a8o lodala, è di pietra d’islria. La chiesa, benché mollo semplice , ha fatto molto onore al Sansovino; 11011 fu però eseguita la cupola, nè la facciata da lui disegnale. Contiene 17 cappelle e altrettanti altari.Nell." altare è bell’opera di G. del Salviali, il Rallista con altri Santi. Nella 2.3 coppella il quadro con Maria Vergine iieH’atto di ricevere l’annunzio è dipinto sì amoroso del Pennacchi,che non farebbe torlo allo stesso suo maestro G. Gellino. Nella 3.* cappella è del Palma giovine la saporita tavola colla B. Vergine e Sunti: nella 4-a è celebralo lavoro di Paolo il Cristo risorto: nella 5.” è del Franco il Battesimo di Cristo, opera istoriata. 11 Monlemezzano fece il s. Marco, sotto il pulpito, e Maria Assunta, al di sopra. Nel nobilissimo altare a fianco della porla lalerale, è lavoro studiatissimo e diligente in ogni sua parte, di fr. Francesco da Negroponte zoccolante, la tavola con Maria che adora il Bambino. Nel coro i quadri colla Manna e Melchisedech sono due dipinti di M. Parrasio. La cappella Giustiniani, a lato della sagrestia, sullo stile de’ Lombardi, non ha luogo in Venezia, il quale 1’ adegui per copia ili sculture bellissime, di varia epoca e vari maestri de’ bei tempi. Nella grandiosa sagrestia vi è in 3 comparti altro dipinto diligentissimo di Jacobello del Fiore, e negli altri due altari, un dipinto ad olio sulla parete di Paolo, con la Vergine ed alcuni Santi, e la pala di G. Angeli,con la Vergine immacolatamente Concella,Nella cappella Sonia vi è un qua-dretlocolla B. Vergine, ^Santi e il divoto Jacopo Delfino, che lo fece condurre nel i5o7 da Gio. Bellino, Alla grazia sì propria dell’autore aggiunge la grandezza di Giorgione e la verità Tizianesca. Nel sito oscuio ove è posto, non si gode. Sul-1’ altro pulpito la bellissima figura del Salvatore è di G. da Santacroce, di cui si reputa eziandio il grandioso quadro sottoposto col martirio di s. Lorenzo. Nella 1.“ cappella è pregiatissimo lavoro di Pao- lo, Maria Vergine sopra piedistallo, con Santi: nella 2/ è de’più vigorosi lavori di G. del Sa 1 viali, che vi fece eziandio i dipinti a fresco, la tavola colla B. Vergine e i ss. Bernardo e Antonio abbali: la 3.“ si architetto dal Temanza, e reca il simulacro di s. Gerardo Sagredo, scolpito da A. Cominelli ; nella 4-a le sculture sono del Vittoria: nell’ultima idnegelli di bronzo li eseguì Tiziano Aspetti, e gli affreschi sono del Franco e del Zucca-ro. La tavola dipinta ad olio sul marmo da Federico Zuccari, fu sostituita, perchè guasta, dalla stupenda copia che ne fece di essa il vivente prof, di pittura M. Grigoletli. Aggiungerò : su’pili dell’acqua sanla sono due statue in bronzo del Vittoria. 1 due monumenti grandiosi della coppella maggiore sembrano opera dello Scimozzi. Li fece erigere il doge Andrea Grilli, uno perse, l’altro per l’avo Tria-duno. Altri monumenti sepolcrali sono quelli del doge Alvise Coniarmi,del doge Francesco Contarmi, del patriarca di Aquileia Ermolao Barbaro, di Domenico Trevisan padre del doge Marc’Anto-nio eh’è sepolto in mezzo della chiesa, il cui cenolafio è sulla porta che condii-cealla sagrestia,deldoge Nicolò Sagredo, e del patriarca Alvise Sagredo che hanno cenotafii nella cappella di s. Gerardo, olire altri illustri. Noterò,che decapitato il traditore conte Carmagnola, di cui nel § XIX, dogado 65.°, il corpo fu portato 111 questa chiesa, ma saputosi che lo sciagurato eresi lasciato a’ Frat i, ivi fu trasportato e sepolto ,finché venne traslato a Milano. Però il pennone di zendado del Carmagnola, non fu dato a’ Frari, ma a’ religiosi di s. Francesco della Vigna, distruggendosene prima 1’ immagine. Le Fabbriche di Venezia del discorso tempio ci diedero 5 tavole, illustrate artisticamente dal eh. Giannanto-nio Selva, il quale tra le altre cose rilevò, che se nel centro della crocerà si fosse e-retla la cupola giudiziosamente ideala dal Sansovino, comesi vede nella medaglia,