6a8 nel priorato, che aumcnlò le rendile con varie oblazioni. Tullavolta il monastero riducendosi con pochi religiosi, nel i 38?. fu concesso a’ monaci certosini, ir>:i gli avvogadori per allora non acconsentendo, il che non avvertì lo storico Murosiui, ti continuarono i frati dis. Agostino. Il priore di questi nel i \ 19 promise al vescovo di CaslelloMarco Landò un lettoinleramen* te fornito, secondo l’obbligo die avea il inonosterocon ogni nuovo vescovo, imposto nella fondazione. Minacciando rovina le fuhhriche, ne Iu ordinnto ni priore ¡I ristabilimento. Venuto poi in Venezia 9. bernardino da Siena, nell4*2 suggerì al governo d’introdurvi gli edificanti certosini, assegnando loro il restaurato monastero di 9. A tuli cu vuoto di religiosi, benché con rendile sufficienti. Fu esaudito, e venne statuito che il priore ricevesse l'investitura dal doge: tutto approvò nell4’4 Martino V, ricevendo la dimissione del priore Andrea e sopprimendo nel monastero l’ordine di s. Agostino. Siccome i certosini godevano molte esenzioni, il vescovo ». Lorenzo Giustiniani linunzib al suddetto censo, i cui parenti poi stabilirono la propriii sepoltura nella loro chiesa. I certosini, secondo il loro istituto, ridussero il monastero ad ampia e comoda certosa chiusa ; e nel suo intei no dipoi innalzarono una maguilìca e bellissima chiesa cou ¡scelti inaimi, per la loro ufllzialura, con disegno di valentissimo architetto e paie Pietro Lombardo, die ridotta a perfezione con nuovi ri-stauri e ampliazioni de’chioslri, fu consagrala in onore d¡ s. Andrea Apostolo a’ 3 agosto 1731 dal patriarca fiaibarigo. Vi si ammiravano opeie classiche di pittura e scultura. £ Luigi Giimani arcivescovo di Cnndia le donò diverse icli-quie, fra le qual¡ della ss. Cioct-, unii ss. Spina, de’capelli e veste della 15. Vergi-uè , portione della croce del s. Titolare ec. A Iti e offeile dopo, furono il corpo di ». Clemente mai tiie tratto da’sottei ranci romani, le reliquie di ». Bruuone fonila- loie de’certosini, quelle delle suddette ss. Aqnileiesi, In cui antica e mediocre chiesa fu compresa nel piccolo chiostro, fu questa certosa, olire il suoi.” priore Mariano da Volterra , fiorirono il b. Giovanni Corner veneto, altri servi di Dio, e il patriarca Suriano. I certosini come gli altri furono soppressi nel 18 1 o, e fu disfatta la chiesa, servendo le fabbriche sfigurale del monastero a'nulitari. Vicina a questa é I’ isola di : 16. S. Elena. Situala a levante di Venezia, nelle Lagune e poco distante dalla città e dulia punta del sestiere di Castello. Credettero alcuni scrittori essere l’aulica Oli volo, ma senza nessun fondamene lo. Esistono nella medesima alcuni forni per cuocervi il biscotto,ad uso delle truppe e della marina; forni eretti nell’ isola fin da’tempi della repubblica, per le sue milizie e altre gelili di pubblico servizio. Sulla porta principale che dù ingresso allo stabilimento de’forni, al presente ridotti a ag, vièun Leone che Ini fra le za lupe lo stemma del doge Francesco Lore-dono, e l'anuoi 7^8, epoca in cui furono restaurali. Essendo l’isola d’aulica giurisdizione del vescovo di Castello , Vitale Il Mtclueli, uno di essi, circa il 11700 ¡11 1 7 'I a pi oprie spese fondò un ospedale sullo l’invocazione dis. Elena imperatrice e madre ili Costantino I, per alloggio de'peilegriui, riservando a se e successori l’elezione del priore, a cui con pubblico allo si obbligarono d’ ubbidire i confi nielli in detto anno, abitanti nell’ospedale. Il Corner crede che sin dal principio il priore e gli amministratori fossero canonici regolari, istituto assai disteso in Venezia, poiché nella 1 1 Aicardo Veneto canonico regolare del monastero di ». Elena di Venezia , trasportò il corpo di i. Elena da quello a lei dedicato in Costantinopoli, e lo collocò in esso, e non come altri pretendono nelle chiese de’ carmelitani o de’ serviti, i conventi de* quali ancora non esistevano. L’ospedale dunque, ch’era realmente un monastero