualità di cosili«tti arnesi, i posseduti da Zaccaria Salamone, Nicolò Soriano, Giambattista Quiiini, Caterina Zen, Luigi Pasqualigo, Fabio Canal , Pietro Civrano e altri. Nè mancarono studi e raccolte di musica, sia per opere e sia per strumenti, 1’ uneegli altri eccellenti, essendo in rinomanza quelli del cav. Sanuto, della mentovata Caterina Zen, Luigi Balbi, Agostino Amadi, ed altri, ritenendosi che la musica avea la sua propria e vera sede in Venezia. § XV. Teatri antichi. Musica vocale e istrurnentale negli speciali. Teatro della Fenice : altri sei teatri. Istruzione pubblica. Stabilimenti scientifici. Accademia di Belle Arti. Istituto di scienze, lettere e arti. Ateneo. Filarmonica. Accademie antiche. Biblioteche. Librerie antiche. Giornali periodici politici, letterari ec. i. La prima istituzione de’teatri stabili in Venezia, secondo il cav. Mutinelli, Annali Urbani, risale al principio del XVII secolo. Convieneperò tener presente quanto dico con lui sugli Spettacoli veneti e del teatro nel § XVI, n. 5. Erano state fin allora rappresentate le commedie nelle sale d’ alcun palazzo, o in un qualche transitorio teatro di legno,come quello costrutto da Palladio pel i.° nel 1565, per incarico della famigerata compagnia della Calza, di cui ragiono nel memorato luogo, Indi nella detta epoca si rappresentarono pure in due stabili teatri, di proprietà tino della famiglia Tron, nella contrada di s. Cassiuuo iu certa Corte Micheli, l’altro a s. Salvato" re posseduto da Andrea Vendramino. Incendiati pressoché nel medesimo tempo ambedue questi teatri, che pure erano come i transitorii di legnameli costruì in pietra e con palchetti, come si costuma al presente, quello de’Tron nel 1637, il quale perciò si deve considerare come il 1 .“teatrostabilmente edificato nella città. Intanto seguendosi le orme del celebre GiuseppeZarlino(illustre prete di Chioggia,compositore di Mime«,che al dire del Mutinelli,compose il 1.° dramma in musica che siasi dato in Italia, ed in occasione del soggiorno in Venezia d’Enrico III redi Francia, di che riparlonel§ XIX, dogado85.°: si può vedere quell’articolo e l’altro di Teatro,nel quale non solo dissi col Carli che la i.» opera in musica fu rappresentata in Venezia nel 1485 e col suo titolo, ma riportai i titoli di altre rappresentazioni ivi successivamente fatte, e quanto Venezia colla splendidezza di sue opere in musica, colla commedia veneziana che riguardossi ne’priini tempi come lo spettacolo più piacevole e perciò tosto imitato, e altri divertimenti, attraeva a se un incredibile numero di stranieri nel Carnevale, essendo sempre in Italia i più brillanti il carnevale di Venezia e il Carnevale di Roma), si cominciòad unire anche pel teatro la musica alla poesia, e nato quindi il 1.“dramma, comparve pel i.° nello stesso 1637, sopra le scene del nuovo teatro quello dell’ Andromeda, di cui la poesia era di Renedetto Ferrari, eccellente suonatore di tiorba, perciò detto Tiorba (come parlandone col Tiraboschi notai uel ricordato articolo), strumento simile al liuto, la musica di Francesco Manelli.Salito quindi subito in grande stima questo genere di trattenimento, e avuti a schifo i Gian-gurgoli, i capitani Spavento, i Coviello, gli Scaramuccia e gli Spezzaferri, già poco innanzi tanto ammirati nelle commedie, il patrizio Giovanni Grimani fabbricò pur subito e parimente in pietra,