marmoreo prospetto, collegalo con q.ie - lo delle Procuratie vecchie, per opera di Jacopo Sansovino, nello stesso secoloX VI e compito nel seguente, cioè nel sitodove ora è l’atrio della scala maggiore del regio palazzo. Per dar luogo al quale fu la chiesa atterrata uel 1809, econ essa l’adiacente cappella, incili riposavano le ceneri del Sansovino (e quelle del figlio Francesco,!."illustratore di Venezia), trasferite prima a s. Maurizio e poi nel seminario patriarcale, dove tuttora conservanti. Della chiesa di s. Geminiano l’encomiata opera, Le Fabbriche di P ene-zitt, t.i, p. g3, pubblicò 4 tavole illustrate per la loro importanza, disapprovandosi il suo atterramento e la sostituzione dell’odierno edifizio, producendo l’altro migliore effetto alla piazza di s. Marco. Nelle Notizie del Corner si dice fabbricata nel 554, insieme a quella di s. Teodoro, e col doppio titolo di s. Gemiuiauo vescovo e di s. Menna martire; e dopo che fu demolita col beneplacito pontificio,la nuova ad onta del sito angusto riuscì la più ben ideata e nobil chiesa della città. I dogi erano tenuti a visitarla ogni anno nell’ottava di Pasqua. Qui comincierebbe ad aprirmisi vastissimo campo per arricchire le mie brevi nozioni sulle principali chiese di Venezia, se mi fosse lecito adoperare la tanto e da tutti meritamente celebrata voluminosa opera , che ha per titolo : Delle Inscrizioni veneziane, raccolte ed illustrate da Emmamiele Antonio Cicogna cittadino veneto, Venezia 1824, presso Giuseppe Orlandellieditore, Picotti stampatore,poi editore lo stesso autore e Andreo-la tipografo, col voi. VI in coi so di stampa. Di questa classica opera ne dirò alcune altre parole d’ossequio alla sua volta, come in fine del n. 8 del § XVI. Qui solo accennerò, che essa non si ristringe a illustrare le veneziane inscrizioni, ma eziandio ogni tempio esistente o distrutto oconvertito ad altri usi, con premettervi breve, erudita e critica storia ; 1’ epoca della fabbrica e de’restauri, e ciò che dalle lapidi si può desumere ad illustrazione delle medesime chiese, e di quello sia a’ diritti, a’privilegi, agli oggetti d’arte onde sono o furono fornite, delle opere che l’illustrarono e ne descrissero la storia, con quella de’contigui chiostri, e persino ragiona de’loro contorni. Ecco un’altra o-pera che ammiro, ne conosco l’immensa utilità, e nondimeno delibo languire per non poterne usare, ad eccezione di alcuna spigolatura e consultazione, e ciò pure per essersi fin qui pubblicata l’illustrazione di circa 54 chiese in 23 fascicoli. Basti il dire, che la soia chiesa in discorso di s. Geminiano, ad onta dell’indicate sue vicende, e che non più esiste, comprende (oltre le giunte e correzioni) 125 pagine in 4-° a due colonne, di carattere quasi simile a questo! Spero che ciò riesca di mia giustificazione, se con animo ripugnante debbo sagrificare all’ara della necessità tanto tesoro, seuza poterne ingemmare queste mie pagine. Servano queste poche parole almeno per isfogo al dispiacere da cui sono vivamente penetrato, e insieme scusato della preterizione che mi costa molta pena. Eppure quest’ opera la possego per nobile dono del-l’illustre autore, e perchè io ne profittassi. A lui sono inoltre ledalo con indi-o menticabile gratitudine per 7 lettere autografe, di cui mi onorò, tutte piene deila veneziana squisita gentilezza, tutte incoraggianti questo mio Dizionario. Per ulteriore lustrodi Venezia, per giovamento e utile desultori de’buoni studi, per accrescimento di gloria all’illustre cavaliere, innalzo voti affettuosi a Dio acciò gli faccia compiere la pubblicazione di opera cosi preziosa e colossale, e insieme lo conservi per darci altri argomenti di venerazione.— Cingono la meravigliosa Piazza di s. Marco, colla sontuosa Marciana basilica, il Campanile isolalo di s. Marco (nel quale articolo celebrandolo, lo dissi uno de’più alti d’Italia dopo la Ione campanaria di Cremona) colla