ag6 golare Venezia. La chiesa di s. Maria del-1’Orto è attualmente (anno i858) in grande ristauro; e le pitture migliori furono frattanto trasportate nell’ accademia delle belle arti, 3q. Agostiniane o Giro lamine di s. Girolamo. Dernarda Dotto e Girolama Lero monache agostiniane di s. Maria degli Angeli di Murano, verso ili 340 si portarono aTreviso per fondar nel suburbano un monastero sotto l'invocazione di s. Girolamodottoredella Chieda e colla regola di s. Agostino da loro professata, colle osservanze da s. Girolamo i-stituite per s. Eustochia vergine in Betlemme. Sopraggiunta l’aspra guerra di Luigi I re d’Ungheria, collegato «/Carrara di Padova, contro la repubblica veneta, la badessaBernarda con altre 7 monache si ricovrii tono in Venezia nel 1364, in una casa a s. Vitale, seguendo vita mo-na-.tica. Ammirandole Giovanni Conta-lini, ed ispirato a ridurle in uuchiostro, comprò alcune case con vasto spazio di terreno nel sestiere di Canalregio, nella parrocchia de’ss. Ennagoni e Fortunato, tutto loro cedendo nel 13y 1, a riserva d’una parte del terreno per formarsi il cimiteno a gratuita sepoltura de’ poveri. Nel 1375 il vescovo concesse facoltà per l’erezione della chiesa e monastero, e per l’elezione della badessa, riservandosene l’investitura, col censo d’una libbra d’incenso,di due aranci e di due fiaschi di vino. La 1/ fu Bernardi! Dotto, cui nel i382 successe Girolama Lero, Volendo le monache innalzar più magnifica chiesa, ricorsero alle limosiue de’ fedeli, eccitati dall'indulgente di Martino V, ed Eugenio IV, il quale per l’amplia-zione dell'angusto monastero, gli concesse il rovinoso priorato di s. Andrea dell’isola d'Ammianonel 1436. A questo benefizio successe nel 1456 l’incendio che distrusse il monastero di s. Girolamo,e per le riparazioni somministrò 1000 ducati il senato. Per tal disgrazia l’esemplari religiose continuando a vivere nelle risteet- tezze, nella metà del secolo XVÍ, a loro ristoro,con unione al monastero,passarono le monache del già famoso monastero dis. Adriano dell’isola di Coslanziaco, abbandonato per I’ intemperie dell’aria e pe' serpenti che l’infestavano persino nelle celle, con approvazione di Paolo 111 del 1 549- Le monache colle loro suppellettili e rendite portarono nella chiesa di s. Girolamo le loro ss. Reliquie, leqna- li miseramente perirono nell’incendio ile’ 2q settembre 1705, che arse la chiesa coll’altre sue cospicue reliquie che l’arricchivano, ed erano ; la testa di s. Atanasio patriarca d Alessandria, parte del corpo di s. Spiridione o meglio s. Siri-dione, la mano e un braccio di s. Maria Cleofe, un piede di s. Pietro vescovo Alessandrino, il capo di s. Eufemia e diverse ossa di ss. Martiri. Di questa deplorabile perdita non poteronsi raccogliere che le venerabili ceneri riunite in diversi vasi. Commossa la città da tanta disgrazia e dalla desolazione delle monache, la pietà de’veneziani accorse a rinnovar la chiesa in forma più magnifica, indi consagrata nel 1751 dal patriarca Foscavi. Per i in memorabile e fondata tradizione, dice il Corner, fra’recinti di questo monastero fu depositato il corpo del b.PietroGam-bacorta da Pisa fondatore de’ Giro lamini eremiti (articolo che perciò può leggersi), per essere morto nel vicino ospizio di s. Giobbe fondato dal sullodato Contarmi e da questi lasciato alla propria figlia Lucia, la quale prima l’avea dato al b. Pietro, ma partiti poi i suoi religiosi per ragionevoli cause, allora coll’oratorio lo custodiva il buon sacerdote Filippo. Portatosi a Venezia il beatoperaf-fari di sua congregazione,che vi possedeva il convento e la chiesa di s. Sebastiano, per le ristrette abitazioni de’suoi religiosi preferì di convivere col suo amico prete Filippo, e per essere vicino alla chiesa di s. Girolamo suo protettore, ed ivi morendo fu tumulato nella medesima o ne’suui recinti. Di poi tutte le