3g6 co, Studi storici delle Consorterie del-VArti edificatorie, già ricordati nel § XII, n. 18. Le Fabbriche di Venezia pubblicarono il disegno della porta d’ingresso all’oratorio di s. Giovanni Evan gelista, illustrata dal eh. Antonio Diedo. Ancorché non del tutto commendevole, egli dice, pure intende offrire un ulteriore saggio della sontuosità, non però scompagnata dal buon gusto, con cui i veneziani, e in ¡specie gl’istituti religiosi e le confraternite, hanno in ogni tempo data mano all’ erezione di grandiosi edilizi, e contribuito non meno allo splendore di Venezia che al perfezionamento dell’arsi patrie. Altri, meno animosi, non si sarebbero neppur sognati d’ accumulare tanta dovizia di marmi e di ornamenti in una semplice porta d’ingresso, quantunque il luogo, al quale introduce, meritasse un particolare riguardo. Profuso 1’ intaglio, non produce confusione, indizio evidente della semplicità con cui è concetta l’opera, la quale consiste in 3 intercolunni, o comparti a pilastrate corintie: quello di mezzo si distingue per l’uscio che dà ingresso alla corte, e per l’arcuato magnifico finimento che corona la descritta porzione. I due laterali abbracciano ne’ campi due ricche finestre. L’opera fatta nel 14-81 a spese del sodalizio è di Pietro Lombardo aiutato da’figli, come fu provato ora nella 3.a edizione dell’opera detta delle Fabbriche, impressa dall’Antonelli, con aggiunte di tavole e di testo, per cura del eli. Zanotto. 3. Scuola grande di s. Maria della Misericordia : nel § IX, n.i la descrissi. 4- Scuola grande di s. Marco : nel § XII, n. 13 ne trattai. 5. Scuola grande di s. Rocco. Apprendo dal Corner, che riconosciuta nel famoso concilio di Costanza, adunato nel <414> con festevole pompa la venerazione del glorioso s. Rocco, e sperimentata efficace presso Dio l’invocala sua intercessione contro i pericoli terribili delle funeste pestilenze, molte città d’Italia con pubbliche dimostrazioni di religioso ossequio procurarono di meritarsi il suo valido patrocinio, erigendo a di lui onore altari e chiese, e istituendo confraternite che promuovessero il di lui culto. Una di queste fu fondata in Venezia, che umilmente nata, divenne poi celebratissima per copia d’ entrate, magnificenza di fabbriche, sontuosità di suppellettili, molti e rari dipinti, e per collezione preziosissima di ss. Pieliquie. Venne eretta nella chiesa parrocchiale di s. Giuliano, ove radunatesi alcune divote persone l’incominciarono con licenza ottenuta a’ 10 giugno 1478 dal consiglio de’Die-ci, sotto l’invocazione di s. Rocco, po-tendovisi allora ascrivere persone di qualunque sesso e condizione. Da sì tenui priucipii ebbe origine l’illustre scuola, poi annoverata fra le grandi di Venezia, di cui formò uno de’principali ornameli -ti. In pochi giorni tanto rapido ne fu 1’ incremento, che il sodalizio a’ 3o novembre impetrò dal concilio de Dieci la licenza di poter incedere in numero di 100 fratelli e sotto l’adorabile insegna del Crocefisso alle sue divozioni, ed alla sepoltura de’confratelli coll’abito proprio e le discipline, però in guisa che restando i fratelli col volto scoperto, qùe’ soli potessero coprirsi la faccia col cappuccio, che nudi gli omeri fLigelIavansi a sangue per mitigare lo sdegno divino irritato da’peccati del popolo. Percibía scuola venne dichiarata del numero delle disciplinarie, poi chiamate Scuole grandi. Mentre dunquecon esercizi così esemplari di cristiana penitenza si conciliava questa pia adunanza I’ amore e l’ammirazione della città, uu’altra confraternita che sotto il titolo di s. Rocco era stata precedentemente fondata nella chiesa di s. Maria Gloriosa de’Frari, ricercò e ottenne d’ unirsi, e formare un sol corpo con questa istituita nella chiesa di s. Giuliano, a cui concesse nel 1480 il consiglio de’ Dieci l’autorizzazione di po-