a44 chiamava con fervida iperbole , la sola degna degli uomini) soggetti già prestabiliti, entro a lunette disposte ia rispondenza agli archi del portico terreno palladiano, nel cortile dello stabilimento. Il consiglio accademico quindi con molto senno statuì, 7 essendo gli spazii i quali potevano essere destinati a tali lunette, dovessero gli allievi risultati da’concorsi più idonei all’uopo, rappresentare successivamente d’ anno in anno , entro a quelle, i principali fatti che servissero a manifestare lo splendore dell’antica arte veneta. L’argomento scelto pel i.° si volle allusivo al fiorire di jquella mirabile scultura e architettura, di cui è insigne esempio il palazzo ducale. Il 2.0 tema fu la scoperta fatta da Gio. Bellino, nel nuovo metodo di dipingere d’Antonello da Messina, ossia il mescolare a’colon l’o- lio di linseme, di che ragionai nel voi. LIII, p. 3o3 , e mi pare anche altrove. Ambo gli argomenti furono benissimo e-seguiti. Si dice inoltre essersi allogato il busto di Gio. Bellino, ch’ebbe la doppia gloria di portare ad altissimo segno la veneta scuola e di educare il colosso della medesima, Tiziano; busto da porsi in cospicuo sito dell’ accademia, quasi pietra angolare d’un Pantheon di grandi artisti veneti, il quale in nessun luogo meglio che ne! sagrano dell’arti venete do-vea schiudersi. L’accademia pubblica i suoi atti annualmente conquesto titolo: Atti dell’I. R. Accademia di Belle Arti in Venezia per l’anno 1856, Venezia i856 tipografia Antonelli. Lo rilevo dalla Cronaca di Milano del 1 85^, disp. i.“, che ne dà la contezza, encomiando lo zelo e l’intelligenza dell’ accademia pure ne’ suoi atti. La medesima nella disp. i6.a di detto anno ragionando della distribuzione de’ premi dell’ accademia, esegui ta a’9 agostocolla consueta pompa e l’intervento delle supreme autorità locali, e colla lettura di due discorsi analoghi, uno del segretario marchese Pietro Estense Selvatico, 1’ altro del professore di paleo- grafia Cesare Foucard. Il i.° fece soggetto delle sue parole :La necessità di rendere il disegno elemento fondamentale di educazione. Il 2.0 lumeggiò le vicende della veneta miniatura. D’ ambedue i dotti discorsi la Cronaca riporta un chiaro sunto, e da questo ne trarrò alquante parole che dirò nel § XVI, n. g in fine. Dal giorno in cui segue la premiazione, ha luogo l’esposizione annuale pegli oggetti di belle arti e dura per tutto il mese. In pari tempo si pubblica l’Elenco degli alunni'premiati pe’ lavori eseguiti duratile l’anno scolastico 1856-57 M dì 9 aSosto 1857 nell’I.R. Accademia di Belle Arti in Venezia, tipografia editrice Antonelli 1857. Trovo più opportuno di riferire nel n. 2 del § XV, ragionando della pubblica i-struzione in Venezia, l’imperiale rescritto de’23 luglio del corrente annoi 858, sulla conversione delle accademie di Veue-zia e di Milano in sezioni degl'istituti di scienze, lettere ed arti, ivi eretti. Nel pubblicare il sovrano benefico rescritto la Gazzetta di Milano,ri portato dal n. 17 2 del Giornale di Roma del i858, frale altre cose disse. » Di grande importanza alla futura floridezza delle arti in Italia è la trasformazione delle accademie de’due istituti. A questi, pertanto, è commesso l’onorevole compito d’operare siccome un areopago delle arti, lasciando però, come in antico, quando la gloria