126 § XII, n. 19, e nel precedente numero dico che in s. Antonino si collocò temporaneamente il ricovero de’ fanciulli dell’ istituto Manin. Verso la metà del secolo XVII facendo temere rovina l’antico edilìzio, il suo pievano Nicolò Bru-nelli rinnovò la cappella maggiore e le due laterali, ed il successore Domenico David compì la fabbrica dell’ intero tempio e del campanile, e ciò fu nel 1680. Lo Stalo personale la dice rinnovata nel 1 o3o, rifabbricata interamente nel 1680, e consagrata a’24 giugnoi68i. Indie-retta in collegiata neliyii. Inoltre quivi si venerano le reliquie di s. Spiridio-ne vescovo di Tremitunte, e di s. Ilario-neabbate. Fu pure filiale di s. Pietro,cessò d’esser parrocchiale, ed oggidì è soltanto succursale di s.'Gio. Battista in Bragora. La cappella dis. Sabba ha dipinti di Palina giovine, e sculture del Vittoria, e conia un insigne dipinto di L. Sebastiani, l’unico che esista nelle venete chiese. 6. SS. Trinità e volgarmente Ter-nita, già eretta da’Sagredo e Celsi tra il 1026 al 1082, e rifabbricata ne’primi anni de’secoli XIII e XVI, oltre posteriori listami. In essa venera vasi una ss. Spina , una mano di s. Menna solitario e martire dell’Egitto, uuo de’femori dis. Gerardo vescovo di Chonad in Ungheria, di cui è celebrato protomartire, come pure vuoisi il primo che illustrò col martirio la patria Venezia, donato a questa chiesa dal vescovo di Torcello Gri-mani, perchè ne’suoi parrocchiali confini il glorioso santo vi ebbe i natali. Di più in magnifica cappella si venerava il corpo del persiano s. Anastasio monaco e martire di Cesarea, da dove trasferito in Gerusalemme, l’imperatore Eraclio Io portò a Costantinopoli, donde nella sua conquista uno della famiglia Valaresso lo condusse a Venezia. Impugna il Corner che boina si vanti possederlo, contro il Martirologio ed il Breviario Romano che l’asseriscono j e il Piazza an- cora nell’ Emerologio di Roma a’ 22 gennaio afferma autorevolmente venerarsi il capo nella chiesa di s. Anastasio dell’abbazia delle Tre Fontane (V.), ed il corpo nella cappella AiSanda San-ctorum (V.). In più luoghi registrando simili contrasti, notai doversi concordare le rispettive pretensioni, nel persuadersi le parti contendenti, che spesso fu preso per tutto il corpo porzione ragguardevole di ss. Reliquie (V.), possedute dalle diverse chiese. In questa parrocchia furono istituiti due spedali,che dalle famiglie de’fondalori presero il nome, l’uno intitolato delle Boccole, e l’altro di Ser Natichier da ChaChristian.Di più verso il i5oi il patrizio Nicolò Morosini, poco lungi da questa chiesa eresse 3o case per abitazioni e ospizio di nobili poveri. La chiesa era parrocchiale, collegiata,ed una delle 22 filiali di s. Pietro, fìuchè chiusa nel 18 1 o, indi convertita in magazzino di tavole, nel i832 fu demolita. Leggo nel cav. Cicogna, che impiegò 2g5 pagine per illustrarne l’iscrizioni, che 7 altari decoravano questa chiesa; che il ss. Crocefisso ivi venerato si trasportò in ss. Gio. e Paolo, e le reliquie de’ss. Auastasio e Gerardo Sagredo si venerano nella chiesa di s. Francesco della Vigna ; e ch’era adorna di pregiate opere di pittura, alcune delle quali furono testé vendute all’iacanto. 7. S. Maria Formosa sorge sul campo del suo nome, una dell’edificate, giusta la tradizione, per ingiunzione di s. Magno vescovo d’Opitergio, in onore della Madre di Dio, a seconda della prescrizione ricevutane da essa in visione, precisandogli il sito mediante candidissima nuvoletta. Quindi il Santo coll’ aiuto degli abitanti di Rialto, e massime della famiglia Tribuno, iunalzò l’edilìzio sotto il titolo della Purificazione di Maria Vergine, e fu la chiesa detta Formosa dalla vaga forma con cui la Madonna si mostrò al s. Prelato. E' certo che questa gode il vanto d’essere lai."chiesa