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strina, edali83o al 1842 più (li 4 m‘' Jioni <ii lire in lavori di fortificazioni per difendere Venezia contro attacchi del nemico dalla parte del mare. Ma il governo non rivolse i suoi sguardi soltanto alla comunicazione di Venezia col mare. Venezia, la sposa del mare dovea porgere l’altra mano al continente, in vincolo più prossimo d’amicizia; e sulla estesa Laguna si schierarono eleganti archi d’ un ponte gigantesco, sul quale ora fischia la locomotiva per abbreviare lo spazio che separa I’ antica città de’ dogi dalle sue sorelle della terraferma. Soltanto coll’intima unione di questi due elementi, il marittimo ed il continentale, dell’attività commerciale marittima di Venezia, che risorgerà , colla vita industriale del continente, si può aspettare una nuova vita rigogliosa , grandi risultati di sviluppo. La costruzione della strada ferrata Lombardo-Veneta sulla Laguna fu cominciata in giusta considerazione della condizione cadente di Venezia, ivi più che in altro luogo occorre vivo molo com-merciale.E questo si ebbe ancor prima che tutta l’opera fosse terminata; la congiunzione colla ricca e famosa Padova , con Vicenzae colla commerciale Verona, non potè rimanere senza elicilo sopra Venezia. Qualora la strada abbia raggiunto l’attiva ed industriosa Brescia, e sia stabilita la congiunzione immediata colla ricca metropoli lombarda e col La rio (noterò io che questo nome si dà talvolta al lago di Como, derivante dal nomedi Larius, che i romani davano a quella massa d’acque. Fu applicato pure al dipartimento del regno Italico,che formava quasi l’attuale provincia di Como), Venezia riavrà di nuovo, e speriamo duraturo, splendore; i lombardi daranno la preferenza alla città sorella piuttosto che a Genova , e perfino la parte orientale della Svizzera potrà ritirare e spedire le sue merci nel modo più celere e più a buon mercato, specialmente per via di Venezia. Uno sviluppo ancora più ricco
d’ avvenire si aprirà al commercio vene' ziano quando la strada ferrata Lombardo-Veneta sarà pel Friuli congiunta alle linee austriache, e pel Tirolo con quelle della Germania meridionale si concentrerà in Venezia, ed il Fondaco de’Tede-schi ritornerà quello ch’egli era anticamente.—111. LìAvvenire. Per primo articolo noi abbiamo notale le cause generali ed ¡»loriche del fiorire e del decadere della città delle Lagune, ed abbiamo veduto come la decadenza stesse in immediata connessione colla mutala direzione oceanica delle vie commerciali per l’ilidie Orientali, col l’i n va 'ione dell’occidente dell’Asia e dell’oriente d’Europa per parte degli ottomani, e colla barbarie, che si stabilì frammezzo all’ auliche comunicazioni e ne ruppe le fila dal Mediterraneo in là; e finalmente colle grandi glien e continentali dell’Occidente,specialmente in Italia, che scossero ripetuta-mente la repubblica; ma che essa fu da ultimo propriamente occasionala dallo snervamento interno di questo stato, che impropriamente si chiamava libero, e indarno col rinforzare il sistema del monopolio cercava di salvarsi nella lotta co’ grandi stati nazionali frattanto cresciuti a potenza. In sostanza Venezia divise la sorte colle città tedesche, che parimenti furono escluse dalla nuova direzione o-ccanica del commercio del mondo. Soltanto la sua caduta fu tanto più profonda e di tauto maggior effetto, in quanto che il suo dominio e la potenza erano stati ancora più grandi di quello delle città tedesche. Speriamo che anco adesso nel risorgimento uu’egual sorte arrida a Venezia, come a quel le città tedesche. Jn realtà, le antiche condizioni vitali del benessere sembrano voler rinnovarsi e-guahnente per le città italiane come per quelle della Germania meridionale. Ad onta della diversità delle condizioni di ambedue i paesi nell’antichità, col medio evo si manifesta sotto vari aspetti importanti l’analogia tra di essi e l’intiiue rela-