spol laii. Fu esaudito pienamente, e pel riordinamento del Tesoro molte furono le cure del benemerito mg.' can. ca». Moschini, onde ricomparve alla pubblica vista. 11 Zanoito pieno d’indignazione patria con gravi parole deplora le peripezie e le rapine a cui soggiacque il Tesoro, allorché si spense quella repubblica, che generosa mente Faumentavae gelosamente lo custodiva. Con ragione chiama luttuosa storia quella che narra i repubblicani francesi sacrilegamente depredarlo in uno a’ templi tutti. Nondimeno sleso un deuso velo sul lagri-ntevole passato, si consola, che con provvida mano si posero in luce e si deterse- lo (poi eziandio per l’assidua cura del-P attuale sagrisla primario don Antonio Pasini) i resti di sì ricca e veneranda raccolta, lasciata per lunga età giacere inonorata e solitaria. A parlare intanto del luogo, ove conservasi, comincia dal dire, che nel i53o, come si ha dall’ iscrizione di fronte alla porta d’ingresso, fu con ogni cura 1’edifizio del Tesoro restaurato e nella forma attuale ridotto, per opera de’procuratori di s. Marco e del doge Andrea Gì itti. Eutrati per l’indicata porta, giungesi a un vestibolo che alla destra mette nella stanza ove sono dispostele preziosità d’arte, come i vasi, le croci, i candelabri, gli smalti, la rosa d’oro, il pastoraleec.,ed alla sinistra conduce nel Sacrario, in cui sono riposte le ss. Reliquie. Nel vestibolo, oltre la notata iscrizione, vedesi superiormente alla medesima un bassorilievo in 3 pezzi di marmo esprimente la Vergine col divin Figlio, ed a’iati iss. Pietro, Marco, Caterina ed Orsola con epigrafe che ricorda I’ anno i4g4. Fu qui trasferito dalla Sotto-Confessione, ed è precisamente la sudde-scritta scultura che ornava l’altare della confraternita de’Mascoli. 11 luogo a destra, d’ umido e oscuro ch’era, venne per cura della benemerita fabbriceria e della commissione artistica, illuminato mediante un’apertura dall’alto,e per nuo- va finestra che corrisponde alla cappella del Battislerio, si ponno vedere le molte preziosità disposte bellamente in un grande armadio collocalo di froule alla medesima. Vedonsi pure due iscrizioni che rammentano lecure prese in diversi tempi da’ procuratori di s. Marco per questo Tesoro. Nel luogo a sinistra dell’atrio è disposta una piccola elegante cappella, e-retta neli53o, nel cui altare e ne’nicchi aperti nelle pareti si custodiscono molte preziose Reliquie. Sull’altare vi sono due antichissimi bassorilievi, uno colla missione degli Apostoli, e I’ altro colla Vergine fra due Angeli ei 4 fiumi dell’Eden. Detto dell’edificio, per mezzo del Zanot-to in breve enumererò prima gli oggetti d’arte e poi le ss. Reliquie, onde dare una semplice idea del Tesoro di s. Marco. — Oggetti custoditi nel Tesoro. —• Quadro in musaico esprimente s. Girolamo, di G. A. Bianchini, da lui eseguito in competenza di F. Zuccato, B. Bozza e D. Bianchini. Il i.° premio 1’ottenne Zuccato, il 2.° G. A. Bianchini, il 3.” Bozza, 1’ ultimo D. Bianchini. L’opera del i.° fu donata dalla repubblica al duca di Savoia, quella del 2.° è la presente, e quelle degli ultimi due furono collocate nella sagrestia. Due candelabri d’argento dorato, preziosi per lavoro d’intaglio, a nicchie, a guglie, a statuette, a trafori, del peso di •j20 oncie,dono del doge CristoforoMoro. Croce d’argento dorato, con parte centrale di cristallo di monte, e due Crocefissi uno per parte, ornata di pietre preziose; opera deli483 di Jacopo di Filippo. Due candelabri di cristallo di rocca di g pezzi ciascuno, lavorati a goccia,con base triangolare d’argento niellatoe smaltato. Due candelabri formali da due gran pezzi di cristallo di rocca per ciascuno, con ornati d’ argento cesellalo. Tavoletta o quadro d’ argento cesellato a vari ornamenti nel contorno, con un bassorilievo nel mezzo, che figura il Padre Eterno, e negli angoli i simboli degli Evangelisti. Altra tavoletta coperta d’argeulo dorato, con so-