4 * 4 cadernia e sulla destra sorge il palazzo Giustiniani Lolin architettato da Longhena, soggiorno già del medico illustre e letterato Francesco Aglietti, ed ove formò una raccolta d’elette stampe antiche e moderne, d’originali disegni d’insigni maestri, e di libri ben a lui convenienti. Dello stesso Longhena è il palazzo Rezzonico di gran mole, colla facciata in 3 ordini, l’ultimo aggiunto dall’altro architetto Giorgio Massari. Questo edi-fìzio s’incontra alla sinistra subito dopo il Palazzo Contarmi dagli Scrigni, a’ ss. Gervasio eProtasio,chesi tiene architettato dalloScamozziin3ordini anchequesto, rustico, ionico, corintio, edilìzio di molta eleganza, di forma ben composta e regolare. Le Fabbriche di Venezia ne pubblicarono il prospetto, colle dichiarazioni del Diedo, cioè che la maestà e l'eleganza vi spiccano egualmente. Il pianterreno offre cert’aria di singolarità che lo toglie dal comune e v’imprime un misto di leggiadria e robustezza. Pegli altri pregi che descrive, conclude che questo palazzo non solo può sostenere il confronto de’ tanti bellissimi che si specchiano in que-st’acque, ma ha ancora un giusto diritto alla primazia. Il palazzo Grassi, ora del barone de’Sina, alla destra, presso s. Samuele,è disegno delMassari.Fu compreso anche questo nella terza edizione della più volte citata opera delle Venete Fabbriche, in due tavole, illustrate dal eh. Zanotto. CoWaNuovissima Guida di questi aggiungerò. In tre ordini, rustico, ionico e corintio, è grandioso nelle proporzioni, non che magnifico. L’interno vestibolo è maestoso per colonne, per pogginoli, ed altri ornamenti nobilissimi. La scala presenta una scena incantevole, per ogni maniera di ornamenti figurati ed ornamentali, con pitture e sculture. La distribuzione de’ piani, il lusso de’fre-gi e lo sfarzo de’ materiali, spirano da ogni parte magnificenza. Viene poi dalla stessa parte il palazzo Moro-Lin, architettura di Sebastiano Mazzoni fiorenti- no, colla facciata in 4 ordini. Prospettano a questi, 2 palazzi d’architettura del medio evo spettanti alla famiglia Giustiniani, e vi fa seguito il Palazzo Fosca-/•/.Tale edilìzio di sterminata mole, grandioso e di architettura detta tedesca, fu molto slimato e lodato dallo storico Sansovino con tale qualifica. Eretto sul declinar del secolo XV, sembra opera di Mastro Bartolomeo, ed in esso soleva la repubblica veneta albergare i sovrani che visitavano la città. Imperocché situato nel cantonale del rio di s. Pantaleone, scuopre nello svolgere del Canal grande, dalla sinistra (ìnoaRialto, dalla destra fino alla Carità. Laonde per la sua singolarità di posizione nel i5y4 fu scelto per così rara e nobil veduta a condegna abitazione del re di Francia Enrico III. Le Fabbriche di Veneziana presentano la facciala, colla descrizione del celebre Cicognara. Lo dice magnifico e già de’Giustiniani, da’quali nel 14^8 l’acquistò il senato, che ne fece dono al marchese di Mantova; ma ritornato alla signoria, questa lo vendè al principe Fo-scari. Nota, che la bellezza del luogo ove è posto, e la grandiosità della mole lo costituirono fra’ più insigni di Venezia; e lo sarebbe forse ancora per alcuni secoli, se, nido a’gufi e alle notturne strigi e vuoto d’ abitatori, non fosse esposto a crollare più per abbandono che per vetustà. L’ aggiunto 3.° ordine nobile, lo fa superbamente torreggiare sull’ altre fabbriche circostanti, per maestose che sieno. Si deve al Foscari, perchè non paresse più della casaGiustiniani, della quale sono i ricordati vicini suoi palazzi consimili nello stile, però più bassi d’un ordine, com’era questo. Il Cicognara impugnò 1’ abusivo nome di gotico o tedesco dato a tutti gli edifìzi di vecchia data, il cui stile non sia greco o romano. Sostiene che in Venezia appena mollo tardi trapelò il gusto tedesco, dopoché era slato diffuso per tutta I’ Italia più nordica: ivi essere lutto di gusto orien-