fecondo e granile, ad onta ite’rimarchi di confusionee di troppa simmetria.11 fregio all’intorno ha ritratti di dogi di J. Tintorelto. Ed era grande lezione,che ove do-veasi trovare il ritratto del doge Falier, si leggesse invece: Locus Marini Falethri decapitati prò criminibus. Il magnifico soffitto è tesoro di dipinti, in 3 comparti di quadri. 1 due ottagoni, vicini alle porte, colla presa di Smirne e di Scutari, sono opere stupende di Paolo, che mostrò soprattutto il grande ingegno, unitoapa-ri spirilo,nell’ovale di mezzo con Venezia fra le nubi in lutto lo aspetto di sua dignità. I due seguenti co’veneli vincitori sì del duca ili Ferrara, al quale bruciano alcune torri, sì del duca Filippo M.a Visconti, già valicato il Po, sono di F. Bassano. J. Tintorelto ivi dipinse Vittorio Soranzo che vince il principe d’ Este, e Stefano Contarmi vincitore sul lago di Garda. Inoltre Tintorelto dipinse nel mezzo il quadro quadrilungo con Venezia fra deilà, e il doge Da Ponle con senatori,il quale riceve vassallaggio dalle città. Nell’ ultimo ovato il Palma giovine rappresentò Venezia tra le Virtìt : bell’opera che mostra il grande studio che il pillole ha fatto del vero. Tacendo de’chiaroscuri con fatti illustri di veneti, che l’osservare è fatica, si alzi 1’ occhio a 6 quadri a’ lati del grande ottagono. Ne'due primi Tin-toretto rappresentò gli aragonesi vinti da Jacopo Marcello, e BresciadifesadaFran-cesco Barbaro: ne’ due seguenti F. Bassano espresse la rotta che il Cornaro e Bartolomeo d’ Alviano diedero agli alemanni, e quella che il Barbaro ed il Carmagnola diedero al Visconti: i due estre-mi sono del Palma giovine; l’uno con Padova accortarneute acquistata dal Gritti e dal Dieilo: l’altro colla presa ili Cremona, fatta dal Bembo; pittura ripiena di genio e magistero. — Per un andito, decorato dal busto deH’imperatoreFran-cesco I, e dalle stampe colle battaglie di Le Bruii, il cui soffitto in 3 compar- ii è del Ballini, si passa alla Sala dello x9 Scrutinio, dove il senato eleggeva ad alcuni uffizi, sala aggiunta anni addietro alla biblioteca. Alla destra il Vicentino dipinse, sì Venezia stretta d’ assedio da Pipino re d’Italia, sì questo sconfitto nel Canale Orfano: Peranda , il califfo d’Egitto fugato; l’Aliense, Tiro superata; Marco Vecellio, il re di Sicilia Ruggero vinto da’veneziani. Nel prospetto, il Palma giovine offerse il Giudizio finale, opera lodata pel disegno e forza e modo di colorire, forse un po’troppo affastellala. Le superiori figure de’Profeti sono del Vicentino. Alla parie sinistra Tintorelto rappresentò la presa di Zara, con sì ricca fantasia che qui lo diresti l’Ariosto della pittura ; dopo la finestra è la vittoria alle Curzolari, opera di grande effetto. Il Bellotto, la demolizione di Margarilino;e il Liberi, la vittoria a’Dai danelli. La facciata della porta è un monumento al doge Morosini il Peloponnesiaco. I dipinti allegorici sono della miglior maniera del Lazzarini. Nel fregio viene continuata la serie de’dogi con ritratti di vari pennelli. Il soflitlo, nel comparto di mezzo, incominciando dalla porta, offre i pisani rotti da’veneti a Rodi, opera del Vicentino: seguono i genovesi vinti ad Acri, del Montemezzano; la vittoria del Gradenigo e del Dandolo a Trapani, del Ballini; Calfa conquistata dal Soranzo, di Giulio dal Moro; Padova presa di notte, di F. Bassano. Le Virtùed i fregi sonodi buoni pennelli, ma l’occhio si stancherebbe volendoli osservare partitamente. — Nella Stanza del bibliotecario della Marciana il moderno soffitto è condotto con ogni splendore di ricchezza, e vi si collocò una degna opera di Paolo con l’Adorazione de’ Magi. — La Sala dello Scudo è così detta poiché in nobile scudo avea-vi lo stemma del doge che viveva. E coperta di graudi carte geografiche, le quali rammentano i paesi che i veneti o scopersero o visitarono lontanissimi.Queste carte furono lavorate nel passato secolo dall’ab. Griselini, il quale vi ten- 4