700 gregnzione, con bolla direi la ni Hai ho, c poi concesse a’ canonici I’ uso dell’ubi-to paonazzo. Fiorirono talmente in virtù, die Padova e altre città del veneto gl’invitarono a fondar monasteri, ricevendo in detta città quello di s. Gio. Decollalo. Nel i4o8 Gregorio XII creò cardinali i nipoti Correre Coiululmiero, il quale avea già rinunziato alla sua congregazione il priorato di s. Antonino di Vicenza, dichiarandone priore s. Lorenzo Giustiniani. Intanto Gregorio XII dichiarò Lodovico Barbo abbate commendatario di s. Giustina di Padova, ove con tal fervore intraprese la riforma del monastero,che Io vide divenire capo del-l’illustre congregazione de’benedettini di s. Giustina di Padova, poi unita alla Cassinesc. Vacata, per la [mi tenza del Barbo da s. Giorgio, la carica di priore,i canonici elessero a’9 settembre 1409 s. Lorenzo Giustiniani. Sotto la sua direzione dilatatasi la congregazione anche in Bologna e Verona, nel 14^4 fu eletto n 1.“ rettore generale con residenza in s. Gioigio, confermato 8 volte. Divenuto nel (4 31 il Cardinal Coudulmiero Eugenio IV, approvò e ampliò i privilegi della sua congregazione, e le unì il priorato di s. Margherita di Polverara e di s. Maria d’ Ispida. Di più contribuì alla rifabbrica del monastero e della chiesa di s. Giorgio ¡11 Alga, terminandosi la chiesa nel 1458, grande bensì, ma senza abbellì metili ; i pregi spirituali consistendo nelle reliquie della ss. Croce, una ss. Spina, della Tonaca iticonsulile del Signore, e d’ un piede del titolare s. Giorgio. Nuovi accrescimenti ricevè la congregazione nel 1437 col monastero di s. Pietro di Brescia, uel 1 462 col monastero già discorso di s. Cristoforo ossia della Madonna dell’Orlo, nel 1468 col monastero di s. Salvatore in Lauro di Roma, ove poi fu trasferito il corpo d’Eugenio IV, e nel i486 con quello di s. Rocco di Vi--cenzn. Morendo il Cardinal Correr ¡11 s. Gio. Decollato di Padova, ordinò cbe il suo corpo si seppellisse in s. Giorgio, e nel suo deposito fu inciso il (itolo di fondatore della congregazione. Per confon datori sono riconosciuti il cugino Eugenio IV, e s. Lorenzo Giustiniani che divenne patriarca di Venezia. Con (ali perdile s’ intiepidì il fervore ile’ canonici, onde Paolo li Barbo, nipote d’Eugenio IV e di Lodovico Barbo, nel i47° lie curò la riforma e lo splendore. Ripristinata P osservanza, nel 1 496 ebbe il monastero di s. Giovanni di Rimini; indi nel 1456 Maíllo Contarmi, e nel i5o8 Alvise Coniarmi, canonici di s. Giorgio, furono innalzati al patriarcato di Venezia. I canonici secolari progredendo senza legame di voli a servir Dioe la Chiesa, glieli prescrisse s. Pio V nel i568 colla disciplina regolare co’vincoli di Canonici regolari.poi furono imposti dnClemen-te Vili, che chiamò la congregazione Az zurrina oCelestina,perchè come dissi al loro articolo cogli scrittori de’ medesimi, vestivano una tonaca di color celeste o azzurra. Secondo il corso delle cose umane, raflreddnronsi 1’ antiche virtù, P amore alla solitudine e allo «ludio, I’ osservanza delle regole. Perciò, comedi sopra narrai, ed in alti i luoghi, Clemente IXnel 1668 soppresse la congregazione di s. Giorgio in Alga,applicandone i beni alla lepub-blicn contro il perpetuo nemico comune della cristianità, il (ureo. La Chiesa dis. Salvatore in Lauro di Roma, col monastero, fu da(a alla nazione del Piceno o Marca ( mancando di facciala la vasta e maestosa chiesa, e restando perciò rustico il suo prospetto esterno, con gran piacere vedo che si è cominciato a incrostarlo di belli travertini; e dice VEptacordo Romano del 1857 a p. 106, e del i858 a p. i, che riuscirà delinéalo in ragionate proporzioni econ carattere corrispondente alla grandezza del tempio, per la bravura dell’architetto romano Guglielmet- li. Così viene fìnalmenle riparato ¡ill’in-decorosa trascuranza di secoli). Perchè poi il mounstero e la chiesa di s. Giorgio