i3o per protettrice de’ viaggi marittimi, fece godere a molti che l’invocarono nelle tempeste, il valore della celeste sua protezione. Collocato dunque dal Bora il coipo della s. Vergine nella chiesa di s. Liberale sua parrocchia, che d’indi in poi chiamossi di s. Marina, come dissi, nel magnifico altare maggiore, col costante prodigio di mantenersi incorrotto e intero, senza umano artificio; però la mano sinistra separata dal braccio, coperta pur essa di carne e di pelle, non che un dito pollice della stessa mano, si custodivano in teche d’argento con iscrizioni greche esprimenti appartenere al corpo della pazientissima s. Marina vergine. Fu venerabile al popolo di Venezia il 17 luglio, solennità della santa, dopoché ivi ne fu trasferito il corpo (la chiesa greca onorandola a’ 16 agosto) ; ma più celebre ancor divenne nel i5i 2, per aver in tal giorno l’armi venete, nelle gravi angustie della guerra di Canibray, ricuperata l’importante città di Padovane di cui chiavi già in memoria deli.“acquisto ve-devansi appese in questa chiesa, vicino al deposito del doge Steno ivi sepolto (come era sepolto il doge Marcello, i monumenti de’quali si trasportarono in ss. Gio. e Paolo, nella distruzione di questa chiesa). Le quali chiavi si collocarono dopo la distruzione della chiesa in parola, nel chiostro dei seminano di s. M." della Salute. Riconoscendo il senato il rilevante ricupero per l’intercessione della santa decretò che il suo giorno natalizio dovesse essere per la città tutto festivo, e che il doge ac-conipaguato dal senato,e susseguito poi da ambo i cleri,dovesse portarsi annualmente alla sua chiesa in rendimento di grazie. Benchéfiu dal 121 3 s. Marina fosse divenuta principal protettrice di questa chiesa, uon mancò la venerazione dovuta all’antico titolare s. Liberale, nel cui nobile altare marmoreo si custodivano due sue coste, oltre le reliquie de’ss. Innocenti e altri santi. Nella chiesa di s. Malia Formosa, il corpo di s. Marina è visi- bile neH’urna ove giace. La pietà de’fe-deli abitanti ne’ dintorni della demolita chiesa di s. Marina, per divota memoria pose nel prospetto della succeduta abitazione la sua effigie con altarino, ed a’ 17 luglio ne celebra la festa coll’addobbo delle circostanti botteghe e finestre, e delle strade ancora, secondo il religioso veneziano costume. g. S. Leone IX e volgarmente s. Lio. Questo gran Papa si rese benemerito per aver nel concilio romano protetto il patriarcato di Grado, contro le pretese di Gotebaldo patriarca d’Aquileia, nel qual sinodo conferì al patriarca Domenico il pallio, e gli assoggettò i vescovi della Venezia e dell’ Istria, oltre la facoltà di farsi precedere dalla Croce inalberata, prerogativa che passò a’ successori, loro confermata dal Pontefice Innocenzo II, in uno all’altre prerogative ; e quanto alla Croce di potersi far precedere ovunque, tranne il) Roma e alla presenza del Sommo Pontefice. Recatosi s. Leone IX a Venezia, accolto con riverenza e amore dal doge e da’ cittadini, venerò nel sepolcro il corpo di s. Marco, e concesse alla sua basilica e ad altri pii luoghi indulgenze e privilegi ecclesiastici. Dopo la beata sua morte, avvenuta nel 1 o54, illustrato da Dio con miracoli, i veneziani memori de’beneficii ricevuti, eressero a suo onore o riedificarono una chiesa che vuoisi stata sagra as. Caterina vergine e martire, la cui effigie è nella tavola dell’aitar maggiore, oltre altre autorevoli memorie, che ne convalidano la tradizione.Prima era pure intitolata a s. Leone Magno. Apprendo dallo Stato personale che fu rifabbricata nell 100. Minacciando rovina, neli520 si rinnovò da’foudamenti e ridusse all’attuale suo stato, con pie limosine, ed a’22 settembre . 161 g la consagrò l’arcivescovo di Zara Luca Stella. Vi si venera il corpo di s. Faustina martire, con altre insigni reliquie di ss. Martiri tratti da’ cimiteli di Roma. Era parroc-