— 105 — I rifornimenti « arnw Ma i progressi bellici della Jugoslavia sono anchc più che notevoli nell’aspetto qualitativo e nel campo degli armamenti che in un esercito moderno rappresentano, si sa, la parte essenziale: carri armati, autocannoni, autoblindomitragliatrici, lan-ciagas, ecc. Mancavano le mitragliatrici ed ora a tutti i battaglioni di fanteria è stata aggiunta già una compagnia di mitragliatrici pesanti. Mancavano le artiglierie — e le poche esistenti apparivano più che antiquate — ed oggi l’esercito jugoslavo dispone già di modernissimi tipi di artiglieria motorizzata, tra i quali segnaliamo i calibri da 280 e da 240 — questi ultimi montati su carrelli ferroviari — i 155 Schneider a traino meccanico, i modernissimi 105 Schneider ed i 150 Skoda. Schnei-der e Skoda: grandi fabbriche d’armi di Francia e di Cecoslovacchia. E i loro giornali, confusi nella politica, non sono gli ultimi a denunciare i pericoli italiani contro i quali bisogna prepararsi... I rifornimenti di armi arrivati in Jugoslavia dalla Francia e dalla Cecoslovacchia — via mare, soprarutto ai porti adria-tici, o via Danubio o per ferrovia attraverso la Svizzera e l’Austria se provenienti dalla Francia e attraverso l’Austria e la Romania se provenienti dalla Cecoslovacchia — sono stati in verità vari e rilevanti. Ne possiamo dare una elencazione, certo non completa, che arriva fino al 1.0 gennaio 1931. Fino a questa data la Jugoslavia ha ricevuto d’oltre confine 795 mila fucili, 5500 fucili-mitragliatrici o mitragliatrici leggere, 4000 mitragliatrici pesanti, 1380 pezzi di artiglieria di calibro diverso, 1000 autocarri, 200 trattrici, 20 autoblindate, 78 carri armati, 400 apparecchi di aviazione, 25.340 casse di cottura. 638 forni someggiabili. In queste cifre espressive non sono compresi gli ingenti quantitativi di materiale bellico giunti dal maggio 1930 — data