Ire al genio marittimo per delineare sul suolo nella forma naturale d’ogni grandezza tutti i piani de’bastimenti da guerra che devonsi costruire. La sala de’mo-delli fu eseguita nel 1778 secondo l’idea del prof. Maffioletti: ¡più antichi modelli vennero depredali nel 1797 dall’invidia straniera. Fra’ rimasti sono da considerare il celebre galeone Vittore Fausto,nome del suo inventore; le navi Brillante, Sirena e Fama, impiegale nella guerra contro le reggenze barbaresche, sull’ultima delle quali mori il celebre Emo ; la nave Arpa d’ 80 cannoni, uno de’ più grossi legni da guerra costruiti ne’tempi veneziani; ed il Bucintoro fatto eseguire dalla solerzia del vice-ammiraglio marchese Paulucci, sulla descrizione che se ne avea del famoso naviglio omonimo. Nelle altre 4i denominate sale iV armi, esistonoarmi in gran copia per fornire 1’ armala, e in mezzo a queste furono regolarmente appese quelle d’ alcuni celebri guerrieri italiani, e varie altre di veneziani patrizi che si sono distinti in combattimenti navali. Fra’ monumenti primeggia e visi ammira il monumento bellissimo eretto dal senato ad Angelo E-me, ultimo rinomato grande ammiraglio della repubbl ica, scolpito dall’insigne Canova nel 1 794 hi Roma. Ha dirimpetto l’armaturad’Enrico IV re di Francia, da lui donata nel 16o3alla repubblica quando chiese d’ essere aggregatoal corpo de’ patrizi veneti, e qui trasportata dal palazzo ducale ; e d’intorno il monumento antico di Vittore Pisani, qui trasportato da s. Antonio di Castello. Altre aimi antiche sono quelle di Erasmo da Narni, detto Gattamelata, cioè un cavallo bardato cou l’armatura equestre di finissimo lavoro ; quelle credule di Aitila re degli unni, consistenti in elmo e celata di bronzo; quelle del doge Sebastiano Ziani, ossia lo scudo, la spada e 1’ elmo che diconsi a lui appartenuti, ed altri preziosissimi arredi e bandiere turche, prese da’ veneziani in battaglia. Fu poi 437 neh8i7 maggiormente decorata la sala principale del busto colossale in bronzo, opera del valente scultore Bartolomeo Ferrari, esprimente l’imperatore e re Francesco I, fondatore del regnoLonabar-do-Veneto. Monumenti tutti che attraggono l’universale curiosità, e che ricorderanno mai sempre la grandezza e la preziosità di questo rinomatissimo e glorioso stabilimento. Imperocché infinite sono le cose che contiene, tutte grandiose, ideate ed eseguite con magnificenza pari all’ardire dell’impresa, che fui." in tal genere in tutta Europa. Innumera.-bili pure sono le macchine, gli ordigni, i trovati ingegnosi, che in questi luoghi si ammirano, e che non cessano di moltiplicarsi dal vigile governo. Avendo il vice-ammiraglio, comandante superiore dell’i. r. marina da guerra, Amilcare Paulucci, annuito a’ voti del Zanotto, col fargli tener la pianta dell’Arsenale delineata per cura del più volte lodato ingegnere e direttore delle fabbriche civili e dell’i. r. marina Giovanni Casoni, per la 1volta cou ogni esattezza la pubblicò. Egli che in Venezia sua patria con vaste cognizioni sostiene colla robusta sua penna l’onore dell’arti belle, nelle Fabbriche di Venezia, propriamente non intese descrivere la storia dell’Arsenale, la diversità de’lavori che in esso si compiono, la copia delle cose pregevolissime che ancora vi si ammirano, potendosi tutto-ciò vedere nella Guida per l’ Arsenale di V enezia, ivi nel 1829 impressa dal-l’Antonelli, estesa con molta cura dall’en-comiato Casoui; il quale Zanotlo, infaticabile illustratore delle copiosissime patrie cose, dell’Arsenale inoltre ne trattò pure nell’opera Venezia e le sue Lagune. Volle limitarsi soltanto, colla scorta di essa , a dire alcunché nel dichiarare con ¡spiegazioni interessanti ii3i numeri, che nel disegno della pianta pose ad ogni locale. E’ impossibile che lo segua; appena ricaverò qua e là alcuna generica nozione, altre avendone intrecciate di 49