mila vasi tutta l’arcitl iocesi patriarcale, sino al 1818. Si distinguevano le parrocchie in matrici e filiali, e per la maggior parte erano collegiate. Per matrici s’intendono le Decanie, le quali ecco come sono registrate nello Stato perso-naie del Clero. r.a Decania di s. Marco con 5 parrocchie, compresa la Marciana, a." Decania di s. Pietro di Castello, colla quale si contano 8 parrocchie, compresa quella del Lido sul Litorale. 3.a Decania de’ss. Apostoli (secondo il Prospetto riassuntivo dello Stalo personale, mentre nella descrizione figura 4-’ Decania e 3." la seguente), colla quale sono 6 parrocchie. 4-” Decania di s. Silvestro, unita alla quale comprende 6 parrocchie. 5.as. Maria del Rosario, colla quale,e compresa la parrocchia di Gambarare nella prossima terra ferma, sono 7 parrocchie. Del clero foraneo e delle 3 Foranie di Torcello, Caorle e Murano farò parola nel fine di questo §. Le parrocchie hanno chiese succursali, oratoriali sagramentali, ed oratoriali non sagramentali, come dirò parlandone. Le parrocchie, oltre il parroco , hanno cooperatori, confessori, predicatori,sagrista, altri preti addetti, diaconi, mansionari chierici, accoliti e osiiari. Le chiese succursali hanno vicari, gli oratorii sagra-mentali hanno rettori. Della parrocchia di s. Marco trattai nel § VI : in questo descriverò l’esistenti e le soppresse, e nel § X le altre. Finalmente, delle antiche 70 fraterne parrocchiali, soccorritrici de’ poveri, sostituite di recente dalle deputazioni col rispettivo parroco per presidente, ne parlo ne’numeri 17 e 19 del § XII, dicendo della Commissione di pubblica beneficenza e degli asili infantili.E nel fine di detto n. 19 descrivo la pia società della s. Infanzia, introdotta ia ogni parrocchia. Sestiere di Castello. 1. S. Pietro Apostolo, già chiesa cattedrale vescovile, e poscia patriarcale e metropolitana primazihle. Ora 2." de- 117 cania, basilica minore concattedrale, par rocchia arcipretale, e decanato patriarcale. Dalla via de' Giardini per tortuose vie alla sinistra, si giunge a questo venerando luogo. Sorge la chiesa sopra un’isoletta che forma l’estremità sud-est della città, congiunta all’ adiacente mediante un ponte di legno che valica largo canale. Benché tra loro siano discordi i cronisti veneti nello stabilire il vero sito dell’antico Olivolo, dice il Corner, alcuni ponendolo ov’è l’isola di s. Elena, altri nell’isola incontro, detta della Certosa ; tuttavolta si tiene piìi probabile opinione, che il Castello d’Olivolo anticamente sorgesse nel luogo, ove sorge di presente questa chiesa col già palazzo de’patriarchi, cioè nell'isola chiamata ora Quintavalle, denominazione avuta dalla casa Quintavalle padrona di gran parte dell’isola. A questo luogo creduto d’intera sicurezza , e nell’ altre ¡solette delle lagune, rifugiaronsi gli a-bitanti d’ Aquileia, di Concordia, di Padova, di Aitino, di Oderzo o Opile r gì o, e gli altri popoli dell’antica terrestre Venezia, i quali fuggivano dal furore d’Altila re degli Unni (V.). Adunque i padovani e gli altri della Venezia terrestre, narra lo stesso Corner, dopo aver occupato molte isolette nelle paludi Adriatiche, si ridussero anche a questa situata in vicinanza del porto. In essa ritrovarono i vestigi d’antichissime mura, e compresero questo essere il luogo abitato già da’troiani condotti da Antenore dopo l’eccidio di Troia, i quali al loro approdare in Italia quivi fabbricarono un castello, chiamato, prima Troia per memoria della distrutta famosa lor patria, poscia Olivolo, vocabolo interpretato luogo pienoj ma di esso meglio è parlarne nel riferire la fondazione del vescovato nel § XXI coll’ab. Cappelletti, e sono cose tutte appoggiate alla tradizione del popolo. In questa isoletta dunque fermò il suo domicilio una non piccola parte de’popoli fuggiaschi; 10